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Sarà Pietro Fittipaldi a sostituire Romain Grosjean al volante della Haas nella seconda gara del Bahrein dopo il terribile incidente che ha coinvolto il pilota francese. Il brasiliano, nipote di Emerson, riporta i Fittipaldi in Formula 1

La notizia migliore del weekend, per quanto concerne il mondo dei motori, è senza dubbio che Romain Grosjean sta bene. Il pilota francese ha fatto trattenere il fiato al mondo intero dopo l’incredibile impatto che la sua Haas, dopo il contatto con Kvyat, ha avuto contro un guard-rail durante il primo giro del GP del Bahrein sul circuito di Sakhir. L’automobile di Grosjean, dopo il botto, si è divisa in due ed ha preso fuoco, con Romain che è stato per quasi 30 secondi tra le fiamme, riuscendo a salvare la pelle grazie alla tenuta delle cellula protettiva (prodotta dalla Dallara) e all’halo. L’esperto francese ha riportato ustioni e qualche frattura alle costole ma, per fortuna, ha informato sui social di stare bene, anche se ovviamente non prenderà parte alla seconda gara, in programma domenica, sempre sul circuito di Sakhir.

A prenderne il posto è Pietro Fittipaldi, terzo pilota e collaudatore della Haas nonché nipote del grande Emerson. “Dopo aver deciso che la cosa migliore per Romain fosse saltare almeno un GP, scegliere di mettere in macchina Pietro Fittipaldi è stato piuttosto semplice. Pietro guiderà la nostra VF-20 e conosce bene gli uomini della squadra perché è con noi da due stagioni come pilota test e riserva. Si tratta della cosa giusta da fare ed è ovviamente una grande opportunità per lui. L’ha attesa a lungo e si è fatto trovare pronto. Sono sicuro che farà un buon lavoro. Essere chiamati all’ultimo minuto non è la cosa più semplice ma credo sia la decisione giusta per Haas F1 Team”, ha dichiarato Guenther Steiner, Team Principal della scuderia americana. Pietro 24 anni, dopo esperienze in Formula V8 3.5 e DTM, è stato scelto nel 2019 dalla Haas e riporterà il nome dei Fittipaldi nel Mondiale dopo le esperienze non brillantissime di Wilson Fittipaldi (35 gettoni tra il 1972 e il 1975) e Christian (più di 40 GP tra il 1992 e il 1994) ma soprattutto quell’Emerson che divenne icona dei motori con i titoli conquistati nel 1972 con la Lotus e nel 1974 con la McLaren, ispirando una generazione a posteriori che poi ha avuto come alfiere principale un certo Ayrton Senna. Sarà difficile per Pietro Fittipaldi, giovane pilota di belle speranze ma non allenato e così pronto per disputare un GP. L’emozione sarà forte, il cognome è importante e non è detto che non ci possa essere nuovamente in futuro perché, oltre a Pietro, c’è anche Enzo, di 5 anni più giovane e inserito già nella Ferrari Driver Academy. A volte ritornano.

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