Nata nel 1997 con il primo capitolo sviluppato da Interplay, Fallout è una saga videoludica di ruolo ambientata in un futuro post apocalittico alternativo, a cavallo tra il XXII e il XXIII secolo.
Nel 2077, una guerra nucleare globale (la “Grande Guerra”) distrugge quasi tutto il pianeta. I sopravvissuti si rifugiano in bunker sotterranei chiamati Vault, gestiti dalla corporazione Vault-Tec. La storia di ogni titolo segue il viaggio di un sopravvissuto – spesso chiamato Vault Dweller, Lone Wanderer o Courier – che esce dal Vault per affrontare i pericoli della “Wasteland” (le Terre Desolate) e viene coinvolto in conflitti tra fazioni, mutanti, misteri scientifici e rovine del passato.
Si tratta quindi di una distopia, ma con una caratteristica ben precisa che la avvicina alla narrazione ucronica. Nonostante uno sviluppo tecnologico avanzatissimo (armi laser, robot domestici, intelligenze artificiali, ecc.), l’estetica del gioco è chiaramente ispirata agli Stati Uniti degli anni ’50. Questo giustifica alcuni elementi retrofuturistici atompunk, di humor nero e satira sociale – tipici del clima da Guerra Fredda – che attraversano tutta la serie.

I CAPITOLI
Interplay Entertainment ha publicato i primi due capitoli, Fallout e Fallout 2, rispettivamente nel 1997 e nel 1998 per sistemi Windows e OS X. Sono due RPG con visuale isometrica, incentrati su un’ampia libertà per il giocatore. Non ci sono classi predefinite per i personaggi e la storia si sviluppa con sottotrame che possono condurre a finali diversi. Nel primo Fallout, ambientato nella California del 2161, il protagonista esce dal Vault 13 per cercare un chip per la purificazione dell’acqua e incontra l’Enclave e i Super Mutanti. Il secondo si svolge 80 anni più tardi e vede il “prescelto” impegnato a salvare il proprio villaggio, affrontando il ritorno dell’Enclave.
Il publisher ha poi rilasciato nel 2001 lo spin-off Fallout: Tactics, un mix tra gdr e gioco strategico. Nonostante le qualità e l’impatto “culturale”, i due titoli e lo spin-off hanno venduto relativamente poco. E così, nel 2004 Bethesda Softworks ha rilevato il brand, pubblicando quattro anni più tardi Fallout 3 per Windows, PlayStation 3 e Xbox 360.
Il terzo capitolo è quello della svolta. Entra in campo la tridimensionalità con fasi in prima e terza persona. Ma soprattutto il titolo diventa un action RPG che si avvicina agli open world successivi. La storia adesso si svolge a Washington D.C., dove il protagonista cerca suo padre, scienziato coinvolto nel “Progetto Purezza” per ripristinare l’acqua pulita.
Seguono lo spin-off Fallout: New Vegas (2010), sviluppato da Obsidian Entertainment sempre per Bethesda, e Fallout 4 (2015 per Windows, PlayStation 4-5, Xbox One e X/S). Le meccaniche di gioco non cambiano sostanzialmente, le storie ovviamente sì.
Il primo è ambientato nella Mojave (Nevada). Il giocatore è un “Courier”, dato per morto, che si trova coinvolto in una guerra tra la NCR, la Legione di Cesare e Mr. House, leader di New Vegas. In ballo c’è il tentativo di risvegliare una legione di Securitron (potenti robot da difesa). Lo spin-off tende quindi verso lo “sparatutto” in prima persona. In Fallout 4 l’azione si sposta invece a Boston dove il protagonista, uscito dal Vault 111, va alla ricerca di suo figlio rapito. Il quarto capitolo introduce il sistema di costruzione e crafting degli insediamenti, dando più peso all’elemento gestionale. Non sorprende, quindi che, sempre nel 2015, sia uscito Fallout Shelter: un gestionale puro per iOS, Android, Windows dove il giocatore deve sviluppare il proprio Vault e… incrementarne la popolazione.
In ogni caso, Fallout 4 rimane di fatto l’ultimo capitolo principale del videogame, almeno per ora. Nel 2018, però, Bethesda ha pubblicato un altro spin-off che è anche il primo gioco multiplayer online della saga. La trama di Fallout 76 (Windows, PlayStation 4, Xbox One) si sviluppa nel West Virginia del 2102, 25 anni dopo la caduta delle bombe.
Microsoft ha acquistato Bethesda nel 2021, rendendo Fallout una proprietà intellettuale degli Xbox Game Studios. Al momento non ci sono notizie su nuove uscite per il famoso e amato videogame, ma questo non ha impedito che la sua popolarità si espandesse attraverso un altro media.

LA SERIE TV
Nel 2024, Fallout ha fatto il grande salto verso il piccolo schermo grazie all’omonima serie prodotta da Amazon Prime Video, con la supervisione di Jonathan Nolan (sceneggiatore per vari film del fratello Christopher Nolan) e Lisa Joy, entrambi noti anche per la serie Westworld.
Ambientata circa un secolo dopo la “Grande Guerra” nucleare, la serie racconta la storia di Lucy, una giovane ingenua ma determinata, nata nei Vault sotterranei, che è costretta ad affrontare il mondo in superficie per salvare suo padre.
Al suo fianco – e spesso in conflitto – troviamo Maximus, recluta tormentata della Fratellanza d’Acciaio, e soprattutto The Ghoul, interpretato magistralmente da Walton Goggins: un ex attore hollywoodiano trasformato in cacciatore di taglie immortale, il cui cinismo e dolore compongono uno dei ritratti più riusciti della serie.
Come ha scritto The Verge, “Fallout è una serie che cammina sul filo tra il grottesco e il tragico, e ci riesce con sorprendente equilibrio. È probabilmente il miglior adattamento videoludico mai realizzato.”
La serie ha conquistato pubblico e critica con il suo tono fedele al gioco: violento, cinico, ironico. Dalla colonna sonora ai costumi, dagli effetti speciali ai mostri mutanti, tutto è costruito con attenzione, senza rinunciare a una narrazione coinvolgente e personaggi sfaccettati.
Il successo della prima stagione ha portato Amazon a confermare rapidamente una season 2, attualmente in lavorazione. Secondo quanto anticipato nel finale, molte delle prossime vicende si svolgeranno a New Vegas, luogo iconico per i fan del videogioco. È probabile che vedremo nuove fazioni e uno sviluppo più profondo per i protagonisti. La seconda stagione di Fallout è attesa non prima della fine del 2025.
Fallout si unisce così a titoli come The Last of Us che dimostrano come i videogiochi, se rispettati nella loro essenza, possono offrire mondi narrativi ricchi quanto (e a volte più di) quelli della letteratura o del cinema.
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