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È un programma ricchissimo quello della penultima domenica di settembre per il ciclismo internazionale. A dominare la scena è ovviamente l’inizio della settimana di gare del Mondiale 2021, sulle strade del Belgio.

La competizione iridata, giunta alla centesima edizione, si snoderà attraverso otto giorni di gare (sette effettivi di gare ed uno di riposo, giovedì 23) che si preannunciano ad altissimo contenuto spettacolare.

Si comincia dall’attesissima cronometro maschile categoria élite, ma prima di entrare nel dettaglio di percorso e favoriti è doveroso rammentare come una giornata di festa per gli appassionati per le tante competizioni in calendario sia stata funestata dalla notizia della scomparsa di Chris Anker Sorensen.

L’ex professionista danese è morto due settimane dopo aver compiuto 37 anni, investito in patria mentre era in bicicletta. Si tratta dell’ennesimo incidente che vede perire un corridore o un ex corridore, in una dinamica che ricorda quella che costò la vita nel 2017 a Michele Scarponi.

Sorensen, professionista dal 2007 al 2018, è stato un passista scalatore di buon livello, con al proprio attivo una tappa al Giro d’Italia, nel 2010 al Terminillo, la maglia di miglior scalatore al Giro di Romandia 2011 e nello stesso anno il 6° posto nella Liegi-Bastogne-Liegi, il premio di Super Combattivo al Tour de France 2012 e il campionato nazionale danese del 2015.

Il movimento ciclistico danese sta vivendo un ottimo momento e si farà sicuramente valere anche al Mondiale e questa sarà una motivazione in più per andare a caccia di medaglie.

Inizia il Mondiale

Difficile però che questa arrivi dalla prova a cronometro élite, dove pure Kasper Asgreen proverà a saggiare la gamba in vista della gara in linea.

Il percorso della cronometro, che prenderà il via dalla spiaggia di Knokke-Heist, sul Mare del Nord, per concludersi a Bruges dopo 43,3 km, è infatti sostanzialmente pianeggiante: appena 78 i metri di dislivello, tanti tratti rettilinei e curve solo nei 10 km finali. Il vento sarà l’avversario peggiore per i favoriti, il cui lotto non sembra troppo numeroso.  

A giocarsi le medaglie dovrebbero essere specialisti in prove contro il tempo lunghe e dal percorso prive di asperità, quindi il campione in carica Filippo Ganna, il campione europeo Stefen Kung. Un gradino più sotto Remco Evenepoel e Wout Van Aert, più adatti ad altri percorsi, ma comunque in corsa per una medaglia, così come Tadej Pogacar e l’altro azzurro Edoardo Affini.

Domenica 19 settembre sarà però il giorno del GP di Francoforte. La corsa si svilupperà su un percorso di 187,5 km da Eschborn a Francoforte sul Meno.

Nonostante le ascese di Feldberg (11 km al 4,8%) e Billtalhöhe (2,6 km al 6,2%), lo strappo di Ruppertshain (1,3 km all’8,6%) e la salita di Mammolshain (2,3 km all’8,2%), da affrontare tre volte, è facile immaginare un finale in volata, visto che la parte finale sarà completamente pianeggiante.

Si prevede però uno sprint per corridori coraggiosi, viste le curve insidiose e i lunghi rettilinei che caratterizzeranno gli ultimi chilometri. Sicuri protagonisti saranno allor sprinter-passisti capaci di superare indenni le salite e poi sprigionare la propria potenza, come Pascal Ackermann e Alexander Kristoff, vincitori delle ultime quattro edizioni, e come Jasper Philipsen, reduce da un’ottima Vuelta.

Sulle strade d’Abruzzo si correrà invece una classicissima del calendario ciclistico italiano, il Trofeo Matteotti, giunto alla 74a edizione.

Il percorso sarà quello consolidato: 195 km suddivisi in tredici tornate del circuito di 15 km con partenza e arrivo in Piazza Duca degli Abruzzi a Pescara.

Il percorso accidentato nella parte centrale, con la scalata di Colle Caprino (2,6 km al 4%) e quella verso Montesilvano Colle (800 metri al 6,6%) e più semplice in quella conclusiva, rende come sempre difficile pronosticare se la conclusione sarà in volata o se sarà premiata una fuga. Tra i più attesi Matteo Trentin, capitano dell’Italia al Mondiale e che in Abruzzo farà la prova generale in vista di Leuven.

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