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Il Red Bull Ring è un circuito automobilistico e motociclistico situato a Spielberg, nelle pittoresche colline della Stiria (Austria) a un’altezza sul livello del mare attorno ai 660 metri.

Fu costruito nel 1969, e in origine venne chiamato Österreichring per poi, dopo un costoso rinnovamento negli anni novanta, prendere il nome di A1-Ring. Infine, dopo un periodo di abbandono, nel 2011 prese il nome attuale.

È una delle piste più apprezzate dai piloti, nonostante sia piuttosto complicata e insidiosa dato che riporta un layout ondulato, corto e con decelerazioni forti.

Un po’ di storia

La storia dell’autodromo ebbe inizio nel 1957 con competizioni motoristiche che si tennero su di un circuito ricavato all’interno dell’aerodromo militare della città, nei dintorni di Zeltweg. Il crescente interesse portò ad organizzarvi, sia nel 1961 che nel 1963, gare di Formula 1 non valide per il mondiale, seguite nel 1964 dalla prima edizione del Gran Premio d’Austria.

Purtroppo, nel 1965 a causa della superficie sconnessa e abrasiva della pista inadatta alle monoposto della F1, il Gran Premio d’Austria fu riservato alle Vetture sport e alle Gran Turismo.

Il desiderio di riportare in Austria la massima formula spinse gli organizzatori locali a far sì che venisse realizzato un autodromo permanente.

L’Österreichring

Il nuovo circuito fu inaugurato nel luglio del 1969 con la Eröffnungsrennen (letteralmente: gara dell’inaugurazione), e nell’agosto del 1970, la Formula 1 vi disputò il Gran Premio d’Austria, che da quella stagione tornò ad essere un appuntamento fisso. Circuito molto veloce e caratterizzato da un’altimetria condizionata dalla collocazione sul fianco di una collina.

La pista, che misurava 5911 metri nella versione originaria, fu leggermente modificata dal 1976 dopo l’incidente mortale subito alla curva Vöst-Hügel da Mark Donohue nel corso del warm up dell’edizione del 1975. Fu realizzata così la chicane Hella Licht che allungò il circuito fino a 5.942 metri.

Il difetto maggiore del circuito restava la carenza di vie di fuga e una sede stradale non abbastanza larga, specialmente lungo il rettilineo di partenza.

Per questo, nel 1987 dopo tre partenze dovute a diversi incidenti al via, la Formula 1 abbandonò l’Österreichring. Nella primavera del 1988, il circuito fu sottoposto a 3 mesi di lavori di adeguamento per riavere la Formula 1. Tutta la pista fu allargata di un paio di metri, la larghezza del rettilineo di partenza passò da 9 a 12 metri e furono migliorate tutte le vie di fuga, tali lavori ridussero la lunghezza totale del circuito a 5.852 m.

L’A1-Ring

Questi lavori di adeguamento del tracciato non bastarono, però, a far tornare la massima serie in Austria.

Fu quindi realizzato un profondo riammodernamento che portò nel 1997 a ospitare nuovamente la F1, dopo che il Motomondiale lo aveva inaugurato la stagione precedente.

Gran parte dei lavori furono finanziati dalla società austriaca di telefonia mobile A1, che impose il cambio di denominazione. In tale configurazione il circuito rimase in funzione fino al 2004.

Il Red Bull Ring

Il circuito oggi è di proprietà della Red Bull che lo aveva rilevato nel 2004, e aveva promosso dei lavori di adeguamento per riportarvi la Formula 1 e realizzarvi anche un centro ricerche sugli sport motoristici.

Nonostante il proprietario avesse dichiarato in un primo momento che il tracciato avrebbe ricalcato grosso modo il disegno originario del circuito, ridando così vita all’Österreichring, alla fine del 2010 il circuito fu omologato dalla FIA, in una configurazione identica a quella dell’A1-Ring, che così poté tornare a ospitare eventi motoristici, compresa la Formula 1 nel 2014 (ben dieci anni dall’ultima volta). L’inaugurazione ufficiale avvenne il 15 maggio 2011 e vide impegnati, fra gli altri, i due piloti della Red Bull Racing, Sebastian Vettel e Mark Webber, al volante della RB6, vettura campione del mondo nel 2010.

Record del tracciato

Il record assoluto del circuito è di 1’02″939 stabilito da Valtteri Bottas su Mercedes nelle qualifiche del Gran Premio d’Austria 2020.

Rimanendo in F1, il più vincente è Max Verstappen a quota 4 Gran Premi, seguito da Hakkinen, Schumacher, Rosberg, Bottas e Hamilton a quota 2 mentre i piloti con più pole position sono 3: Verstappen, Hamilton e Bottas.

La Mercedes comanda la classifica dei costruttori con 6 vittorie, due in più della Red Bull, padrona di casa, e della Ferrari ferme a quota 4.

Caratteristiche del circuito

Il Red Bull Ring ha una lunghezza di 4,326 km ed è una pista veloce che mette i freni sotto stress.

Circuito poco tortuoso, stop&go, da medio carico aerodinamico con elevata velocità media e alta velocità di punta. Offre sia curve lente da trazione che rettilinei ad alta velocità, con tre grandi frenate.

Le curve più critiche sono proprio le prime due, che spingono i piloti a trovare il giusto punto di frenata in salita, infatti, subito dopo la partenza, le monoposto affrontano un altro lungo rettilineo arrivando a toccare circa 320 km/h di velocità, prima di affrontare la seconda curva, e la staccata più tosta del circuito, in cui dovranno fare attenzione al bloccaggio degli pneumatici.

Vediamo nel dettaglio il layout: la curva 1 è di media velocità e l’uscita è molto importante per avere una buona velocità sul dritto mentre la curva 2, in salita, la si affronta in pieno fino ad arrivare all’importante staccata di curva 3 dove è molto facile andare a bloccare l’anteriore, e questa rappresenta uno dei punti in cui è possibile effettuare dei sorpassi durante la gara. Il tratto compreso tra Curva 4 e 7 è in discesa e ci sono due pieghe a sinistra. Successivamente si affronta Curva 8, in discesa per arrivare alla curva 9 caratterizzata da forti sconnessioni.