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«Paolo Zizza, coach del “Setterosa”: «C’è un avversario forte da battere tutti insieme. Che Olimpiadi sarebbero con questo clima?”

Con le sue ragazze parla al telefono, in video chiamata, assicurandosi che tutto vada bene. Paolo Zizza, Commissario Tecnico della nazionale italiana femminile di pallanuoto, il mitico “Setterosa”, non può fare diversamente in questo periodo. L’emergenza sanitaria creata dall’espandersi del contagio da corona virus ha letteralmente bloccato il mondo dello sport, ad ogni livello. Che sia attività di club o di nazionale non fa differenza: tutti a casa ad aspettare che il peggio passi, con l’auspicio che ciò avvenga nel minor tempo possibile. «Ci troviamo a dover affrontare un “avversario” che non conosciamo ancora bene – commenta Paolo Zizza nell’intervista rilasciata in esclusiva per Datasport – ma per battere il quale sappiamo quali contromisure poter adottare. Può sembrare un concetto teorico, ma oggi più che mai, per vincere questa difficilissima “partita” serve il contributo di tutta la “squadra”. Dobbiamo impegnarci tutti al massimo delle nostre capacità».

Come stanno vivendo la situazione le sue giocatrici?

«Con grande senso di responsabilità. Lo sport ci insegna a rispettare le regole ed è questo il momento di dimostrarlo anche stando al di fuori della vasca. Le ragazze della nazionale vivono la loro quotidianità assecondando alla lettera le disposizioni che sono state richieste da chi ci governa, condividendo tutto ciò con i rispettivi familiari».

Stare lontane dall’acqua sarà uno degli ostacoli più difficili da superare…

«E’ così. Del resto la sospensione dell’attività è stato un provvedimento necessario. Le ragazze stanno svolgendo esercizi di preparazione atletica “a secco” per cercare di mantenere una condizione fisica perlomeno accettabile».

Doveva essere un 2020 ricco di appuntamenti uno più importante dell’altro nella pallanuoto femminile: la World League (le azzurre avrebbero dovuto giocare martedì in Ungheria…), il torneo di qualificazione olimpica da giocare in Italia, l’attività nazionale ed europea dei singoli club. Un nuovo anno che Roberta Bianconi e le sue compagne avevano iniziato col piede giusto, ottenendo convincenti vittorie in World League e preparandosi accuratamente al torneo di Trieste con in palio il biglietto di sola andata per Tokyo, destinazione Olimpiadi. Invece i provvedimenti adottati dagli organi federali, italiani ed internazionali hanno, di fatto, spostato se non cancellato, tanti di questi appuntamenti: «Provvedimento più che opportuno – ribadisce Paolo Zizza – perché, in una situazione del genere, il rispetto degli atleti e di tutti gli addetti ai lavori deve essere prioritario. Ogni pensiero legato ad una ambizione sportiva, oggi come oggi, è lontanissimo. Personalmente seguo con attenzione, ed un po’ di apprensione, quello che sta succedendo in Italia e nel mondo, in attesa delle notizie positive che, per ora, non sono ancora arrivate».

Volenti o nolenti il discorso va su Tokyo 2020…

«Insisto sul concetto già espresso. Le Olimpiadi sono il sogno di ogni persona che pratica sport, me compreso. Ma in questo preciso momento storico, non sono la priorità. Ci sono in ballo altre situazioni ben più delicate ed importanti che meritano tutta la nostra attenzione».

Attorno alle Olimpiadi di Tokyo si è creata una doppia scuola di pensiero: chi spinge perché si svolgano regolarmente nel periodo previsto e chi invece chiede a gran voce lo spostamento di qualche mese se non addirittura di un anno. Lei da che parte sta?

«Ribalto la domanda a chi chiede di disputare le Olimpiadi, evento che porta con sé emozioni e stati d’animo impagabili, anche solamente per l’orgoglio e la soddisfazione di esserci. Dopo tutto quello che sta succedendo – si chiede con voce forte e chiara Paolo Zizza – siamo sicuri che a Tokyo 2020 si possa ugualmente creare quel clima di entusiasmo e di festa comune ad ogni edizione dei Giochi Olimpici? Non voglio apparire retorico – conclude l’allenatore della nazionale italiana di pallanuoto – ma io mi aspetto che tutti insieme si vinca la medaglia più preziosa. Mi aspetto che tutti insieme si ottenga la più grande vittoria di squadra che il mondo abbia mai applaudito».

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