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Il Gran Premio di Monaco è l’ultimo ad aggiungersi alla lunga lista di cancellazioni e rinvii. Il calendario della F1 2020 è stravolto e c’è tanta incertezza sul futuro. Intanto viene rimandata al 2022 l’introduzione delle nuove regole.

Nubi sempre più fosche si addensano all’orizzonte del Campionato Mondiale di Formula 1 edizione 2020. Saltato il vernissage in Australia, cancellato in tempi non sospetti l’appuntamento della Cina, ora la rinuncia nientemeno che alla disputa del Gran Premio nel salotto buono di Monaco.

In mezzo, la cancellazione o il rinvio delle altre corse in calendario, al punto che allo stato attuale delle cose il via ufficiale alla stagione della massima serie motoristica a ruote scoperte arriverebbe solo il primo fine settimana di giugno a Baku. Arriverebbe, appunto. Mai come in questi tempi, in cui la pandemia di Coronavirus avanza sempre di più e senza apparente controllo, il condizionale è d’obbligo. La stessa FIA ha comunque informato che monitorerà strettamente l’evolversi dell’emergenza sanitaria per prendere le decisioni più giuste in merito.

Nel frattempo una prima mossa è stata già fatta sul fronte regolamento: il 2021 avrebbe dovuto sancire il debutto di nuove regole che avrebbero, di fatto, aperto una nuova era per la Formula 1. Ma dato l’elevato impatto che questo stop forzato sta avendo sui team, che hanno investito ingenti risorse sullo sviluppo delle nuove auto per  l’anno 2020 ma che si ritrovano scoperte dai ricavi degli introiti televisivi, l’entrata in vigore delle nuove norme è stato rinviato al 2022.

In pratica, anche nel 2021 si correrà con le monoposto di quest’anno, mentre le nuove vetture con l’effetto suolo faranno il loro debutto soltanto nel 2022. La soluzione più giusta per tutelare un sistema trovatosi improvvisamente messo a nudo in tutte le sue debolezze.

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