Vai al contenuto

C’è qualcosa di epico e romantico nella prima vittoria di Johann Zarco nella classe regina, che arriva nel momento più inaspettato e più desiderato: davanti al pubblico di casa, in un weekend reso imprevedibile dalla pioggia e dal caos. Il Gran Premio di Francia 2025 entra di diritto nella galleria delle corse leggendarie della MotoGP. A Le Mans, la MotoGP ha vissuto uno dei suoi appuntamenti più teatrali degli ultimi anni. L’asfalto viscido, il cielo incerto, la gestione dei cambi moto e delle penalità: tutto ha contribuito a creare una corsa “alla vecchia maniera”, dove non contava solo la velocità, ma anche l’istinto, l’esperienza e la lucidità sotto pressione. A spuntarla, in un crescendo di emozioni, è stato Johann Zarco. Una vittoria storica, la prima per lui in MotoGP, la prima per il team satellite giapponese dopo anni di attesa, la prima di Honda in questa stagione travagliata. Una domenica da incorniciare per il francese, che ha saputo sfruttare al meglio il momento giusto e, soprattutto, restare in piedi mentre attorno a lui volavano le moto.

Zarco ha tagliato il traguardo con quasi 20 secondi di vantaggio su Marc Marquez, che ha portato la sua Ducati ufficiale al secondo posto dopo una gara di grande intelligenza. Marquez, ormai leader consolidato del mondiale, ha scelto di non rischiare oltre il necessario, limitando i danni e facendo un altro passo verso il titolo. Alle sue spalle, sul gradino più basso del podio, una delle sorprese di giornata: Fermin Aldeguer. Lo spagnolo del team Gresini ha trovato il primo podio in carriera nella classe regina, dimostrando di avere stoffa, coraggio e una buona dose di sangue freddo.

Dietro il podio, però, si nascondono le ombre della giornata. Su tutte, quella di Pecco Bagnaia, caduto già nel primo giro e poi costretto a una difficile rimonta fino al sedicesimo posto, fuori dalla zona punti. Un errore pesante, che lo fa precipitare a 51 punti di distacco da Marquez nella classifica generale. Un altro passo falso in una stagione che per il campione del mondo 2022 e 2023 sembra ogni settimana più in salita. Disastro anche per Alex Marquez, fratello di Marc e fino alle fasi finali candidato al podio: due cadute, la seconda fatale per le sue speranze di chiudere nei primi tre. Sorride invece, almeno in parte, Fabio Di Giannantonio, ottavo al traguardo e miglior italiano, davanti a un coriaceo Lorenzo Savadori con l’Aprilia, capace di portare a casa punti preziosi in una giornata in cui molti hanno perso la bussola. È tempo di pagelle: chi ha brillato sotto la pioggia francese? Chi ha sprecato un’occasione d’oro? E chi, silenziosamente, ha messo insieme una prestazione da ricordare? Scopriamolo insieme, voto dopo voto.

Johann Zarco – 10

Dalla fatica al trionfo, in patria. Sulle qualifiche sembrava arrancare, nella Sprint ha tenuto botta, ma in gara è stato semplicemente perfetto. Ha indovinato la strategia, ha avuto il coraggio e la sensibilità per guidare sul bagnato con una lucidità disarmante. Dopo anni da eterno incompiuto, questa vittoria lo consacra. Chapeau, Johann.

Fabio Quartararo – 8

Non basta il risultato della domenica per cancellare un weekend da incorniciare. Pole mostruosa con record, Sprint da gladiatore, e poi quella caduta in gara che è più il frutto di coraggio che di errore. Un Quartararo così competitivo con una Yamaha così migliorata mancava da tempo. Bentornato.

Marc Marquez – 9

Fa meno rumore del solito, ma è sempre devastante. Sotto la pioggia corre da ragioniere, pensando al campionato e non alla gloria. Secondo posto pesante, soprattutto alla luce delle difficoltà degli altri. Solido, leader vero. È sempre più il favorito per il titolo.

Fermin Aldeguer – 9,5

È stato il volto fresco e felice del weekend francese. A 20 anni mette insieme qualifiche da veterano, primo podio nella Sprint e uno storico terzo posto in gara. Le Mans è stato il suo biglietto da visita ufficiale per l’élite. Avanti così, Fermin.

Pedro Acosta – 7,5

Finalmente un weekend convincente. In Sprint era lì, tra i protagonisti, prima della caduta finale. In gara mostra buone cose. È sulla strada giusta: deve solo continuare a crescere, senza fretta.

Maverick Viñales – 8

Elegante e concreto anche sul bagnato, dove in passato ha spesso sofferto. Tiene in alto la KTM con autorevolezza e costanza. È uno dei piloti più in forma del momento, e ora sembra anche più sereno.

Fabio Di Giannantonio – 6

Non brilla ma lotta. La top 10 è un risultato dignitoso, ma da lui e dalla GP25 ci si aspetta qualcosa in più. Si intravede però la voglia di trovare continuità. Da monitorare.

Lorenzo Savadori – 7

Una delle sorprese più belle del weekend. Corre con intelligenza e approfitta del caos per piazzarsi primo tra le Aprilia. Non sarà un pilota ufficiale, ma l’esperienza si fa sentire.

I bocciati

Pecco Bagnaia – 4

Non c’è pace per il due volte campione del mondo. Una caduta dopo pochi metri rovina tutto. Il distacco in classifica aumenta e la fiducia sembra smarrita. Serve una scossa, e presto. Il talento non si discute, ma il momento è buio.

Luca Marini – 5

Non commette errori gravi, ma è ancora lontano dalle posizioni che contano. Deve ritrovare fiducia e convinzione. Si può (e si deve) fare di più.

Enea Bastianini – 4

Giornata da dimenticare. Provoca involontariamente l’incidente al via e continua a faticare rispetto agli altri ducatisti. Soprattutto in qualifica, il gap è troppo ampio. Sotto esame.

Marco Bezzecchi – 4

Parte bene, poi spreca tutto. Ancora una volta manca la continuità. Il talento c’è, ma senza una gestione migliore del weekend, resta solo potenziale inespresso.

Franco Morbidelli – 4

Uno dei suoi GP più opachi. Mai davvero in partita, sempre costretto a inseguire. La stagione continua a essere complicata.

Alex Marquez – 5

Era terzo, con un passo da podio. Ma due cadute gli rovinano tutto. Il potenziale c’è, la velocità anche, ma serve lucidità per concretizzare.