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Nato il 15 agosto del ’77 il ginnasta azzurro trionfò alle Olimpiadi di Atene presentando un movimento che lui stesso elaborò e che porta il suo nome

Igor Cassina, ginnasta che ha scritto una grande pagina dello sport italiano, campione di livello assoluto nella specialità della sbarra, nasce a Seregno, nel cuore della Brianza lombarda, il giorno 15 agosto 1977. Figlio di un designer, proprietario di una fabbrica di mobili, dopo una brevissima esperienza nel judo, a soli cinque anni si avvicina alla ginnastica artistica. Il suo primo allenatore è Franco Giorgetti, il primo idolo da imitare è il russo Dimitri Bilozerchev. Igor ha solo nove anni quando disputa a Varese la prima gara. In pedana salgono ottanta bambini e per lui arriva in quarta posizione. A quindici anni, nel 1992 a Vercelli, Igor Cassina si laurea campione nazionale Junior. Due anni più tardi, ancora minorenne, è di nuovo campione italiano Junior e campione assoluto alla sbarra: è il primo ginnasta italiano appartenente alla categoria Junior a vincere un titolo assoluto. Nel 1999 la prima ribalta internazionale: Igor Cassina partecipa ai Mondiali di Tianjin a squadre e arriva 14°. Nel 2000 il brianzolo entra di diritto nella squadra olimpica italiana che vola a Sydney per disputare i Giochi della XXVII Olimpiade. In una costante ed inesorabile ascesa, nel 2001 ai Mondiali di Gand, Igor Cassina arriva quarto alla sbarra. L’anno successivo partecipa agli Europei di Patrasso dove conquista la medaglia di bronzo. Fa ancora meglio nel 2003 quando al Campionato del Mondo disputato ad Anaheim ottiene la medaglia di argento. Nel 2004 in una condizione psico fisica eccellente e guidato dall’allenatore Maurizio Allievi, suo mentore sia alla Ginnastica Meda che in nazionale, Igor Cassina partecipa alla sua seconda Olimpiade, quella di Atene. È il 23 agosto quando Igor Cassina si presenta alla pedana della sbarra. Prima ancora della gara guadagna una soddisfazione grandissima. È il primo atleta al mondo a presentare una particolare figura artistica: si tratta di un movimento Kovacs (si chiama così dal nome di un famoso ginnasta ungherese) teso con avvitamento a 360° sull’asse longitudinale. La federazione internazionale aveva già riconosciuto l’unicità del gesto ufficializzando dal 2002 la figura con il nome “movimento Cassina”. Igor rasenta la perfezione e vince la medaglia d’oro olimpica alla sbarra. È il primo italiano di sempre. Prima di lui l’unica medaglia conquistata alla sbarra da un italiano era stata quella di argento vinta da Romeo Neri, nel 1928 ad Amsterdam. Quella di Igor Cassina è, in più, la medaglia italiana numero 500 nella storia dei Giochi Olimpici. Nel 2005 deve confermare il suo ruolo di campione e lo fa arrivando primo a Parigi, alla FIG World Cup, secondo nel concorso generale agli assoluti italiani, e secondo ai campionati europei che si svolgono a Debrecen (Ungheria). Ai mondiali del 2005 presenta il “Cassina 2”, un esercizio ancora più complesso del “movimento Cassina”: si tratta di un doppio salto con gambe tese e due avvitamenti, molto pericoloso. Il “Cassina 2” gli vale però solo il decimo posto. Nel 2006 agli Europei di Volos (Grecia) alla sbarra chiude al quinto posto. Ai successivi mondiali di Aarhus (Danimarca, 2006) cade durante le qualificazioni e si procura un brutto infortunio al costato. Igor Cassina punta dritto alle Olimpiadi di Pechino 2008 e dopo questo incidente decide di cambiare esercizio, mettendo da parte il “Cassina 2”. Igor si dedica così allo studio universitario (Scienze motorie) e alla propria riabilitazione: rimessosi completamente anche grazie all’aiuto del suo allenatore Maurizio Allievi, ex ginnasta azzurro durante gli anni ’70, Igor torna a gareggiare agli europei del 2007 che si svolgono ad Amsterdam, conquistando il bronzo. Il “Cassina 2” non viene presentato a Pechino in quanto la figura non è ancora stata omologata dalla federazione: ciò comporta che il guadagno potenziale in termini di punteggio sia molto sproporzionato rispetto alla perdita di punti in caso di errore nell’esecuzione. Ad ogni modo è da tener presente che il “Cassina 1” è già di per sé considerato l’esercizio più difficile da eseguire alla sbarra. Nel febbraio del 2011 annuncia il suo ritiro dallo sport agonistico. Lavora in seguito come commentatore tecnico per la Rai e allenatore. Nel 2017 è uscita la sua biografia “Igor Cassina. Il ginnasta venuto dallo spazio” a cura di Ilaria Leccardi, questo l’incipit: «Ci sono uomini speciali. Che sanno lasciare il segno, che vanno oltre gli schemi e la storia, perché sono loro a scriverla. A tinte forti, con imprese memorabili che rimangono nel cuore e negli occhi di chi ha avuto la fortuna di viverle. Riescono a coniugare le qualità all’applicazione, allenando il loro immenso talento con ostinata determinazione, facendone un esempio da promuovere nel tempo. Dietro la tecnica c’è poi l’arte, la creatività dei gesti spettacolari che appartengono al mondo della ginnastica e consacrano chi se ne rende fine dicitore…». Dopo essere stato Direttore Tecnico della Pro Carate, Igor Cassina oggi vive a Treviso dove, con l’amata Valentina Nardi ha avviato un’azienda che si occupa di benessere e che ha un nome scritto nel destino: “Movimento Cassina”.

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