Mai sottovalutare il Submarino Amarillo, il «sottomarino giallo». Le acque che sa navigare sono da almeno due decenni – dall’arrivo di Juan Roman Riquelme a metà degli anni ’10 – di media e grande profondità, e quando gioca in casa, conoscendo l’ambiente dell’Estadio de la Ceramica, il piccolo club Villarreal, dall’omonima cittadina vicino Valencia che conta poco più di 50.000 anime, sa trasformarsi in un inferno in terra.
Le qualità del Villarreal: attenzione e fantasia
L’ultimo confronto in campionato finito 1-0 contro l’Athletic Club di Bilbao al San Mames lo ha ampiamente dimostrato. La squadra di Marcelino sta tornando ad essere quella dei bei tempi, quando il club valenciano raggiunse persino la semifinale di Champions League.
Per ora i suoi punti in questa competizione sono zero, in virtù della sconfitta all’esordio a Londra contro il Tottenham, ma in Liga il Villarreal ha totalizzato 16 punti in 7 gare (5V; 1N; 1P), facendo vedere un calcio organizzato dietro e incisivo davanti.
L’ex Juventus Renato Veiga si è adattato molto bene al contesto amarillo e con lui Foyth forma un’ottima linea difensiva. A centrocampo la gamba di Gueye e Comesana sospinge le sgroppate di Buchanan e Pépé, l’ala dal mancino d’oro che all’Arsenal non ha fatto bene ma al Villarreal può riprendersi e lo sta dimostrando. Davanti, Perez e Mikautadze, mai pericolosi contro il Tottenham all’esordio, sono due calciatori veloci e tecnici, che possono mettere in grande difficoltà la difesa bianconera.
Le info utili sul match
Villarreal-Juventus, giornata 2 della fase campionato di Champions League 2025/26, si gioca il 30 settembre 2025 alle ore 21:00 e sarà visibile in esclusiva streaming Prime Video.
La Signora è ancora troppo poco Vecchia
La Juventus è avvertita, e lo è soprattutto in virtù di un’attitudine che, almeno in questo avvio di stagione, ha rivelato una tendenza contradditoria.
La squadra di Tudor gioca un ottimo calcio. Muove bene il pallone in uscita, sa comandare il gioco, ha diverse soluzioni offensive – anche in virtù di una rosa di valore soprattutto davanti, con molti cambi (si pensi a quel Vlahovic dato per partente che nella prima uscita in Champions ha segnato una doppietta e ha realizzato un assist). Tutto questo è vero, e i gol messi a segno dai bianconeri in questo avvio lo hanno dimostrato.
Eppure, c’è un eppure. La Juventus non è ancora una squadra in grado di leggere davvero i momenti della partita. Sa sfilacciarsi con grande facilità, e se va sotto fa fatica. La sensazione, quando la Juventus incontra un momento di difficoltà, è quella di una squadra che allunga i reparti, perde le distanze, commette troppi errori tecnici – contro l’Atalanta è accaduto questo, e senza l’erroraccio di Koussounou, chissà come sarebbe finita la partita.
I motivi sono diversi, ma l’analisi è semplice: mancano calciatori di vera personalità. Il leader è Bremer, rientrato da poco. Tudor è forse l’elemento con maggiore personalità della rosa, ma non scende in campo. Manca cioè chi sappia prendersi sulle spalle la squadra nei momenti difficili, e non parliamo di un discorso tecnico. Contro una squadra abituata a partite come questa, sarà interessante dunque vedere l’approccio e la tenuta dei bianconeri nei 90’. Sarà una sfida delicata, equilibrata, ma anche molto indicativa sotto questo profilo – si direbbe psicologico – per capire cosa voglia davvero diventare la Juventus da grande.


