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C’è un cambio di gerarchie nella scena competitiva europea di League of Legends. O almeno il cambio vale per questa edizione del LEC (League of Legends European Championship) dove non è andata in scena la prevista finale tra G2 Esports e Fnatic.

8 titoli vinti dai primi, 7 dai secondi. Un dominio assoluto, interrotto soltanto dalla parentesi del team svedese Alliance, vincitore dell’edizione 2014. Da allora sempre e soltanto un’alternanza tra Berlino (G2) e Londra (Fnatic) – ma i roster sono internazionali – interrotta quest’anno dalla finale inedita tra Mad Lions e Rogue.

I primi sono una un’organizzazione spagnola, ex Splyce, che nell’ultimo anno e mezzo si è fatta conoscere anche per il proprio team di LoL (l’altro è di CS:GO), grazie a una serie di buoni risultati: terzo posto nello Spring 2020, quarto nel Summer dello stesso anno e qualificazione al mondiale. Dall’altra parte i Rogue, società statunitense ma con basi e team in Europa, dotata di maggiore anzianità (è attiva dal 2016 e dal 2018 è una delle franchigie del LEC) ma ancora a secco di risultati di rilievo nel campo di LoL.

Due sorprese, quindi, con team composti al 90% da debuttanti in una finale del LEC. Su 10 giocatori (5 per team), solo Steven “Hans Sama” Liv dei Rogue ne aveva già disputata una: quella del Summer 2017, come giocatore dei Misfits, poi persa contro i G2 Esports.

I Mad Lions hanno chiuso il Round Robin al terzo posto, dietro a G2 Esports (primi) e Rogue (secondi). Male invece i Fnatic, quinti e costretti alla bagarre del Loser Bracket. I Mad Lions sono così andati ai playoff del Winner Bracket, dove i campioni in carica li hanno scelti come avversari, pensando ad un match facile. Un grosso errore di valutazione da parte dei G2, perché i Mad Lions sono riusciti ad imporsi al termine di un match molto serrato. A quel punto, il team delle stelle internazionali Rasmus “Caps” Winther e Martin “Rekkles” Larsson è sceso nel purgatorio del Loser Bracket dal quale non è più riemerso, al pari dei Fnatic, dopo aver perso la finale.

Come anticipato, l’ultimo atto del LEC Spring Split ha messo di fronti Mad Lions e Rogue. La finalissima è iniziata a senso unico. Rogue subito avanti per due partite a zero, durante le quali hanno dimostrato una certa superiorità.

Anche il terzo – e potenzialmente decisivo – match ha avuto uno start tutto a favore dei Rogue. Fino a quando İrfan “Armut” Berk, incautamente ignorato dagli avversari, ha spiazzato tutti con una serie di sortite che hanno rovesciato la partita e riaperto la sfida. Sul 2 a 1, i Rogue hanno probabilmente accusato il colpo per una vittoria che già sentivano in tasca e ora nuovamente in discussione. Si sono disuniti e il team iberico si è portato in parità.

Il match finale parte di nuovo con i Rogue all’assalto e in vantaggio. Ma ancora una volta il toplaner “Armut” e il midlaner Marek “Humanoid” Brazda fanno la partita della vita e regalano la vittoria ai Mad Lions. Ma è tutto il team a guadagnarsi il titolo di Campione d’Europa e gli 80mila euro di primo premio, compreso il giovane Javier “Elyoya” Prades Batalla, premiato come “Rookie of the split”. Per i Rogue, invece, c’è una consolazione economica di 50.000.

Oltre agli onori e alla prima moneta, i Mad Lions si qualificano di diritto al Mid-Season Invitational, l’evento internazionale di metà stagione dove il team iberico troverà i vincitori degli altri campionati: i Cloud9 per quello nordamericano, il team Damwon Kia, vincitore nell’LCK coreano, i Pentanet della LCO oceanica, i Denotation Focus Me del Giappone e gli Infinity Esports della LLA latino-americana. (fonte esportsmag.it)

 

 

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