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I risultati piuttosto particolari dell’ultima giornata della fase a gironi, hanno rivoluzionato gli abbinamenti degli ottavi portando la Spagna (seconda nel gruppo E dopo la sconfitta contro il Giappone), nella parte bassa del tabellone, ad affrontare il Marocco (primo invece nel gruppo F).

A conti fatti per gli iberici quasi un bene, visto che si sono lasciati dall’altra parte molte delle grandi favorite (a partire da Brasile e Argentina), ma occhio a sottovalutare i nordafricani che stanno facendo fin qua un mondiale perfetto.

Marocco vs Spagna: le info Utili

Quando e dove si gioca

La partita tra Marocco e Spagna andrà in scena a partire dalle ore 16:00 di Martedì 6 Dicembre 2022, presso l’Education City Stadium di Al Rayyan.

Dove vederla

Appuntamento come sempre sulle reti RAI che trasmettono in esclusiva tutte le partite di questo Mondiale. In questo caso la scelta è su RAI1 in diretta e in chiaro, oppure in streaming sul sito di RaiPlay.

Probabili Formazioni

Regragui da inizio mondiale sottolinea come molti dei suoi non siano in perfette condizioni, a cominciare dai due esterni difensivi Mazraoui e Haikimi. Eppure proprio i due terzini non hanno fin qua saltato nemmeno una partita e si sono dimostrati decisivi. E c’è da giurare che saranno in campo anche in questa sfida, insieme agli inamovibili Aguerd e Saiss nella linea di difesa davanti a Bono.

Conferma assoluta anche per il regista della Fiorentina Amrabat, mentre in mediana di fianco a Ounahi se la giocano Amallah e Sabiri. Pochi dubbi invece per il tridente offensivo, composto come sempre da En Nesyri al centro, più Ziyech e Boufal ai lati.

  • Marocco (4-3-3): Bounou; Hakimi, Saiss, Aguerd, Mazraoui; Ounahi, S. Amrabat, Amallah (Sabiri); Ziyech, En-Nesyri, Boufal.

Non mancano le alternative per Luis Enrique, che però ha ormai puntato su una linea (giovanissima) ben precisa e non dovrebbe fare grandi stravolgimenti nemmeno questa volta.

In attacco dovrebbe prendere posto Morata al centro, forte dei suoi tre gol e di una soluzione tattica unica (non ci sono altri attaccanti come lui in rosa). Al suo fianco, spazio questa volta per Ferran Torres sulla destra (Williams pronto a subentrare) e probabilmente fiducia anche a Dani Olmo a sinistra.

Linea di centrocampo che non si discute con Busquets in regia e la coppia del futuro (e del presente) Pedri/Gavi a fare legna. Qualche dubbio in più in difesa dove Jordi Alba dovrebbe tornare sulla sinistra, mentre a destra se la giocano Carvajal e Azpilicueta per una maglia. In mezzo invece Rodri sicuro con Laporte o Pau Torres davanti a Unai Simon.

  • Spagna (4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Rodri, Pau Torres, Jordi Alba; Gavi, Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, Dani Olmo.

I precedenti

Le due squadre si sono affrontate anche nell’ultimo mondiale del 2018 nella fase a gironi, con un pareggio per 2-2 e la Spagna costretta due volte a rimontare (con l’ultimo gol di Aspas proprio nell’overtime).

Risultato che comunque qualificò la Spagna come prima del girone (salvo poi essere eliminata ai quarti dalla Russia), mentre per i marocchini fu l’unico punto (e gli unici gol) conquistato in quel torneo.

Prima di allora ci furono altre due sfide, valide per le qualificazioni ai mondiali del 1962: entrambe finirono con la vittoria spagnola che si impose 0-1 in Marocco e vinse poi 3-2 anche in casa.

Le Statistiche

Questa è la seconda qualificazione agli ottavi nella storia mondiale del Marocco, dopo essere stato eliminato nell’ultima occasione nel 1986 dalla Germania.

Il Marocco non perde da quattro partite di Coppa del Mondo (due vittorie e due pareggi) e nella storia della competizione soltanto una volta una formazione africana è riuscita ad arrivare a cinque partite senza sconfitte: il Camerun tra il 1982 e il 1990 (due vittorie e tre pareggi).

Per gli iberici invece c’è da riscattare l’ultimo ottavo di finale di quattro anni fa, con l’eliminazione da parte della Russia. Va detto però che prima di allora, l’ultima volta che è riuscita a passare il turno degli ottavi, ha poi vinto il Mondiale (nel 2010).

Gli spagnoli non hanno mai affrontato una nazionale africana nei turni ad eliminazione diretta, mentre per cinque volte le hanno sfidate nei gironi. Di queste, soltanto una è riuscita a batterla, la Nigeria nel 1998 (3-2), per il resto tre vittorie e un pareggio è lo score generale.

In questo torneo gli iberici si sono messi in mostra soprattutto per un eterno possesso palla, che li porta a essere non solo la nazionale che ha registrato il possesso palla maggiore pur portando a casa una sconfitta (82,3% contro il Giappone), ma anche a ottenere il proprio record personale per quanto riguarda il numero di passaggi totali dopo la fase a gironi (ben 2489).

In grande evidenza da una parte è sicuramente Alvaro Morata, autore di tre reti in altrettante presenze, pur con appena 126 minuti totali giocati (solo David Villa tra gli spagnoli è stato capace di segnare almeno un gol per quattro gare di fila, nel 2010).

Dall’altra è Hakim Ziyech il più attivo, non solo per il suo primo gol in Coppa del Mondo, ma soprattutto per i suoi passaggi in area (17, il migliore dei suoi), per le sue occasioni create (7) oltre a essere quello che ha portato più volte palla (43) ed effettuato più dribbling (9).

Analisi della partita

La Spagna è una creatura ancora in via di definizione, a cui manca forse la capacità di essere più incisiva in alcuni momenti, così come di non perdere la bussola in altri.

Resta un motorino inesauribile dal punto di vista di controllo della partita, con un’abilità unica nel mantenere il possesso di palla e creare trame di gioco. Così come nel non fornire tanti spazi agli avversari, essendo la squadra che ha concesso meno conclusioni dopo l’Argentina (5.7 a partita di media).

Deve però essere più incisiva proprio negli ultimi metri, dove non è un caso il solo Morata è riuscito fin qua a offrire diverse soluzioni decisive.

Il Marocco dal canto suo continuerà a fare quanto visto fin qua, lasciando il pallino del gioco agli avversari (appena il 36,5% di possesso, contro il 77% della Spagna), forte però di una solidità difensiva che parimenti non ha lasciato molto spazio agli avversari (anche per i nordafricani appena 6.7 conclusioni a partita concesse).

Insomma il “flow” della partita sembra chiaro, ma proprio perchè rappresenta le caratteristiche proprie di entrambe le squadre, lascia aperta qualunque soluzione e probabilmente molto dipenderà da qualche giocata dei singoli o da come sapranno approfittare di qualche momento di buio (vedi i minuti decisivi in cui la Spagna ha lasciato spazio al Giappone per la doppietta).