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Il Gran Premio del Qatar, senza la gara MotoGP e con solo Moto 3 e Moto 2 in pista ha aperto il 2020 del Motomondiale. Ecco come è andata.

Un weekend atipico, senza il rombo tuonante dei motori della MotoGp ma con le sfide all’ultima staccata delle categorie minori Moto 3 e Moto 2. Si è aperto così l’edizione 2020 del Motomondiale, reso monco dalla gara della classe regina dall’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus.

E così a dare spettacolo (e a darsele in pista) ci hanno pensato i ragazzi delle altre Classi, già in Qatar per dei test prima che l’allarme salute costringesse lo sport a fermarsi, mandando in scena il loro primo atto stagionale. A sorridere sono Spagna e Giappone, che festeggiano i successi di Albert Arenas nella Moto 3 e di Tetsuta Nagashima nella Moto 2: sono loro i primi leader del Mondiale che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, proseguire il prossimo aprile con la tappa di Austin. Sempre che il Covid-19 non costringa la Dorna a ulteriori modifiche di calendario, dopo che già il Gran Premio di Thailandia è stato rimandato in coda alla stagione.

Tornando agli aspetti prettamente agonistici, per i piloti italiani in gara è stato un fine settimana fra luci e ombre. Bene la Moto 2, con il podio centrato da Lorenzo Baldassarri ed Enea Bastianini, rispettivamente secondo e terzo classificato dopo un lungo ed entusiasmante duello fra di loro. In testa alla gara si era portato per buona parte della stessa Luca Marini, ma l’alfiere dello Sky Racing Team ha dapprima perso posizioni causa usura della gomma quindi ha chiuso la propria giornata nel centro medico del circuito per verificare i danni, per fortuna nessuno, procurati dalla caduta all’ultimo giro.

Ultimo giro fatale anche a Tony Arbolino: il pilota milanese era quarto e pronto a giocarsi le sue carte in volata ma, un tamponamento poco gradito omaggio del sudafricano Binder, lo ha tolto di mezzo sul più bello. Per lui solo un quindicesimo posto e tanta amarezza per aver accarezzato da vicino il podio (e forse anche il suo gradino più alto) ma essere rimasto a bocca asciutta. Migliore dei piloti italiani alla fine è stato Dennis Foggia, che ha chiuso al nono posto.

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