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In attesa di capire quando e se la stagione prenderà ufficialmente il via, la Formula 1 si mette a servizio del mondo per cercare di debellare il Coronavirus: l’ultima novità riguarda la Mercedes

Negli scorsi giorni si è parlato del Progetto Pitlane, l’iniziativa di 7 squadre di Formula 1 con base nel Regno Unito (Mercedes, Red Bull, Racing Point, Haas, McLaren, Renault e Williams) che hanno deciso di unire le forze e di mettersi a disposizione del Governo per migliorare e creare nuovi dispositivi medici con l’obiettivo di dar manforte al sistema sanitario britannico. E’ notizia di oggi che la Mercedes ha fissato un nuovo obiettivo: produrre 1000 respiratori al giorno.

Grazie all’avvio di una collaborazione con l’University College di Londra, la Mercedes, nel suo stabilimento situato a Brixworth, ha prodotto, in poco più di 3 giorni, nuovi dispositivi che inviano ossigeno ai polmoni senza necessità di altre attrezzature. Restano ancora da definire alcuni aspetti ma l’obiettivo, ambizioso ma al contempo straordinario, di produrre circa un migliaio di respiratori ogni giorno aiuterebbe e non poco il sistema sanitario in Gran Bretagna, che appare in difficoltà nonostante il numero di casi (circa 20.000 positivi) sia quasi un quinto rispetto all’Italia. A Brixworth, prorpio dove la Mercedes costruisce e lavora (700 persone attive) le Power Unit che non lasciano scampo ai rivali in pista da anni, si sta facendo la storia. Ma anche la Ferrari non sta con le mani in mano e, al contrario, si sta dando da fare per l’Italia: l’azienda di Maranello è “in pista”, convertendo parte della propria produzione per creare parti di apparecchi di ventilazione, una delle strumentazioni di cui gli ospedali italiani hanno maggiormente bisogno in questo momento. La Formula 1 sarà anche ferma – ad oggi, la ripresa è prevista per il Gp di Canada a giugno sebbene la situazione sia tutt’altro che chiara e definita – ma non le dieci squadre che stanno cercando di dare il proprio sostegno ai rispettivi paesi per vincere il Coronavirus e tornare quanto prima alla normalità. In attesa di aggiornamenti, non resta far altro che aspettare e, magari, avere riscontri positivi.

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