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Liberty Media ha pubblicato il bilancio del primo trimestre del 2020: numeri, come preventivato, decisamente negativi ma Carey ha un piano per salvare il Mondiale

Liberty Media, azienda che gestisce e organizza la Formula 1, ha reso noto la propria trimestrale di inizio 2020: un -84% rispetto all’anno precedente, con 39 mln di dollari di ricavo a fronte dei 246 registrati un anno fa. Numeri che risentono chiaramente dell’emergenza Coronavirus che ha impedito al Mondiale di partire in Australia e di rivedere in maniera drastica il calendario della stagione 2020, senza però escludere che si possa cancellare l’intero anno e ripartire nel 2021.

Durante una conference call con gli analisti, Chase Carey, presidente e amministratore delegato di Liberty Media, ha ammesso come il trend negativo sia destinato a perdurare anche nel secondo trimestre dell’anno al termine del quale però dovrebbe e potrebbe esserci la tanto agognata ripartenza. Secondo le ultime note ufficiali, l’obiettivo della Formula 1 è quello di partire il primo weekend di luglio con una gara in Austria, disputando un secondo appuntamento, sempre in terra austriaca, una settimana dopo. Un back-to-back chiaramente senza pubblico, situazione che dovrebbe valere per tutti gli appuntamenti del Mondiale 2020. E non è detto che si corra, perché Carey, da buon diplomatico, ha mantenuto aperte tutte le soluzioni plausibili: si è parlato di un’ipotesi di rifare il calendario inserendo nuove piste adatte ad un campionato in stato di emergenza (Imola, Hockenheim e Sepang sono le tre piste più quotate) e di scollinare addirittura nei primi mesi del 2021 senza però inficiare nella stagione successiva. Un altro tema riguarda anche dell’idea di optare per circuiti mai adoperati per la Formula 1 come il Mugello o a Portimao, in Portogallo, dove invece corrono solitamente altre categorie delle quattro e due ruote. Carey, però, non ha neanche escluso lo scenario più nero, che vede la cancellazione dell’intero campionato. Insomma, la Formula 1, sulla carta, è pronta a ripartire ad inizio luglio. Ma ci sono tanti (forse troppi) punti interrogativi e poca chiarezza circa il progetto di Liberty Media per salvare se stessa e il Mondiale di Formula 1.

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