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Primo scossone alla classifica del Tour de France.

Primoz Roglic si allontana dalla vetta e prende 2 minuti dal connazionale e rivale Tadej Pogacar, l’uomo che è partito con i favori del pronostico in questa Grande Boucle.

È stato l’australiano della Israel Simon Clarke a conquistare la tappa dei pavé (ben 11) di mercoledì tagliando per primo il traguardo della Lilla-Arenberg. Seconda piazza per l’olandese Van der Hoorn (Intermarché), terzo il norvegese Boasson Hagen (Total Energies).

In classifica resta maglia gialla Wout van Aert con 13” su Powless, 14” su Boasson Hagen mentre al quarto posto c’è Pogacar con 19” di ritardo dal leader. Il pessimo mercoledì di Roglic si sintetizza con i numeri: ha accusato con un pesante ritardo di 2’59” dal vincitore di giornata e di 2’08” da Pogacar.

Temevo tanti pericoli e sono stato fortunato in una tappa dalle tante insidie – ha raccontato Pogacar -. La squadra mi ha supportato al meglio nella prima parte, prima dei settori di pavé, poi ho soltanto cercato di dare il meglio seguendo Stuvyen e facendo il massimo. Era una giornata in cui puntavamo a restare al sicuro e difenderci, sono anche riuscito a guadagnare qualcosa quindi non posso che essere positivo al riguardo“.

Jack Haig, portacolori della Bahrain-Victorious, è intanto stato costretto ad abbandonare il Tour de France dopo la caduta che lo ha visto protagonista a una trentina di chilometri dal traguardo insieme ad altri corridori. L’australiano, uno dei due capitani della squadra insieme con Damiano Caruso, è stato portato in ospedale a Valenciennes e gli accertamenti hanno evidenziato anche una frattura al polso. Sopra al gomito gli sono stati applicati alcuni punti di sutura ma fortunatamente non c’è stata alcuna commozione cerebrale.

Oggi la 6ª tappa del Tour

Giovedì sotto con la tappa più lunga del Tour de France 2022 che prenderà il via da Binche, in Belgio.

Dei 219,9 chilometri totali i primi 69, piuttosto mossi, saranno percorsi prima di entrare in Francia. Varcato il confine i corridori affronteranno la prima asperità classificata come GPM di terza categoria, la Côte de Mazures (2 km al 7,6%), posta dopo 87,2 chilometri.

Si tratta di una frazione che sembra particolarmente adatta a Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che oltre ad avere addosso la maglia gialla ha dimostrato in queste prime fasi della Grande Boucle di volerla vivere da protagonista assoluto.

È chiaro che poi ci sarà bisogno di lui in squadra e quindi deve cercare di sfruttare adesso ogni possibilità di mettersi di nuovo in mostra.  La concorrenza, come ovvio, non gli mancherà, perché una tappa al Tour fa gola a tutti, anche a chi ne ha già vinte in passato, come Peter Sagan.

Lo slovacco della TotalEnergies pare avere ritrovato un’ottima gamba e non può di certo quindi essere depennato dalla lista dei favoriti. Attenzione anche a Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco), ciclista che sa tenere bene su questi brevi strappi e a Dylan Teuns (Bahrain Victorious).

Gli italiani? Potrebbe essere la volta buona: Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) e Andrea Bagioli (Quick-Step Alpha Vinyl) sembrano in buona forma e il percorso da affrontare nella giornata di giovedì pare essere nelle loro corde.

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