Vai al contenuto

Botta e risposta a distanza tra Mattia Binotto (Ferrari) e Zak Brown (McLaren) per quello che potrebbe essere il futuro della Formula 1

Le parole del Team Principal Ferrari Mattia Binotto rilasciate al Guardian preoccupano e non poco i tavoli della stanza dei bottoni della Formula 1. “Non vorremmo essere messi nella condizione di dover esaminare altre opzioni per sviluppare il nostro dna che è quello di correre”, il messaggio di Binotto in merito al budget cup che la Federazione potrebbe imporre ad una cifra ancora più bassa per far fronte all’emergenza Coronavirus e rendere più equilibrato il futuro di questo sport. La Ferrari si è opposta, anche perché eventuali tagli portano a cambiare il tessuto sociale del team, lasciando a casa persone preparate e con la possibilità di dare il loro apporto. Per questo, la ‘minaccia’ della Ferrari è di guardarsi in giro, magari optando per nuove categorie.

In attesa di un’eventuale risposta da parte della Federazione, a prendere posizione è Zak Brown, imprenditore nonché AD del Team McLaren: “Il messaggio di Binotto è contraddittorio, parla di difendere il dna della F.1, che è fatta da costruttori e apre alle macchine per clienti che più che la F,1 moderna ricorda gli anni ‘70”, il preambolo di Brown che poi va al sodo: “Mi spiacerebbe se andasse via, vorrei che restassero tutti. Ma la F.1 si può fare anche con 18 macchine, persino con 16 ma non con 14. La F.1 potrebbe sopravvivere senza di loro, anche se preferirei rimanessero. E di questa cosa (correre con meno auto, ndr) Liberty Media e Fia devono tenere conto piuttosto che inchinarsi alla Ferrari, malgrado il suo diritto di veto”. Dichiarazioni pesanti da parte di un team in netta crescita e considerato dagli addetti ai lavori come un outsider in grado di impensierire i big three (Mercedes, Ferrari e Red Bull) nel corso dei prossimi anni. La McLaren punta ad un abbassamento del salary cup in modo tale da ridurre la forbice che la separa dai team sopracitati. Ma, al momento, il taglio del budget è solo una delle tante proposte avanzate per il mondo della Formula 1 in tempi di coronavirus. In attesa di capire quando e se si potrà tornare a parlare di gare e risultati, il Circus si interroga sul dopo. E, inevitabilmente, le posizioni contrastanti creano polemiche che, in questo momento, sembrano tutt’altro che costruttive ma più dettate dal tornaconto personale.

Related Posts

None found