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In attesa di capire se la bozza di calendario possa essere confermata, il ciclismo subisce un’altra scossa difficile da digerire. Lance Armstrong si è raccontato nel corso di un documentario di ESPN tornando sul tema doping

“Non posso sapere con certezza se ci sia stato un legame tra doping e il cancro ma certamente non posso escluderlo”. Parola di Lance Armstrong. Il ciclista americano è tornato a parlare di doping, ammettendo che la prima volta in cui usò sostanze dopanti risale ai 21 anni, ossia già da professionista. Armstrong, dopo aver ammesso di aver fatto uso di sostanze illecite, è stato squalificato a vita dal ciclismo nel 2012, perdendo a tavolino tutte e 7 le vittorie del Tour de France. Dal 1999 al 2005, Lance Armstrong si impose davanti a tutti ma quelle vittorie, macchiate dal doping, hanno portato ad un vuoto nell’albo d’oro, come a testimoniare un’onta incancellabile da qui all’eternità. “Sapevo quello che stava succedendo. Ho sempre chiesto, sempre saputo e ho sempre preso le mie decisioni da solo. Non voglio trovare scuse, ma lo facevano tutti e avrei vinto ugualmente”, ha poi spiegato Armstrong nell’anticipazione, visto che il documentario completo andrà in onda il 24 maggio prossimo.

Se da un lato c’è una macchia indelebile, dall’altro il ciclismo prova a ripartire e con loro anche ovviamente i big: tra questi, nonostante l’età, c’è anche Vincenzo Nibali che ha confermato ufficialmente la sua presenza al Giro d’Italia. “Quello che ci aspetta, con un programma di grandi eventi raccolto in soli tre mesi, è straordinario, ma dobbiamo fare il massimo per farci pronti. Avere un calendario prettamente italiano, con il Giro ancora al centro dei miei obiettivi, mi rende felice e orgoglioso. In attesa poi di avere aggiornamenti anche sul Mondiale. Con la squadra abbiamo definito un percorso misurato per arrivare competitivo già ai primi appuntamenti di agosto”, ha spiegato lo Squalo dello Stretto a Repubblica: “Le incognite sono tante, sia in termini di preparazione sia nelle gare stesse. Le salite del Giro ad autunno o i 300 km della Milano-Sanremo ad agosto, ad esempio, sono variabili impossibili da prevedere. Ma il gusto per la nuove sfide non manca e la voglia di tornare alle gare è tantissima. Dal primo ritiro in altura a luglio mi aspettano quattro mesi di full immersion. Sono convinto e motivato. Ma, soprattutto, ottimista di poter tornare a fare ciò che mi piace di più: correre”. Insomma, il lato bello dello sport contro la pagina più buia (Armstrong): il ciclismo prova a ripartire e, in attesa di aggiornamenti, dovrebbe farlo dall’1 agosto con le Strade Bianche.

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