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Con la fine dell’anno e del girone di andata, è tempo come sempre di qualche bilancio per la stagione di Serie A in corso.

Al netto di una classifica quanto mai combattuta e ancora aperta a mille sorprese, per quanto riguarda i singoli sono in molti a essersi messi in luce in queste prime diciannove giornate. Proviamo allora a compilare la nostra personale “Top11” del campionato, che inevitabilmente dovrà lasciare in panchina anche alcuni protagonisti assoluti.

La Top11

top 11 serie a 2021

(4-2-3-1): HANDANOVIC; CUADRADO, KOULIBALY, BREMER, THEO HERNANDEZ; FABIAN RUIZ, BARELLA; CANDREVA, CALHANOGLU, BERARDI; VLAHOVIC.

Il portiere

Ruolo determinante come ben sappiamo, sono stati in diversi a mettersi in mostra in questa prima metà del campionato e la scelta non è affatto scontata. Dovessimo puntare solo su chi ha tenuto di più la porta inviolata, allora la scelta sarebbe solo tra Handanovic e Ospina (entrambi a quota 9), mentre se valutassimo il maggior numero di parate, dovremmo invece mettere gli occhi su Guglielmo Vicario dell’Empoli (ben 72 parate in stagione).

Come valutazione generale invece, spunta il nome di Sergio Romero del Venezia, pur con 34 reti al passivo (ma sempre decisivo nel mantenere i lagunari in corsa). Persino Szczesny dopo un avvio disastroso, ha fornito prestazioni di grande sicurezza e i suoi bei 7 clean sheet. Battaglia vera dunque, che secondo noi alla fine vince per un pelo l’estremo difensore nero azzurro, con Handanovic che nonostante tutto offre ancora ampie garanzie di imbattibilità al momento, se protetto da una valida difesa.

La difesa: una linea a quattro

Troppo importanti gli esterni che possono spingere sulle fasce per puntare su una linea a tre, a rischio di lasciare fuori qualche bel centrale che ha fatto comunque bene. E proprio partendo dai due in mezzo, i numeri e le prestazioni parlano abbastanza chiaro. Uno è sicuramente Kalidou Koulibaly, tornato ai suoi soliti ottimi livelli grazie anche al gioco di Spalletti che lo ha rimesso in condizioni di essere determinante in difesa ma anche in attacco, dove ha già segnato 2 gol in stagione, oltre a servire 2 assist per i compagni.

L’altro invece è forse una delle sorprese più belle del reparto, Bremer del Torino. Le sue prestazioni sono sempre state esemplari, anche in questo caso esaltate dal modulo e dall’approccio di Juric, che lo vedono al centro della fase difensiva. Poi il brasiliano ci ha messo del suo, non solo con i suoi contrasti decisivi (tra i migliori del parametro), ma con un dato di “Intercetti” che non ha eguali: ben 60 complessivi, il migliore in assoluto. Aggiungiamo anche 2 reti, ed ecco che la stagione perfetta sembra alle porte. Impossibile rinunciare a lui.

Passando agli esterni, qua come detto serve anche tanta spinta, e una delle due fasce non può che essere affidata a Theo Hernandez. Nessun difensore ha servito più assist di lui (5) con tanto di 2 reti all’attivo. Dall’altra parte, diamo merito a Juan Cuadrado che pur mancando al momento in fase di supporto (zero assist), è al suo record di gol a questo punto della stagione con già 4 (bellissime) reti all’attivo.

La linea mediana

Più che la scelta dei tanti nomi a disposizione per il reparto di centrocampo, quella più difficile è stata sul modulo in cui scendere in campo. Ci si conceda quindi qualche “licenza” sui ruoli, ma appunto la volontà era quella di mettere un undici di “top” a rischio di qualche piccolo adattamento.

Ecco allora che sulla mediana i due nomi del nostro 4-2-3-1 sono caduti su Nicolò Barella e Fabian Ruiz. Alla regia il nome dello spagnolo era quasi imprescindibile, non solo per i suoi 5 gol già messi a segno in campionato (a cui fanno eco 2 assist), ma per l’incredibile numero di palloni che gioca, ben 1120 passaggi al momento. L’unico a farne di più è stato Marcelo Brozovic, altro elemento papabile per la top11, ma forse leggermente meno incisivo in fase offensiva ancora a secco di reti e con 1 solo assist.

Per Barella invece, le sue qualità di corsa e di tuttofare sono indubbiamente un punto di forza incredibile, non a caso lo vediamo ai vertici di praticamente tutti i parametri di reparto (dai contrasti ai tiri in porta), con il dato degli assist, sette, che è il migliore in assoluto per i centrocampisti di stagione. Manca qualche gol all’attivo con 1 sola rete su 33 conclusioni tentate, ma non gli si può chiedere tutto. Tra i tanti nomi che sarebbero potuti entrare in questa lista, qua vogliamo sottolineare quello di Tommaso Pobega, forse il primo sostituto per la nostra top11 in questo ruolo di mediana.

I tre sulla trequarti

Una formazione ovviamente votata all’attacco, visto che stiamo giocando sulla carta e possiamo permetterci qualche eccesso. Sulla linea di trequarti quindi via libera a un trio totalmente offensivo. Il nome al centro non può che essere quello di Hakan Calhanoglu, ovvero uno dei migliori in assoluto di questa prima parte di stagione. Lo dicono i suoi numeri da record, con 6 gol e 7 assist all’attivo e una serie di passaggi chiave sempre determinanti (2.7 a partita di media). Nella stessa casella sarebbe potuto tranquillamente starci anche il nome di Lorenzo Pellegrini, che ha numeri molto simili al turco pur condizionati dai suoi infortuni (che poi sono il motivo per cui è solo il nostro primo sostituto).

Da una parte invece, secondo noi quest’anno non può mancare il nome di Antonio Candreva. Con i suoi 34 anni suonati e messo un po’ da parte dalle big del campionato (Inter in primis), si sta prendendo una bella rivincita in maglia blucerchiata tornando ai livelli dei suoi migliori campionati: 6 gol, 5 assist, passaggi chiave (51 in totale) e ovviamente il solito enorme numero di cross per i compagni (suo marchio di fabbrica, anche se non sempre precisi).

A destra vogliamo dare fiducia a Domenico Berardi, che quest’anno sta se non altro dimostrando anche una certa continuità di risultati e in fase offensiva è in assoluto uno dei migliori del reparto con 8 gol, 6 assist e 53 conclusioni tentate.

Il bomber

Un buon numero di attaccanti si sono messi in mostra fin qua. Dalle conferme dei top player del campionato come Ciro Immobile (a segno 13 volte anche quest’anno malgrado tutti i problemi avuti) o Lautaro Martinez (tornato a quota 11 dopo un avvio difficile), per non parlare di un Duvan Zapata sempre determinante quando entra in condizione (9 i gol all’attivo fin qua). E persino Paulo Dybala ha comunque messo la sua impronta nonostante gli infortuni e la condizione (5 reti e 3 assist per lui).

Così come da qualche nome in rapida ascesa come Andrea Pinamonti (che ha trovato forse la sua giusta dimensione in quel di Empoli, ripagando la fiducia con 7 reti), un Osimhen letteralmente devastante in certi momenti della stagione (solo 5 però le reti all’attivo), ma anche Beto che sta crescendo pian piano (7 gol con l’Udinese sono un buon bottino) o Scamacca che deve però essere più incisivo in fase realizzatore (6 i suoi gol).

Tutti nomi interessanti per molti motivi, ma che nulla possono a confronto con quel Dusan Vlahovic che sta spazzando via ogni tipo di record vista anche la sua giovanissima età. Un bomber che ha già segnato 16 reti in campionato, 33 nel 2021. Che ha tirato in porta più di tutti (68 conclusioni) e che in generale è stato il più costante nel corso di tutto l’anno. Davvero pochi dubbi per lo slot d’attacco di questa Top 11.