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Il Gran Premio di Imola di Formula 1, settima prova di stagione, ha riservato più di qualche sorpresa e diversi spunti per il futuro.

Certo, alla fine ha vinto sempre lui, Max Verstappen, ma la gara disputata sulle rive del Santerno ha anche certificato una McLaren ormai alla pari della Red Bull (se non superiore in alcuni frangenti) e una Ferrari in crescita ma ancora con qualche step da fare per poter tornare in vetta.

Una gara comunque avvincente fino all’ultimo giro, malgrado una pista avara di possibilità di sorpasso, con Leclerc che centra il suo quarto podio stagionale e scavalca Perez al secondo posto in classifica. Riviviamo tutto questo, e molto altro, nel consueto “Pagellone” del Gran Premio di Imola!

Il Pagellone del Gran Premio di Imola

Max Verstappen – Voto 10 – Mostruoso

Era preoccupato nei suoi team radio, di come i suoi avversari questa volta non fossero ai soliti dieci o venti secondi di distanza (come in tutte le gare vinte in stagione), ma lui invece di lamentarsi ha fatto quello che sa fare meglio: spingere la sua Red Bull per tutta la gara come un ossesso.

Fa sorridere quando gli comunicano che Norris sta recuperando e gli chiedono di andare a tutta birra, ma lui con semplice trasparenza non può che rispondere che lo sta già facendo da un pezzo. E lo fa bene anche, perchè comunque malgrado la spada di damocle della penalità incombente (è stato per metà gara a un ammonimento da cinque secondi di penalità), tiene Norris oltre quella soglia fino agli ultimi giri, dove la McLaren sembra averne tanto di più, ma non abbastanza per superarlo in una pista dove, con un gap così ridotto, è davvero complicato poi quando si arriva dietro alla vettura che precede.

Se in prova era stato fortunato (e aiutato) con la scia di Hulkenberg che gli ha permesso il record di “pole” consecutive, in gara c’è stato tanto del suo manico in questa vittoria, che ha evidenziato una Red Bull per la prima volta in grande difficoltà in pista. Basti vedere la figura del suo collega Perez, rispetto alla prova del campione olandese, che dovrà ora (e forse finalmente) fare qualche battaglia vera in più (per la gioia di tutti noi).

Lando Norris – Voto 9,5 – Quasi Bis!

I grandi complimenti dopo la sua prima vittoria in carriera in Texas, hanno rinvigorito le ambizioni del pilota inglese, che ora può contare anche su una McLaren che sembra volare dopo il pacchetto aggiornamenti. Una vittoria e due secondi posti negli ultimi tre GP, proiettano Lando al quarto posto in classifica e, soprattutto, come primo candidato a Re Max.

Un ruolo che sta dimostrando di meritare anche in pista, visto che sul Santerno ha messo in mostra le doti migliori di sè, tenendo bene nei momenti in cui la McLaren sembrava in qualche difficoltà (l’usura delle gomme probabilmente che dava qualche altalena di rendimento), salvo poi riuscire a spingere come nessuno nel finale, tanto da vedere Verstappen a pochi decimi di distanza. Troppi per la vittoria visto che mancavano pochissimi giri, ma abbastanza per sperare di tenerlo fisso nel mirino delle prossime gare.

Charles Leclerc – Voto 8 – Mister Costanza

In un Gran Premio che ha visto diversi piloti con prestazioni altalenanti, Charles si è distinto per costanza di rendimento. In alcuni momenti della gara, è stato lui il più veloce in pista, tanto da far pensare anche a qualche epilogo migliore.

Poi le cose non sono andate come previsto, nè al momento del pit stop (ne parleremo a parte della strategia Ferrari), nè in quel dritto alla chicane che ha frenato la sua rincorsa a Norris (che poi ha preso il volo subito dopo).

Ci sono ancora infinite cose da migliorare (specie in qualifica), ma se non altro il primo pilota Ferrari (vale la pena ribadirlo) è uscito con qualche convinzione in più rispetto agli aggiornamenti, che lo avevano mostrato molto dubbioso in principio. Ora lo si attende in quella che è una delle sue piste di casa (Montecarlo), per vedere se potrà difendere questo secondo posto mondiale (e quanta distanza c’è ancora dal primo).

Strategia Ferrari – Voto 4 – Paurosi (e non è un complimento)

In questi anni ci è capitato spesso di vedere il muretto box della Ferrari compiere qualche scelta azzardata, quando non proprio completamente errata. Bene, anzi male. Ma anche a Imola si è vista una certa recidiva, che si fatica a comprendere.

Non si comprende infatti, come mai ritardare la sosta ai box dei due piloti, in un momento in cui le gomme bianche sembravano già offrire prestazioni nettamente più elevate.

Siamo al 24° giro, con un Leclerc terzo a un secondo da Norris e con Sainz quarto in leggero vantaggio su Piastri. Le due McLaren si fermano ai box per buttare le gialle e mettere le bianche, sfornando una serie di giri veloci.

La Ferrari, invece di rispondere subito, ci mette due giri prima di far rientrare Leclerc e addirittura quattro per dare il cambio a Sainz. Morale: Leclerc si ritrova a oltre cinque secondi da Norris e Sainz è quindi lontano da Piastri. Un “Undercut” totalmente a favore della McLaren che la Ferrari aiuta ritardando quella che, per tutte le altre scuderie, sembrava una scelta ovvia.

Una scelta che congela le posizioni dei due piloti in rosso, specie in una pista dove i sorpassi sono quasi impossibili, motivo per cui sarebbe stato essenziale restare davanti almeno a una delle McLaren. Poco coraggio, o forse troppa paura di sbagliare (come fatto altre volte), ma certo c’è bisogno di più convinzione e attenzione in quei momenti.

Oltre a migliorare anche la velocità nei due cambi gomme: quelli in rosso sono durati rispettivamente 2.8 e 2.7 secondi, mentre la Red Bull continua a fare pit da 2.1/2.2 e la McLaren da 2.3/2.4. Poi ovvio che i conti alla fine, non tornino sempre.

Carlos Sainz – Voto 6 – Sufficiente e insofferente

Sibillino in alcuni messaggi nel team radio (e non è la prima volta che lancia frecciatine), equilibrato in pista. La gara dello spagnolo è sicuramente sufficiente, senza sbavatura alcuna e con il riconoscimento di aver ben resistito agli assalti di Piastri nelle prime fasi della gara (anche se, come ribadito, superare in questo circuito è impresa ardua per tutti).

A Imola arriva il suo terzo quinto posto consecutivo (quinto anche nella classifica generale), che è poi, probabilmente, la sua dimensione reale, al di là degli exploit di inizio stagione che avevano portato addirittura a pensare di aver fatto, per la Ferrari, la scelta di pilota sbagliata.

Lewis Hamilton – Voto 6,5 – Come a casa

Per la seconda volta consecutiva, arriva davanti al suo collega di Mercedes Russell, offrendo una prova solida e convincente, pur su una vettura che non può fare molto più di così.

Si prende, forse per la prima volta in carriera, gli applausi del pubblico di casa, che (volente o nolente) dovrà tifare per lui nella prossima stagione in rosso. Al di là di tutto, il pluricampione del mondo è ancora in forma ed è forse uno dei pochissimi a fare qualche sorpasso anche al di fuori dell’unica zona di DRS della pista (quella sul rettilineo).

Sergio Perez – Voto 3 – Arrendevole

Un week end da dimenticare per il messicano della Red Bull, che dopo un buon avvio di stagione, si scioglie come neve al sole nel momento in cui la macchina non è più quel rullo compressore con due marce in più rispetto agli altri.

Gap che il suo compagno di squadra riesce a conservare a fatica, grazie al suo talento, ma che appare invece invalicabile per i mezzi di Perez. Ci prova in qualche modo con una strategia diversa che lo porta a montare le bianche in avvio per allungare il pit stop, ma finisce con l’essere il pilota più inquadrato dalle telecamere per i continui sorpassi che subisce.

Chiude ottavo, dietro persino alle Mercedes. Le sue possibilità di restare alla seconda guida in Red Bull, si fanno via via sempre più scarne.

Yuki Tsunoda – Voto 7 – Menzione d’onore

Una menzione va sicuramente fatta anche per questo pilota giapponese, che sta dimostrando gara dopo gara la sua crescita in pista, arrivando ancora una volta a punti pur con una vettura non proprio all’altezza.

Lo dimostra la difficoltà con cui Daniel Ricciardo non riesce mai a tenere il passo del suo compagno (12° posto il miglior piazzamento stagionale per lui), mentre Tsunoda è decisamente più attivo e combattivo (anche per lui un paio di sorpassi interessanti in questo circuito complicato). Bravo.

Il Muro Rosso – Voto 10 e Lode – Rinnoviamolo!!

La cosa più bella del weekend però, non è stata la grande ennesima vittoria di Verstappen, nè una ritrovata competitività tra almeno tre scuderie che ha ravvivato la lotta in pista, nè una Ferrari di nuovo sul podio.

La bellezza di questo Gran Premio è quel muro rosso che si può ammirare a ogni inquadratura. Dalla Tosa alla Rivazza, un mare di magliette, cappelli e bandiere color Ferrari che sventolano incessantemente, finalmente baciate da una giornata di sole (dopo gli eventi terribili che avevano costretto alla cancellazione della gara dello scorso anno).

Un’emozione che solo pochissime location del circo mondiale possono regalare, alla faccia delle denarose cattedrali nel deserto, e che rischia di vedersi chiudere la porta nelle prossime stagioni con un rinnovo del calendario sempre più complicato. Incrociamo le dita, perchè sarebbe un vero peccato.