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Agli Europei di ciclismo di Trento è arrivato il momento delle gare più attese. Assegnati i titoli a cronometro e quelli delle prove junior, ecco il gran finale con le corse Elite, femminile e maschile.

Prima, però, è doveroso tornare su quanto accaduto nella giornata di venerdì 10 settembre, semplicemente radiosa per i colori italiani, quasi quanto quella di giovedì 9, illuminata dalla doppia medaglia nella cronometro femminile Under 23, con oro vinto da Vittoria Guazzini e il bronzo di Elena Pirrone.

Venerdì il movimento azzurro ha registrato altre due medaglie, sempre al femminile.

Eleonora Ciabocco ha conquistato l’argento nella prova in linea junior vinta dalla tedesca Linda Riedmann: la 17enne marchigiana di Corridonia che ha Elisa Longo Borghini come idolo fa ben sperare il movimento italiano, lo stesso che conosce già da tempo le qualità di Silvia Zanardi, che ha conquistato la medaglia d’oro nella gara in linea Under 23.

Classe 2000, Silvia è nata in una città storicamente legata al ciclismo come Fiorenzuola d’Arda, tempio della pista con il velodromo Pavesi dove si svolge la mitica Sei Giorni delle Rose. Non a caso Zanardi ha conquistato i primi successi proprio in pista, l’oro nell’individuale e nella corsa a punti al Mondiale juniores 2018, e proprio nell’ovale ha sviluppato qualità da velociste mostrate nella regala volata di Trento.

Le sue doti sono diverse da quelle di Ciabocco, ma la coppia è ben assortita e sembra avere tutte le caratteristiche per regalare un futuro radioso al ciclismo femminile italiano. Da una parte la cacciatrice di classiche, dall’altra una sprinter adatta comunque non solo a percorsi piatti.

Quella conquistata da Zanardi è stata la medaglia numero 6 conquistata dall’Italia all’Europeo di Trento e la numero 100 a livello continentale della gloriosa era di Dino Salvoldi, ct dal 2001 di una nazionale femminile che non era forse mai stata così piena di talento.

Il trionfo di Zanardi peraltro conferma il dominio dell’Italia femminile giovanile a livello europeo trattandosi del terzo oro continentale consecutivo dopo quelli di Letizia Paternoster nel 2019 e di Elisa Balsamo nel 2020.

Le gare del sabato

Ora però è già tempo di guardare alle gare di sabato, quando si assegneranno il titolo della prova in linea maschile under 23 e donne Elite.

Nella prima gara, di 133,6 km (10 giri) l’Italia punta sui capitani Luca Colnaghi e Filippo Baroncini, quest’ultimo buon settimo nella cronometro, e sul talento di Filippo Zana, terzo all’ultimo Tour de l’Avenir. Inserirsi nella corsa alle medaglie che vede tra i favoriti Juan Ayuso, Henri Vandenabeele e Anders Halland Johannessen non sarà comunque facile.

Tutt’altro lo scenario tra le donne Elite (107,2 km per 8 giri di circuito), dove Elisa Longo Borghini punta dichiaratamente a conquistare quell’oro europeo che manca alla sua ricca collezione di medaglie.

La piemontese classe ’91 sarà la punta di diamante, con Marta Cavalli carta di riserva: la 23enne di Cremona viene da un ottimo Giro d’Italia, ma dovrà correre in funzione della capitana. Longo Borghini sta vivendo un 2021 da sogno, con titolo italiano in linea e a cronometro, il bronzo olimpico a Tokyo e la splendida vittoria nel World Tour a Plouay.

Il percorso trentino è perfettamente adatto alle sue caratteristiche. L’unica difficoltà sarà reggere alla pressione della favorita, da condividere con l’eterna Annemiek van Vleuten e con Anna van der Breggen.

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