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Nel mondo degli eSports c’è chi punta forte sul futuro live di questo settore, nonostante il problema coronavirus. E forte in questo caso vuole dire più di 300 milioni di dollari che verranno investiti nei prossimi cinque anni.

Il protagonista di questa importante operazione – così importante da aver attirato l’attenzione anche del Financial Times – è Vindex, piattaforma di infrastrutture esportive (eventi, media, tecnologia a 360°) leader nel mondo, nata da una “costola” della Major League Gaming.

Vindex ha infatti acquistato per 50 milioni dollari il marchio Belong Gaming Arenas e le “sale giochi” già esistenti dal più grande rivenditore di videogames nel Regno Unito e in Spagna, Game Digital Limited. L’intenzione di Vindex è adesso quella di aprire 500 “arene” negli Stati Uniti e altre 1.000 nel resto del mondo, con una fetta importante localizzata proprio in Europa.

Parliamo di strutture perfettamente attrezzate dove gli appassionati di eSports potranno dedicarsi al loro hobby preferito, partecipare ad eventi live e online, socializzare e godersi un po’ di tempo libero in totale tranquillità. Ogni arena misurerà tra i 1.500 e i 1.800 metri quadrati e costerà più di 200.000 dollari prima di diventare operativa. I giochi si svolgeranno sulla piattaforma software proprietaria Vindex, che comprende un’app per programmare incontri tra le persone, creare team di esporters e lanciare sfide agli avversari non solo all’interno della propria comunità ma in tutta la rete globale di Belong.

Un’operazione, quindi, di grande entità e rilevanza per questo settore, come dimostra il sostegno del finanziere fondatore di Gotham Asset Management Joel Greenblatt e del presidente della divisione Media Networks di Activision Blizzard nonché ex-CEO di ESPN Steve Bornstein, entrambi membri del consiglio di amministrazione di Vindex.

A rendere operative le sale ci sarà il contributo di Esports Engine, società appartenente a Vindex, composta da esperti “tuttofare” del settore esportivo, gli stessi che hanno portato al successo la MLG. Al comando delle operazioni, cioè nel ruolo di CEO, c’è invece Martyn Gibbs (prima CEO di Game Digital), che avrà il compito principale di coordinare il lancio delle sale negli Stati Uniti e contemporaneamente di  avviare la strategia per l’espansione nel mondo. Unica eccezione il Regno Unito, dove le sale resteranno sotto la gestione di Game Digital in qualità di operatore con licenza ufficiale.

L’acquisizione di Belong e la leadership di Martyn ci consentiranno di offrire l’esperienza degli eSport professionali ai giocatori amatoriali nelle loro città, mettendo in contatto tantissimi giocatori sparsi ovunque nel mondo, in un momento in cui le comunità hanno davvero bisogno di essere più vicine tra loro”. Così Mike Sepso, co-founder di Vindex insieme a Sundance DiGiovanni. “Martyn è un vero innovatore e uno dei dirigenti più rispettati del settore, con oltre 25 anni di esperienza, più recentemente come Ceo di uno dei più grandi rivenditori di giochi al mondo. Siamo entusiasti di averlo al comando nella fase due del nostro programma per creare infrastrutture esportive”.

La risposta di Gibbs è stata altrettanto entusiastica: “Sono lieto di unirmi a Vindex e di guidare Belong Gaming nella rapida espansione delle arene. Sin dall’inizio, il team di Belong ha avuto successo nel creare un effetto rete per i membri. Le rinomate arene di gioco di Belong offrono sicurezza, spazi di aggregazione in ​​cui i giocatori occasionali e quelli competitivi possono partecipare a tornei, migliorare le loro abilità, sfidare altri giocatori e socializzare con coloro che condividono la loro passione per il gioco”.

“Gli eSports rappresentano la disciplina in più rapida crescita nel mondo e abbiamo toccato con mano questa passione per i giochi attraverso il progetto Belong nel Regno Unito”, ha infine dichiarato Ray Kavanagh, CdO di Game Digital. “Siamo entusiasti di collaborare con il collaudato team di Vindex per rafforzare ed espandere la comunità di Belong nelle nostre sedi attuali e a livello globale”. (fonte EsportsMag.it).

Nell’articolo del Financial Times viene tuttavia espressa qualche perplessità sul potenziale ritorno economico dell’intera operazione. Dubbi legittimi, soprattutto di fronte all’entità dell’investimento e considerando che ancora oggi un vero e proprio modello di sfruttamento economico degli eSports (che non sia la pura vendita dei videogiochi) non si è ancora imposto. Dall’altro lato, società di consulenza come PwC e Newzoo puntano forte sul futuro dei videogiochi competitivi, stimando in maniera “prudenziale” che i ricavi degli esports aumenteranno a 1,8 miliardi di dollari entro il 2023 dai 980 milioni dell’anno scorso, grazie a mezzo miliardo di appassionati già attivi nel 2020.

O forse Vindex sa qualcosa che ancora gli altri non sanno.

 

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