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Ancora non è chiaro se e quando la stagione 2020 di Formula 1 potrà partire, alla luce dell’emergenza Coronavirus: le parole di Zak Brown, CEO della McLaren, però, aprono ad uno scenario che, ad oggi, appare forse il più plausibile

Con il rinvio del GP di Baku, diventato ufficiale nella giornata di ieri dopo l’annuncio degli organizzatori del Gran Premio azero (LEGGI QUI) a causa dell’emergenza Coronavirus, la stagione di Formula 1 dovrebbe, sulla carta, iniziare il 14 giugno con il GP di Canada. Australia e Monte Carlo, primo e settimo appuntamento del Mondiale, hanno infatti già annunciato la cancellazione dell’edizione di quest’anno mentre Bahrein, Vietnam, Cina, Olanda, Spagna e appunto Azerbaigian hanno “semplicemente” rinviato il proprio appuntamento, sperando di poter incastrare il proprio evento in una nuova data. “La Formula 1 partirà in estate, sempre se il virus ce lo permetterà. Spero che questo accada perché a tutti noi manca il nostro lavoro”, ha dichiarato Zak Brown, CEO della McLaren: parole che sembrano far trasparire grande fiducia e, al contempo, aprire all’eventualità di fare un ‘mini-campionato’ – da calendario erano 22 appuntamenti in stagione, probabile che diventino circa 15 – come ammesso anche dal capo della Formula 1 Chase Carey.

“La McLaren insieme agli altri team, la Formula 1 e la Fia stanno lavorando molto duramente per fare in modo di poter cominciare in completa sicurezza. Ma solo quando il mondo diventerà un luogo più sicuro: quando accadrà, lo faremo tutti insieme”, ha poi dichiarato Zak Brown che, di fatto, spazza via quelle voci, rimbalzate da più parti, che parlano, addirittura, di possibile cancellazione dell’intera stagione. Ad oggi, tale ipotesi appare poco plausibile ma molto dipenderà anche da come si svilupperà la diffusione del Coronavirus nel corso delle prossime settimane: ad oggi, alla luce del numero di casi positivi nel mondo (oltre 400mila) e della capillarità di tale pandemia, appare difficile e forse anche un po’ inutile azzardare quando tutto potrà tornare alla normalità. La F1, però, è già al lavoro per cercare di garantire lo spettacolo che solo le quattro ruote sanno offrire senza però tralasciare la salute e la sicurezza di tutti, dai piloti ai fan. Per questo c’è ancora da attendere.

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