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Archiviati i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo, un’edizione che ha visto l’Italia conquistare ben 40 medaglie ottenendo almeno un successo in ogni giornata di gara, l’attenzione del Comitato Olimpico si sposta verso i XVI Giochi Paralimpici Estivi, che si terranno sempre in Giappone dal 24 agosto al 5 settembre.

Anche le Paralimpiadi, proprio come le Olimpiadi, hanno mantenuto la denominazione di Tokyo 2020, nonostante lo slittamento di un anno dovuto alla pandemia di Covid-19 che costringerà anche a disputare le gare in assenza di pubblico.

L’Italia si presenta con la più grande delegazione di atleti paralimpici della sua storia: sono ben 113 infatti gli sportivi affetti da disabilità che si sono qualificati nelle rispettive discipline, ben il 14,4% in più rispetto all’ultima edizione di Rio de Janeiro del 2016. Tra questi, c’è una leggera prevalenza della presenza femminile rispetto a quella maschile, con 63 donne e 50 uomini.

I portabandiera azzurri ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020: Bebe Vio e Federico Morlacchi

Durante la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi il tricolore sarà affidato a due atleti di primissima grandezza nel panorama dello sport con disabilità italiano, ovvero Bebe Vio e Federico Morlacchi.

Beatrice “Bebe” Vio non ha bisogno di grandi presentazioni: campionessa paralimpica in carica di fioretto femminile e vincitrice anche del bronzo a squadre, è il volto più noto dello sport paralimpico italiano. Nata a Venezia nel 1997 e cresciuta a Mogliano Venete, Bebe ha iniziato a praticare la scherma fin dall’età di cinque anni. A 11 anni viene colpita da una meningite fulminante che le causa l’amputazione di braccia e gambe. Dopo un anno era nuovamente in pedana, praticando la scherma paralimpica in carrozzina.

Personaggio noto per la sua personalità esuberante e ottimista, è da anni il volto di campagne di sensibilizzazione, oltre che autrice di libri, conduttrice televisiva e personalità di spicco sui social, al punto di essersi vista dedicata anche un’edizione speciale della bambola Barbie.

Il suo compagno nella cerimonia d’apertura sarà Federico Morlacchi, nuotatore classe 1993 di Luino affetto da ipoplasia al femore sinistro. Professionista dal 2003, Federico è alla sua terza Paralimpiade, dopo Londra 2012 dove ottenne tre bronzi nei 100 m farfalla S9, 400 m stile libero S9 e 200 m misti SM9, e dopo Rio 2016, dove ottenne ben 4 medaglie: l’oro nei 200 m misti SM9 e tre argenti, nei 100 m farfalla S9, nel 400 m stile libero S9 e nei 100 m rana SB8.

Nel suo palmares poi contiamo altri 6 titoli mondiali e ben 14 titoli europei.

Le discipline in cui compete l’Italia alle Paralimpiadi

La spedizione azzurra a Tokyo vedrà i nostri atleti competere in 15 discipline diverse. Per la prima volta compaiono nel programma paralimpico taekwondo e badmington, mentre sono state eliminate la vela e il calcio a 7-un-lato. Andiamo a vedere quali sono gli atleti medagliati nelle varie specialità che puntano a ripetersi anche in questa edizione.

Atletica

Nell’atletica tra gli altri ci sarà la due volte campionessa paralimpica nei 100 m T63 Martina Caironi, oro a Londra 2012 e Rio 2016 (dove conquistò anche l’argento nel salto in lungo), Monica Contraffatto, bronzo nei 100 m T63 di Rio 2016, Oxana Corso, argento nei 100 m e nei 200 m T65 a Londra 2012, l’argento nel lancio del disco F11 di Rio 2016 Oney Tapia e la due volte campionessa paralimpica del getto del peso Assunta Legnante, oro a Londra 2012 e Rio 2016.

Tra gli emergenti, attenzione al giovane Ndiaga Deng, vincitore dei 1500 m e degli 800 m T20 agli INAS Global Game di Brisbane nel 2019.

Ciclismo

Nel ciclismo, orfano di Alex Zanardi vittima di un terribile incidente più di un anno fa che l’ha costretto ad un letto di ospedale, si segnalano Paolo Cecchetto e Fabio Anobile, oro e bronzo nella prova su strada in handbike C3 a Rio 2016, e Giorgio Farroni, alla sua quinta paralimpiade e già bronzo a Pechino 2008 e argento a Londra 2012 in triciclo su strada T1.

Menzione particolare la merita anche Luca Mazzone, veterano delle Paralimpiadi che dopo aver conquistato innumerevoli titoli nel nuoto, a partire dal 2012 si è dedicato alla handbike, arrivando a vincere due ori (crono e team relay) e un argento (strada) a Rio 2016.

Versatilità anche sul versante femminile con Francesca Porcellato, che oggi partecipa alla sua 11ª Paralimpiade, dopo 6 edizioni estive e 3 invernali. Dopo 33 anni dall’oro nell’atletica (100 m) di Seul 1988, e dopo essere passata anche per lo sci nordico, ora tenterà di replicare i due bronzi nel ciclismo, crono e su strada, conquistati a Rio 2016.

Infine segnaliamo anche Andrea Morlao, bronzo su strada a Rio 2016 e nipote di quell’Aldo Morlao che vinse l’argento nel canottaggio alle Olimpiadi di Londra 1948, e Ana Vitelaru, esordiente ai giochi a cui arriva dopo una buonissima serie di risultati ai Campionati Mondiali di Maniago del 2018.

Nuoto

Detto della presenza del portabandiera Federico Morlacchi, il contingente italiano del nuoto paralimpico conta su moltissimi esordienti ai Giochi, ma anche su veterani come Francesco Bettella, argento a Londra 2012 nei 50 m e nei 100 m dorso S1 o il campione paralimpico di Rio 2016 nei 400 m stile libero S6 Francesco Bocciardo.

Medagliati in Brasile anche Vincenzo Boni, bronzo nei 50 m dorso S3, Giulia Ghiretti, argento nei 100 m rana SB4 e bronzo nei 50 m farfalla S5, Efrem Morelli, bronzo nei 50 m rana SB3 e Arjola Trimi, argento nei 50 m stile libero S4.

Scherma

Ci si aspettano sempre grandi cose da Bebe Vio, ma anche dalle sue compagne di squadra Ionela Mogus e Loredana Triglia, veterana alla sua sesta olimpiade. La squadra del fioretto femminile aveva conquistato il bronzo a Rio 2016 e cercherà di ripetersi e migliorarsi.

Attenzione anche alla spada maschile e alla sciabola femminile, specialità da cui potrebbero giungere sorprese.

Gli altri sport

Le altre specialità che vedranno atleti azzurri in gara sono canoa, canottaggio, equitazione (paradressage), judo, pesistica (con il campione del mondo juniores Donato Telesca), taekwondo, tennistavolo (con il bronzo classe 9 di Rio 2016 Mohamed Amine Kalem), tiro a segno, tiro con l’arco e triathlon (in cui gareggia Giovanni Achenza, bronzo PTWC a Rio 2016).

Attenzione anche alla nazionale femminile di sitting volley, che arriva a questi Giochi dopo il 4° posto ai Mondiali di Rotterdam del 2018.