Su Hideo Kojima c’è sempre qualcosa da dire. L’ultimo in ordine di tempo che lo ha fatto è stato Fabio Di Felice, autore del libro Hideo nasconde qualcosa – Come Metal Gear Solid 2 ha sfidato il mondo otaku. Il titolo è uscito nel marzo di quest’anno per l’editore Ledizioni, al prezzo di €16,90 (cartaceo) o €6,99 per chi sceglie l’opzione eBook (in ePub).
Di Felice, content writer e redattore molto conosciuto nell’ambito videoludico, dei media e della tecnologia applicata alla comunicazione, ha puntato il dito su una pietra miliare realizzata dal game designer nipponico. Parliamo di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, famosissimo videogioco d’azione stealth, sequel di Metal Gear Solid, sviluppato e pubblicato da Konami per PlayStation 2 nel 2001.
Ma perché Di Felice ha deciso di parlare di un titolo uscito 24 anni fa?
I PRESUPPOSTI DEL LIBRO
Per chi ha vissuto “in diretta” il lancio di Metal Gear Solid 2 (o per chi si interessa di cultura videoludica — o, se vogliamo, di storia del medium), non è certo una sorpresa: il day one di questo attesissimo sequel si è rivelato una vera e propria trappola narrativa architettata da Hideo Kojima ai danni del suo stesso pubblico.
Dopo mesi e mesi di trailer che lasciavano immaginare un seguito perfetto dell’avventura di Solid Snake, finalmente i videogiocatori potevano tornare a vestire i panni del loro protagonista preferito.
Almeno per un’oretta. Poi faceva il suo ingresso Raiden, il nuovo protagonista: all’apparenza un novellino lamentoso, dal tratto quasi effeminato.
IL LIBRO
Hideo nasconde qualcosa – Come Metal Gear Solid 2 ha sfidato il mondo otaku è sì la storia di questa trappola ordita dal famoso game designer giapponese; è sì la storia della sua ascesa come autore che muove i primi passi in un momento storico in cui lavorare nell’industria videoludica era ancora considerato qualcosa di poco rispettabile. Ma è soprattutto il racconto del contesto storico e sociale in cui viene pubblicato Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty.
Di Felice chiarisce bene questo punto. Dopo anni passati a inseguire l’approvazione del mondo, Kojima raggiunge il successo: è ormai celebre, acclamato, rispettato. E proprio in quel momento, decide di tradire il suo pubblico, creando forse l’opera che ancora oggi rappresenta il suo vertice autoriale. Sons of Liberty, infatti, è un gioco molto più compreso e apprezzato oggi di quanto non lo fosse al momento della sua uscita. Nel 2001, l’incontro tra autore e pubblico si configurava più come uno scontro.
Nelle pagine del libro, l’autore racconta proprio questo: la nascita del mondo otaku – l’equivalente nipponico del nerd occidentale -, la preparazione del lancio di Metal Gear Solid 2 e le reazioni del pubblico di fronte all’inganno messo in scena da Hideo. Nel farlo, traccia anche l’evoluzione di quel pubblico, l’origine delle grandi fiere di fumetti e videogiochi oggi popolari, e affronta lunghe (e illuminanti) digressioni su Neon Genesis Evangelion — simbolo di quella cultura pop in cui l’autore e il pubblico finiscono spesso in rotta di collisione.
In definitiva, questo libro è soprattutto la storia di un contesto: quello in cui nasce un videogioco che, nel bene o nel male, ha segnato la storia del medium.
CONCLUSIONE
Hideo nasconde qualcosa – Come Metal Gear Solid 2 ha sfidato il mondo otaku è una lettura scorrevole e piacevole, comprensibilissima e apprezzabile non solo dagli appassionati della serie di Hideo Kojima o dai videogiocatori più veterani, ma anche da un lettore quasi all’oscuro di cosa sia il mondo dei videogiochi.
Ed è un libro che potrebbe far scoprire, magari ai più giovani o a chi non è rimasto “scottato” da MGS2 nel 2001, la storia di un grande inganno d’autore.