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Ancora polemiche in Formula 1 dopo l’accordo fra FIA e Ferrari a seguito dell’indagine fatta dalla Federazione sulle Power Unit del Cavallino nella seconda parte della scorsa stagione.

La stagione della Formula 1 comincerà ufficialmente, Coronavirus permettendo, il prossimo 15 marzo dall’Australia; ma a tenere caldo il focus sul Circus ci pensano le tante polemiche che infuriano in questi giorni fra lo strano marchingegno del volante approntato dalla Mercedes nei test di Barcellona, la Racing Point ultima generazione con più di una somiglianza con la vecchia Mercedes dominatrice della scorsa stagione e, da ultimo,  l’accordo fra FIA e Ferrari dopo che la stessa Federazione Internazionale ha chiuso l’indagine sulle Power Unit del Cavallino utilizzate nella seconda parte della passata stagione.

Poco o nulla si sa, in realtà di questo accordo. Né aiuta a districare la matassa l’ambiguo comunicato emesso da Parigi lo scorso venerdì, poche semplici righe in cui si affermava la conclusione delle indagini e l’accordo che sarebbe però rimasto fra le parti. Una soluzione che ovviamente non poteva passare inosservata agli occhi dei rivali per il titolo, Mercedes e Red Bull in primis  (lo stesso Verstappen era stato uno dei primi la scorsa stagione a sollevare più di un dubbio sui propulsori che hanno permesso alle Rosse di Maranello di fare doppietta fra Spa e Monza con Charles Leclerc) i quali hanno fatto sentire la propria voce tramite una dura lettera in cui si esprime forte dissenso verso l’agire della massima autorità dell’Automobilismo mondiale e in cui si chiede trasparenza non escludendo il ricorso alle vie legali. A loro si sono poi accodati nella firma della lettera anche tutte le altre scuderie che non sono nella galassia Ferrari, ovvero Renault, McLaren, AlphaTauri, Racing Point e Williams.

Schermaglie verbali e legali che rendono incandescente gli ultimi giorni che ci separano dalla partenza di una nuova stagione. Tentativi di mischiare le carte in tavola e cambiare le forze in campo, fra chi intende proseguire il proprio dominio di fatto incontrastato da quando la Formula 1 è entrata nell’era dell’ibrido (Mercedes), chi prova a tornare all’antica gloria (Ferrari) e chi aspira a diventare seconda forza del Campionato. Il tutto in un clima di veleni e di sospetti che tutto possono fare ma non il bene di uno sport che, pur godendo ancora di grande seguito, ha necessità di riconquistare il pubblico lasciando da parte tutto quello che non è stretto affare di pista.

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