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Sulla pista leggendaria di Suzuka, Max Verstappen torna a dettare legge, ristabilendo le gerarchie e interrompendo il dominio McLaren che aveva infiammato i primi due appuntamenti del mondiale. Il tre volte campione del mondo conquista il Gran Premio del Giappone con una prestazione solida, chirurgica, e soprattutto con quel pizzico di talento che fa la differenza nei momenti cruciali. Per il pilota olandese si tratta della quarta vittoria consecutiva sul circuito nipponico, a conferma di un feeling speciale con le curve veloci e complesse di Suzuka, dove la precisione fa la differenza quanto la velocità pura.

Verstappen – Voto 9

Dopo il capolavoro firmato in qualifica con il record della pista, il Campione del Mondo si prende tutto anche la domenica, dominando la gara dall’inizio alla fine e lasciando agli avversari soltanto le briciole. Nessuno è riuscito ad avvicinarsi davvero, e la sua superiorità non è mai stata messa in discussione: è stata una recita da protagonista assoluto. Verstappen, scattato dalla pole grazie al record della pista segnato in qualifica, ha saputo resistere alla pressione costante di Lando Norris, gestendo con sangue freddo anche l’unico vero momento di tensione della corsa: il pit stop simultaneo al 22esimo giro, quando i due si sono ritrovati affiancati in uscita dalla pit lane rischiando il contatto. Un episodio risolto con abilità e con la sportività dello stesso Norris, che ha preferito alzare il piede e finire sull’aiuola piuttosto che causare un potenziale incidente. La direzione gara, dopo un breve esame, ha confermato la regolarità della manovra, permettendo così alla gara di proseguire senza intoppi.

McLaren, Norris, Piastri – Voto 8,5

Dietro al campione del mondo, si conferma l’ottimo momento della McLaren, che piazza Norris e Piastri sul podio in seconda e terza posizione. L’inglese continua a impressionare per costanza, maturità e velocità, mentre l’australiano si mostra agguerrito ma non ancora perfetto nella gestione del weekend, come lui stesso ha ammesso nel post-gara. A Suzuka è stata infatti la qualifica del sabato a condizionare le sue ambizioni, costringendolo a una domenica più difensiva, nonostante il passo mostrato in gara potesse far pensare a qualcosa di più.
La sensazione è che il potenziale della McLaren sia ormai consolidato e che la squadra possa davvero insidiare Red Bull sul lungo periodo. Serve solo quel passo in più in termini di continuità per trasformare le buone prestazioni in vittorie concrete.

Leclerc – Voto 6

E le Ferrari? Ancora una volta, inseguono. Charles Leclerc chiude al quarto posto, prima delle monoposto rosse, ma con l’amaro in bocca per un gap che non accenna a colmarsi. Due o tre decimi al giro di distacco da Red Bull e McLaren non si recuperano in un fine settimana. Le prestazioni delle Rosse rispecchiano fedelmente la loro posizione attuale in griglia: un team competitivo, sì, ma non abbastanza per lottare alla pari con i primi della classe. Serve un cambio di passo deciso, soprattutto in termini di sviluppo e visione strategica, se si vuole evitare un’altra stagione da comprimari. Il Bahrain sarà già un banco di prova delicato, da affrontare con determinazione e idee chiare.

Russel – Voto 6,5

È tra i primi a tentare qualcosa di diverso, anticipando il pit stop per provare a cambiare le sorti della gara. Anche stavolta si conferma solido e concreto, sempre lucido nelle scelte e preciso nell’esecuzione. Una prestazione costante e affidabile.
Non ha mai lo spunto per impensierire davvero chi lo precede, ma resta sempre lì, attento e competitivo. Dimostra ancora una volta di essere un punto fermo per la Mercedes in un momento di transizione.

Antonelli – Voto 7,5

Chiude al sesto posto, ma il suo percorso di crescita è evidente e costante. Dimostra personalità, intelligenza e una gestione della gara già matura per la sua età. Se continua così, non tarderà ad affacciarsi stabilmente nelle posizioni che contano.

Hamilton – Voto 5

È l’unico tra i primi dieci a scegliere di partire con la gomma hard, ma la strategia non paga e si rivela poco incisiva. Non entra mai davvero nella lotta per il podio, rimanendo ai margini della gara.
Con la mescola gialla ci si aspettava una reazione, ma è rimasto silenzioso e poco brillante anche nel finale. Una prestazione sottotono, senza spunti né guizzi degni del suo nome.

Albon – Voto 6,5

Gara accesa per il thailandese, che si mostra particolarmente agitato via radio, con messaggi accesi e toni nervosi. Ma in pista è tutt’altra storia: resta concentrato e guida con intelligenza e aggressività.
Ancora una volta finisce davanti al compagno di squadra, dimostrando carattere e prestazioni solide. Se riesce a incanalare meglio l’energia, può diventare una presenza ancora più costante in zona punti.

Sainz – Voto 5

Un altro fine settimana opaco per lo spagnolo, mai davvero in gara e sempre lontano dai riflettori. Mentre Albon porta a casa punti importanti, lui resta intrappolato nelle retrovie senza riuscire a lasciare il segno. Manca di ritmo, aggressività e lucidità nelle fasi decisive. Serve una scossa, perché la distanza dal compagno di squadra comincia a pesare.

La sensazione è che in questa prima fase del campionato il tema dominante sia la caccia a Verstappen, tornato subito affamato e lucido dopo il momentaneo digiuno dei primi due GP. La McLaren c’è, è solida, motivata, e può ancora dire la sua. La Ferrari, invece, è costretta a inseguire, nella speranza che qualche aggiornamento tecnico in arrivo possa accorciare le distanze. Il prossimo banco di prova sarà il Bahrain, tra appena sette giorni, in un clima dove le temperature alte e la gestione delle gomme potrebbero rimescolare ancora le carte.