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Nato il 7 maggio del 1965 fu uno dei wrestler più applauditi e discussi del circuito. La rivalità col fratello Bret durò per anni. Morì cadendo sul ring da 24 metri d’altezza

Nato a Calgary il 7 maggio 1965 Owen Hart è stato un wrestler canadese figlio del WWE Hall of Famer, Stu Hart. Come il padre, dedicò tutta la sua vita al wrestling e con suo fratello maggiore Bret Hart, portò avanti una lunga e avvincente faida nei primi anni Novanta, culminata in uno storico “Steel Cage match” a “SummerSlam 1994”. Nei primi anni Ottanta, Owen ha cominciato a fare esperienza nella divisione amatoriale wrestling al liceo, per poi essere addestrato dal padre Stu lavorando nella federazione gestita proprio dal padre, la “Stampede Wrestling” dove rimase per due anni, per affinare le sue abilità.  Nel 1986, insieme a Ben Bassarab ha vinto il titolo di coppia (Stampede Wrestling International Tag Team Championship) e questo successo del team gli valse il Rookie of the Year Award nel 1987.  Nel 1987, “The Rocket” si è trasferito in Giappone, dove ha lottato per la New Japan Pro Wrestling (NJPW) ed il 27 maggio del 1988, sconfiggendo Hiroshi Hase per l’IWGP Junior Heavyweight Championship, diventò il primo wrestler non giapponese a vincere il titolo. Nel 1988 grazie ai successi in Giappone e alla collaborazione del padre, firma per la WWF debuttando a Los Angeles, mascherato e sotto l’identità di Blue Blazer. Invece di promuovere Owen come il fratello minore di Bret Hart, la WWF decide di creare un supereroe mascherato, ma l’esperienza non fu fortunata. Questo spinse Hart a lasciare la WWF per girare il mondo dove ha combattuto sia come Owen Hart che come Blue Blazer. Dopo alcuni match nella WCW e alcuni colloqui per un ingaggio a tempo pieno conclusi con un nulla di fatto, “The Lone Hart”, torna alla WWF. Dopo dei fallimentari esperimenti in coppia, Owen scelse di iniziare una carriera da singolo.

Nel 1993, durante un match al Pay per View “Survivor Series”, Owen e suo fratello Bret (compagni di team) si scontrarono inavvertitamente, e questo causò l’eliminazione del minore dei fratelli Hart. Questo fece scatenare in Owen un senso di rabbia, per aver sempre vissuto all’ombra di Bret che, una volta sfidato, dichiarò che mai, per nessuna ragione al mondo, sarebbe salito sul ring contro il fratello. Durante la successiva estate, i rapporti tra i due migliorarono e combatterono per un periodo in coppia conquistando i titoli di categoria alla “Royal Rumble” del 1994. Andava tutto bene tra i fratelli, ma durante un match per difendere il titolo di coppia, Bret infortunato al ginocchio, non riuscì a dare il cambio al fratello causando la sconfitta e quindi la perdita del titolo. Owen perse la testa, prese a calci il ginocchio infortunato di Bret e se ne andò.  I due si fronteggiarono per la prima volta a “WrestleMania X”, dove fu Owen a trionfare. Successivamente, Bret vinse il titolo mondiale WWF, mentre Owen osservava colmo di rabbia e gelosia, Bret celebrato sul ring da tutta la famiglia Hart. A “King of the Ring 1994” Owen vinse il torneo assumendo il soprannome “The King of Harts” (il re degli Hart). Owen e Bret si affrontarono per tutta l’estate del 1994, scontrandosi più volte, sia in match singoli che di coppia (con Bret che affiancò il rientrante British Bulldog entrato nella famiglia Hart, dopo il matrimonio con la sorella di Bret e Owen, Diana). In più di un’occasione Owen, con delle interferenze, costò il titolo dei pesi massimi al fratello, portando qualche periodo dopo ad uno scontro dove Bret venne sonoramente sconfitto, mettendo fine alla loro faida. Questo fu, senza ombra di dubbio, il momento più alto per la famiglia Hart e per Owen in carriera. Negli anni successivi conquisto vari titoli senza mai riuscire a diventare campione del mondo.

Owen Hart morì il 23 maggio 1999, durante lo svolgimento di “Over the Edge” a Kansas City (Missouri). Il suo personaggio, The Blue Blazer, stava assumendo le caratteristiche comiche di un supereroe fallito. L’idea per il suo ingresso era quella di farlo calare dal soffitto appeso ad una corda. A pochi palmi dal ring, Hart avrebbe fatto finta di incastrarsi con il meccanismo e sarebbe caduto faccia a terra in maniera goffa. Qualcosa però andò storto e il canadese precipitò da 24 metri di altezza schiantandosi sul ring. Nessuno degli spettatori vide l’incidente.

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