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Dopo due giorni di riposo, all’Europeo di pallavolo si torna a giocare con la disputa delle attesissime semifinali. Diciassette giorni dopo le partite inaugurali Finlandia-Macedonia del Nord e Estonia-Lettonia il gruppo delle partecipanti alla fase finale si è scremato fino ad una top four il cui livello si annuncia molto equilibrato, forse come non mai rispetto alle ultime edizioni.

A Katowice si affronteranno alle 17.30 Polonia e Slovenia, poi alle 20.30 sarà la volta di Italia e Serbia. La prima semifinale offrirà ai campioni del mondo in carica di coach Vital Heynen la possibilità di prendersi la rivincita del match che all’Europeo 2019 promosse in finale la Slovenia, poi sconfitta dalla Serbia. Per i polacchi campioni del mondo nelle ultime due edizioni del torneo iridato si tratta invece appena del secondo ingresso consecutivo nella top four del continente negli ultimi otto anni.

La sensazione è che la musica sarà molto diversa rispetto alla semifinale 2019, che la Slovenia ebbe la possibilità di giocare a Lubiana davanti ai propri tifosi.

Al netto della delusione olimpica con quell’inattesa eliminazione ai quarti contro la Francia, la Polonia parte favorita alla luce di un cammino più convincente in questo Europeo e della forma ritrovata da alcuni leader del gruppo, su tutti Wilfred Leon. La Slovenia del coach italiano Alberto Giuliani ha invece ringiovanito il gruppo, che ha avuto bisogno di alcune partite di rodaggio prima di riuscire a mettere in mostra tutto il proprio consistente potenziale.

I polacchi hanno concesso appena quattro set nella competizione, tutti nella prima fase, per poi sbriciolare agli ottavi e ai quarti con due secchi 3-0 la resistenza della Finlandia e di una Russia comunque sottotono dopo la delusione dell’argento all’Olimpiade, mentre la Slovenia, sconfitta al debutto nel girone contro la Repubblica Ceca e poi dall’Italia, ha concesso un set agli ottavi contro la Croazia per poi prendersi la rivincita per 3-0 contro gli stessi cechi che a propria volta avevano fatto fuori a sorpresa la Francia.

Chi vincerà potrà poi studiare l’avversaria in finale che uscirà dalla super sfida tra Italia e Serbia.

Il sogno azzurro

Gli Azzurri di Fefè De Giorgi, tornati tra i primi quattro all’Europeo dopo sei anni, sembrano avere tutte le possibilità per giocarsi la medaglia d’oro, avendo di fronte una Serbia sì campione d’Europa in carica, ma che non ha fatto certo della continuità la propria arma migliore nel 2021. Anche in questo caso si può parlare di rivincita, visto che proprio l’Italia nel Preolimpico di Bari impedì ai Serbi di volare a Tokyo.

Da Kovacevic ad Ivocic passando per Lisinac, l’ossatura della squadra è sempre quella, esperta, della rosa campione continentale 2019 a Parigi, un vantaggio rispetto all’Italia che è invece la squadra più giovane tra tutte le finaliste, ma oltre al ct, con Slobodan Kovic al posto di Nikola Grbic, a cambiare per la Serbia rispetto a due anni fa sarà l’approccio mentale della squadra alla partita, dato che in questi due anni il gruppo ha perso qualche certezza, proprio a causa dei risultati altalenanti, come il non esaltante 4° posto al Mondiale 2018, in cui i rimpianti sono legati al percorso più che al ko in semifinale contro il Brasile, o il 6° nell’ultima Nations League.

Lo stesso andamento ad Euro 2021 è imperscrutabile, con una sola sconfitta, al tiebreak nel girone contro la Polonia, ma i brividi nell’ottavo contro la Turchia, in cui la Serbia era stata sotto 2-1, danno speranze all’Italia.

I numeri dicono che la Serbia ha finora battuto leggermente meglio dell’Italia e murato meglio, ma ha difeso peggio e ricevuto peggio. Proprio le ottime percentuali avute finora in ricezione oltre che sul riuscire a sporcare il maggior numero possibile di attacchi serbi a muro, per poi ricostruire il gioco d’attacco. Comunque vada l’estate italiana è stata rivalutata dopo il flop olimpico. Ma l’appetito vien mangiando…

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