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Compie oggi 47 anni Monica Seles, la più giovane tennista al numero 1 del ranking Wta per più di 90 settimane consecutive.

Monica Seles è stata una tennista grandiosa. Nemmeno ventenne, è stata capace di vincere quanto nessuna prima di lei è stata in grado. Fra il 1991 e il 1993 è stata, appena maggiorenne, al primo posto nel ranking delle migliori tenniste al mondo con uno score di 55 vittorie e 1 sconfitta nel Grande Slam, e un totale di 33 finali disputate sui 34 tornei a cui ha presenziato. In molti sostengono che sarebbe potuta diventare la tennista più vincente, superando anche mostri sacri quali Chris Evert e Margareth Smith Court. Invece, il gesto di un folle ne ha condizionato la carriera, arrestando all’apice la forza di questa donna. Monica Seles è nata a Novi Sad, in quella che ora è la Serbia, ma che nel 1973 era Jugoslavia. Ha appena sei anni quando inizia a padroneggiare la racchetta, dodici quando Nick Bollettieri, celebre allenatore fra gli altri di Agassi, Sampras e le sorelle Williams, la porta negli Stati Uniti d’America, investendo sul suo futuro. La scommessa diventa presto vinta: divenuta professionista nel 1989, Monica ebbe l’impatto di un uragano nel circuito WTA, allora dominato dalla tedesca Steffi Graf. Alta 1 metro e 75, mancina, la Seles era implacabile con il suo diritto e rovescio a due mani, con cui dominava le avversarie. Il primo torneo del Grande Slam lo vinse agli Internazionali di Francia: aveva solo 16 anni e mezzo quel giorno, in cui conquistò il Roland Garros battendo con un 7-6, 6-4, proprio lei, Steffi Graf. L’anno successivo non ci fu quasi partita, il primo Australian Open fu vinto a gennaio contro Jana Novotna, poi di nuovo il Roland Garros con un 6-3, 6-4 sulla specialista spagnola Arantxa Sanchez, per finire con la prima volta a Flushing Meadows, superando sul cemento degli Us Open Martina Navratilova. Dopo quattro anni Steffi Graf non era più la numero 1, in cima alla montagna c’era proprio lei, Monica Seles.

Il 1992 andò ancora meglio, per quanto incredibile, dell’anno prima. Secondo Australian Open contro l’americana Fernandez, terzo Roland Garros di fila contro Steffi Graf, al termine di un grande incontro terminato 6-2, 3-6, 10-8, e anche gli US Open. Unico neo la finale persa a Wimbledon contro la Graf, in un torneo che Monica non riuscirà mai a vincere. Come detto in apertura, a soli 19 anni la Seles ha già conquistato otto tornei del Grande Slam, contando anche gli Australian Open del ’93, e sembra praticamente inarrestabile. Ma il 30 aprile 1993 succede l’incredibile. Durante i quarti di finale del Torneo di Amburgo, al termine di un punto giocato contro Magdalena Maleeva, Monica si siede per riposarsi, in attesa del prossimo game. Un uomo, non ripreso dalle telecamere, tale Gunther Parche, scavalca le barriere ed entra sul campo, accoltellando la Seles alla schiena. Il folle viene catturato e portato via di peso, la ferita non è grave, essendo profonda 1 centimetro e mezzo, ma Monica è in shock e abbandono l’incontro in barella. Pare che la motivazione dietro a questo insano gesto sia che l’uomo fosse un fan morboso della Graf, e cercò di farla tornare al numero uno accoltellando la sua rivale. Purtroppo raggiunse il suo scopo, poiché Monica Seles, psicologicamente distrutta da questo episodio, rimase fuori per due anni dai campi da tennis, spianando la strada alla rivale. Quando tornò ottenne ancora qualche vittoria prestigiosa: vinse il suo quarto Australian Open, tre volte la Fed Cup, il bronzo olimpico a Sydney 2000, ma non riuscì più a esprimersi ai suoi massimi livelli, tanto che, dopo un brutto infortunio al piede che la colpì nel 2003, non tornò più a giocare a tennis a livello ufficiale, ritirandosi, de facto, a soli 29 anni. Più tardi fu anche inserita, meritatamente, nella International Tennis Hall of Fame, dove si ricordano i più grandi campioni di questo sport, sottolineando come quello che fece Monica Seles quando non aveva ancora vent’anni è qualcosa che nessun altro è mai riuscito a fare.

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