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Spagnolo, classe 1975, prende il posto lasciato libero dal mitico Ratko Rudic che ha annunciato il ritiro. Il presidente Felugio: «Avrà una squadra altamente competitiva»

«Non sono preoccupato di come ritroverò i giocatiori. A livello fisico sono sicuro che si presenteranno bene dopo i mesi trascorsi in collegiale con le nazionali. Il corpo umano ha una memoria fisiologica e anche la motivazione riveste un ruolo fondamentale. La premessa, comunque, è che la pallanuoto è uno sport massacrante: se non ti alleni non puoi giocare». Sono queste le prime parole da allenatore della Pro Recco di Gabriel “Gabi” Hernández presentato dal club più titolato d’Italia nella giornata di oggi. Nato a Barcellona, il 2 gennaio 1975. esordisce come allenatore nel 2011 alla guida del Sabadell che porta alla conquista di Coppa del Re e Supercoppa di Spagna. E’ stato allenatore della Spagna alle Olimpiadi di Rio 2016, divenendo in seguito consulente del settore pallanuoto nella federazione argentina per due anni. E’ affidata al giovane tecnico spagnolo la nuova pagina del club recchelino guidato questa stagione dal mitico Ratko Rudic che ha annunciato il suo ritiro: «Un’ispirazione arrivare dopo di lui – afferma Hernandez – la Pro Recco rappresenta una sfida, ma anche una allegria: per un allenatore guidare questa squadra è una opportunità fantastica. La mia filosofia? Una formazione con ‘commitment’ molto grande. Ogni giocatore deve sentirsi importante, per questo penso sia meglio una rosa più compatta. Punto su giocatori con senso di appartenenza che è un qualcosa che va oltre la lunghezza del contratto. Il talento individuale è importante, certo, ma da solo non basta se non viene messo al servizio del gruppo. Non sarà complicato trasmettere questo messaggio: tutti i giocatori vogliono vincere e per farlo, essendo la pallanuoto uno sport di squadra, devono essere consapevoli che c’è bisogno di un gruppo».

Il presidente della Pro Recco, Maurizio Felugo ha affermato che «Gabi Hernández è un allenatore moderno, con idee, personalità ed esperienza internazionale: le sue squadre hanno sempre avuto una precisa identità di gioco. Lavoreremo per affidargli una formazione altamente competitiva, più contenuta nel numero dei giocatori per privilegiare l’aspetto della compattezza, in coerenza con il momento storico di grandi sacrifici che stiamo facendo e allineandoci al gruppo a cui apparteniamo con orgoglio. Gli diamo il benvenuto a distanza con la speranza di accoglierlo quanto prima a Recco: vorrebbe dire aver ritrovato la normalità ed essere tornati a giocare a pallanuoto, quello che più amiamo»

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