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48 anni oggi per Luis Figo, uno dei più grandi calciatori portoghesi di sempre nonché icona del calcio galattico anni duemila.

Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Luis Figo dagli altri giocatori è l’eleganza. Chissà quanto ha contribuito la sua immagine, Luis è infatti uno dei primi calciatori riconosciuti come sex symbol, grazie alla sua immagine sempre curata e in ordine. Eppure la vera eleganza la mostrava in campo, quando galoppava sulla fascia scodellando palloni per i compagni talmente vellutati da far pensare che avesse un telecomando per dirigere alla perfezione il lancio scaturito dai suoi piedi. Quattro squadre soltanto nella sua storia, ma tutte di fama internazionale, mantenendo sempre quello status di giocatore affascinante. Luis Filipe Madeira Caeiro Figo, questo il suo nome completo, viene alla luce il 4 novembre del 1972, nella città di Almada, in Portogallo, nella regione di Lisbona. Inizia come tanti, per non dire come tutti, a sviluppare le sue doti calcistiche per le strade insieme agli altri ragazzi, sfogando così la sua energia giovanile. Il luogo di nascita in questo caso è fondamentale, perché a Lisbona è situato lo Sporting Clube de Portugal, per tutti Sporting Lisbona, la società della capitale e perciò una delle più prestigiose dello Stato lusitano. I biancoverdi puntano su di lui fin da quando è un adolescente, e fanno bene, poiché in pochi anni il ragazzo inizierà a mostrare le sue capacità come ala destra. Esordisce in campionato a 17 anni e rimane allo Sporting fino ai 22, ma è in Nazionale che coglie in questo periodo i maggiori successi, aggiundicandosi l’Europeo Under 16 e il Mondiale Under 20, fiore all’occhiello della nuova generazione di grandi calciatori portoghesi, quali fra gli altri Rui Costa. È nel 1995 che decise di cambiare aria, e lo fece facendo arrabbiare non poco Juventus e Parma, le due società italiane che cercarono entrambe di ottenere il suo cartellino per trovarsi poi con un pugno di mosche in mano. Andrà invece al Barcellona, dove insieme al Fenomeno Ronaldo vincerà la Coppa delle Coppe del 1997, oltre ai due campionati degli anni successivi. In Catalogna Figo si esprime al massimo: gioca sempre e segna con grande regolarità, diventando letteralmente un idolo dei tifosi blaugrana, venendo oltretutto riconosciuto come calciatore portoghese dell’anno per ben sei anni consecutivi.

Nel 2000 il grande tradimento: Figo passa al Real Madrid. A vent’anni di distanza nessun tifoso del Barcellona ha ancora perdonato a Luis l’essersi accasato nella massima rivale spagnola, quel Real che nella persona di Florentino Perez era arrivato a sborsare 140 miliardi delle vecchie Lire per ottenerne le prestazioni. Figo non ne ha mai fatto un dramma, nonostante abbia subito parecchi attacchi, come la celebre testa di maiale gettatagli durante un Clasico al Camp Nou. Figo al Real fa parte dei neonati Galacticos: Zidane, Ronaldo, Beckham, Owen, ogni anno la proprietà compra il miglior giocatore disponibile sul mercato per assemblare una squadra da sogno. Inizialmente l’esperimento paga, grazie a due campionati ma soprattutto alla Champions League, la nona conquistata nel 2002 grazie a uno straordinario Zidane. Andando avanti però la squadra si sfalda, e Figo decide di cambiare aria approdando finalmente in Italia, a 32 anni con la maglia dell’Inter. Si può dire che anche in questo caso l’arrivo del portoghese è coinciso con anni sfavillanti del club nerazzurro, vincitrice in quel periodo di 4 Scudetti di fila, di cui il primo assegnato postumo per Calciopoli. Figo comunque mette tutto il suo contributo, soprattutto nei primi tempi, dopo esce un po’ di scena, anche per rapporti non idilliaci con il tecnico Roberto Mancini, fino a paventare il ritiro. Ritiro che effettivamente avverrà, ma solo nel 2009, dopo aver fatto l’ultima stagione agli ordini del connazionale Mourinho, chiudendo in un San Siro gremito a festa con la maglia da capitano. Si chiude così la sua carriera calcistica, ma inizia quella da dirigente, sempre all’Inter. Aggiungiamo il podio con la Nazionale portoghese in presenze e gol, il Pallone D’Oro nel 2000 e il Fifa World Player nl 2001. C’è altro da aggiungere? Questo è stato, semplicemente, Luis Figo.

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