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Domenica 16 maggio 2021, 37a giornata di Serie A. Allo stadio di San Siro Milan e Cagliari pareggiano 0-0. E’ il punto decisivo per i rossoblu sardi che conquistano con una giornata di anticipo la permanenza nel massimo campionato di calcio, grazie al contemporaneo 1-1 tra Benevento e Crotone. Di fatto, però, l’impresa il Cagliari l’aveva già realizzata due giornate prima, andando ad espugnare con un perentorio 1-3 il difficile campo del Benevento, diretta concorrente nella lotta per non retrocedere.

Una salvezza che vale tantissimo, arrivata al termine di una stagione non facile per la squadra sarda, e ottenuta dalla solida compagine societaria con la determinazione tipica di chi vive sull’isola. Stagione finita, dunque, per il calcio “made in Sardegna”? Non esattamente. La ragione è che, da ormai quasi tre anni, quando a Cagliari di dice “pallone” si fa riferimento anche a quello virtuale.

Il Club rossoblu è stato tra i primi ad aprire le porte al calcio in formato eSports, ovvero quello dei famosi videogame FIFA (EA Sports) e Pro Evolution Soccer o PES (Konami). Nel febbraio di quest’anno, la società ha avviato una partnership con Exeed, organizzazione esportiva tra le più attive in Italia. Il risultato è stato subito brillante: entrambi i team del Cagliari Esports (cioè quello di FIFA e quello di PES) hanno centrato le Final Eight delle eSerie A TIM 2021. Un traguardo che solo altre tre società di Serie A, tra le 19 dotate di un settore eSports, hanno raggiunto: Genoa, Fiorentina e Benevento.

In palio adesso ci sono due titoli importanti che possono essere considerati altrettanti scudetti del calcio esportivo in Italia. L’appuntamento è vicino. La Final 8 di PES si giocherà a Milano il primo giugno, mentre quella di FIFA21 vedrà lo start due giorni dopo (sempre negli studi Infront di Milano). Ci è sembrato il momento giusto per conoscere più da vicino i due esporters che rappresenteranno Cagliari: Francesco “Obrun” Tagliafierro per FIFA21 e Giuseppe “Spagnols88” Spagnolello per PES. Quello che segue è il loro “faccia-a-faccia”, realizzato grazie alla collaborazione della società sportiva, nella persona del Social Media Manager Simone Ariu, e ovviamente dei due protagonisti.

Come e quando hai scoperto il calcio virtuale?

Spagnols88: Ho scoperto PES vedendo giocare un amico di mio fratello maggiore nel lontano 2000.

Obrun: L’ho scoperto fin da piccolino ma, sono sincero, preferivo PES. Poi dal 2013 i gusti sono cambiati (in particolare quelli di mio fratello, visto che il gioco lo sceglieva lui) e allora ho iniziato a giocare a FIFA proprio con lui per divertimento.

C’è un momento o un episodio preciso nella tua carriera che ti ha fatto capire di poter puntare al competitivo?

S: Quando nel mio primo anno competitivo riuscii a qualificarmi ad un evento europeo con solo una sconfitta su 20 partite.

O: E’ stata la seconda qualifica ad un evento, l’anno scorso, che mi ha fatto capire che forse potevo riuscirci per davvero.

Parliamo di calcio “reale”. Sei un appassionato? Ritieni che conoscere aspetti tecnico-tattici del calcio possa aiutare anche quando si usa il joypad?

S: Sì, sono un grande appassionato di calcio e penso che conoscere gli aspetti tecnico-tattici possa aiutare a diventare più forti pure a PES.

O: Sì, sono un vero appassionato di calcio a 360 gradi, lo guardo e lo gioco sia dal vivo che virtualmente. Purtroppo però su FIFA conoscere il calcio serve a poco e questo lo dimostra il fatto che sempre più ragazzi giovani, di 14 o 15 anni, siano diventati professionisti.

Gli eSports sono giochi di abilità. Quali sono le qualità principali che un giocatore di FIFA/PES deve possedere?

S: Un giocatore di PES deve avere una mentalità vincente, una grande concentrazione e grandi abilità tattiche: le skills sono importanti ma non fondamentali per diventare dei top player, l’aspetto tattico e mentale è sicuramente più importante.

O: Bisogna avere calma, concentrazione e ovviamente le skills, la qualità.

Senza svelare troppo agli avversari, ci puoi dire qual è il tuo punto di forza nel gioco e cosa invece ruberesti al tuo collega?

S: Il mio punto forte nel gioco è sicuramente l’equilibrio tra tra la fase offensiva e quella difensiva. Negli ultimi anni sono migliorato pure nei calci piazzati come punizioni ed angoli che possono essere decisivi per sbloccare una partita. Al mio collega di FIFA ruberei sicuramente l’età e il talento!

O: Il mio punto di forza è proprio la calma, riesco a mantenerla anche in situazioni complicate. Forse però a volte manco di quel pizzico di creatività, nel momento in cui serve una giocata fuori dagli schemi. E questa la prenderei volentieri da Giuseppe!

Com’è organizzata l’attività di giocatore? Quante ore dedichi all’allenamento?

S: Alterno periodi dove non ci sono tornei importanti, nei quali gioco modalità passatempo come My club e 10vs10, e periodi di allenamento nella modalità competitiva di PES di due o tre ore al giorno, prima di tornei importanti.

O: Appena uscito il gioco mi ci dedico anche 5 o 6 ore al giorno. Una volta imparate le meccaniche di gioco poi bastano anche 2 ore al giorno. Ma dipende sempre dal proprio livello e dal traguardo al quale si punta.

Le Final Eight sono prossime. Quale avversario temi di più?

S: Sicuramente la Juventus del pluricampione del mondo Ettore Giannuzzi (Ettorito97, ndr), ma anche le altre avversarie non sono da sottovalutare.

O: Il Genoa è sicuramente il team che più temo, ma sono consapevole di potermela giocare a viso aperto con tutti.

Come hai impostato il tuo programma agonistico dopo la eSerie A TIM?

S: Dopo l’eSerie A TIM mi dedicherò all’eFootball Open, unica modalità competitiva prevista da Konami per centrare un’altra qualifica in carriera.

O: Dopo le Final Eight avrò circa un mese di tempo per allenarmi in vista dei playoff europei che daranno otto slot per i Mondiali di FIFA21, sono davvero emozionato.

Sei un giocatore professionista. Cosa significa rappresentare una società di alto livello e prestigio come il Cagliari?

S: Per me è un grande onore rappresentare questa gloriosa società! Da ragazzino simpatizzavo per il Cagliari e grazie all’eSport ne sono diventato un tifoso, quindi metto anche il cuore con questa maglia addosso.

O: Non me lo sarei mai aspettato un anno fa di poter rappresentare una squadra di Serie A come il Cagliari e di farlo nella prima eSerie A TIM della storia, è davvero un onore e motivo di orgoglio.

Perché gli eSports sono diventati così importanti anche per lo sport?

S: Perché secondo me negli ultimi anni molti ragazzi giovani si sono avvicinati sempre più a questo mondo e chiunque giochi ormai sogna un giorno di rappresentare una società così importante nel calcio reale.

O: Io penso che questo sia un mondo in continua evoluzione, troppo sottovaluto fino a poco tempo fa e che si stia prendendo il posto che merita nel panorama sportivo.

Gli esporters sono un punto di riferimento per le community di appassionati. Pensi di avere delle responsabilità in questo senso?

S: Sicuramente, noi player dobbiamo essere i primi a dare l’esempio di correttezza e lealtà in questo ambiente, soprattutto quelli più esperti come me.

O: Anche se in piccola parte, tutti abbiamo una responsabilità verso la community poiché siamo noi stessi a creare la community e ad impostarla con i valori che vogliamo. Sicuramente ci sono dei passi importanti da fare in questo senso.

Ultima domanda: e-calcio a parte, di cos’altro è fatta la tua vita?

S: La mia vita è fatta anche di sport, lavoro e amici sia che condividono questa mia passione per PES sia amici di vecchia data che non la condividono. Sono molto attaccato alla mia famiglia, soprattutto ai miei due nipoti.

O: La mia vita è fatta anche e soprattutto di studio anche se spero che questo mondo diventi il mio “piano A” per tutta la vita.

Foto per gentile concessione della Società Sportiva Cagliari Calcio.

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