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Tanti auguri a Marco Belinelli, un pilastro della storia della pallacanestro italiana. Nella sua carriera, che vede come partenza e come attuale arrivo la Virtus Bologna, Beli ha fatto vivere a tutti i tifosi italiani di basket NBA emozioni uniche e mai provate prima.

Il 25 marzo 1986, esattamente 35 anni fa, nasce a San Giovanni in Persiceto, un comune della città metropolitana di Bologna, Marco Stefano Belinelli. Il suo amore per la palla a spicchi nasce in tenera età e dimostra fin da subito un talento fuori dal comune. Già nel 1997, a soli 11 anni, viene notato e portato nelle giovanili della Virtus Bologna. A 15 anni inizia ad allenarsi con la prima squadra, guidata da coach Ettore Messina, al fianco di mostri sacri come Emanuel “Manu” Ginobili, uno dei suoi idoli. Debutta in Serie A nella stagione 2002-03, facendo registrare anche una partita da ben 14 punti contro la Benetton Treviso. La situazione economica della Virtus non è molto positiva, così l’anno successivo passa agli odiati rivali della Fortitudo Bologna. Resterà tra le fila della squadra emiliana dal 2003 al 2007, facendo vedere un talento e una qualità tali da scatenare l’interesse di molti osservatori oltreoceano. Il giorno che cambiò per sempre la vita di Belinelli è il 23 agosto 2003. Sono in svolgimento i campionati mondiali di pallacanestro in Giappone e quel giorno la nazionale italiana affronta gli USA di Lebron James. Lo scontro lo vinceranno, come da pronostico, gli americani, ma la partita di Belinelli è leggendaria, con ben 25 punti messi a referto. La sua carriera avrà una svolta grazie a questa prestazione, che lo consacrerà definitivamente tra i grandi del basket.

Il 28 giugno 2007 viene selezionato nel corso del Draft NBA con la scelta numero 18 del primo giro dai Golden State Warriors. Esordisce nella lega il 30 ottobre contro gli Utah Jazz. Le sue prime stagioni tra Warriors e Toronto Raptors non portano molte soddisfazioni. Nel 2011 passa ai New Orleans Hornets. Qui diventa titolare in pianta stabile e centra per la prima volta in carriera i play-off, anche se la sua avventura si interrompe al primo turno per opera dei Los Angeles Lakers. Dopo un altro anno in Louisiana, la guardia emiliana si trasferisce ai Chicago Bulls. In un roster competitivo come questo Belinelli riesce comunque a trovare spazio e vive la sua miglior stagione fino a quel momento. Arriva ai play-off e al primo turno i Bulls danno vita, insieme ai Brooklyn Nets, ad una serie fantastica vinta dalla franchigia dell’Illinois a gara-7 grazie ad una sontuosa prestazione di Belinelli, autore di ben 24 punti. Diventa così il primo italiano a superare un turno di play-off in NBA, pur uscendo al turno successivo contro i Miami Heat, poi campioni. Nell’estate del 2013 Beli passa ai San Antonio Spurs, dove ritrova il vecchio compagno Ginobili e, complessivamente, un roster molto competitivo e con ambizioni concrete di titolo. In Texas esplode definitivamente. Fa il suo record di punti segnandone 32 contro i New York Knicks. Viene chiamato per partecipare alla gara del tiro da tre punti all’All-Star Weekend 2014 e vince. Il 31 maggio diventa il primo italiano a vincere un titolo di conference e quindi il primo ad approdare ad una finale NBA. Il 15 giugno Marco Belinelli scrive la storia della pallacanestro azzurra laureandosi campione NBA 2014 dopo una serie dominata e vinta 4-1 dai texani. Dopo il titolo l’italiano giocherà un’altra stagione a San Antonio prima di iniziare una trafila di spostamenti tra Sacramento Kings, Charlotte Hornets (in cui inizia alla grande la stagione prima di infortunarsi), Atlanta Hawks, Philadelphia 76ers (dove segna uno storico buzzer beater ai play-off contro i Boston Celtics) e, infine, un ritorno ai San Antonio Spurs. Il 26 novembre 2020, rimasto senza contratto, termina la sua esperienza oltreoceano e decide di tornare alla Virtus Bologna. Al momento, in coppia con Milos Teodosic, Beli sta trascinando la sua Virtus, specialmente in Eurocup, forte di un’esperienza unica e di sensazioni che nessun altro giocatore italiano ha mai provato.

Foto: Getty Images

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