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Continuano i botta e risposta tra il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il numero 1 del calcio italiano, Gabriele Gravina, presidente della FIGC: ecco i dettagli

Sono giorni decisivi, in Italia, per capire il futuro del calcio italiano: ormai da più fronti veleggia la volontà di chiudere anzitempo il campionato per pensare di ripartire in maniera adeguata il prossimo a settembre ma, in tal caso, non potrebbero mancare polemiche e ricorsi, soprattutto per quelle compagini (Lazio e Benevento giusto per citarne due) che stanno lottando perché i propri interessi personali non vengano prevaricati dalle scelte definitive. Ieri ha parlato il presidente della FIGC Gabriele Gravina con toni molto accesi: “Non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro. Mi auguro che il mondo del calcio, che ha un impatto altamente sociale nel nostro Paese, possa ripartire con minori individualismi. Il piano B in caso di stop definitivo del calcio? Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D. Ma se esso deve far rima con ‘è finita’ dico che, finché sarò presidente della FIGC, non firmerò mai per il blocco dei campionati. Io sto tutelando gli interessi di tutti”, il messaggio di Gravina.

Quest’oggi ha risposto il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: “Se la Figc e la commissione tecnico scientifica del governo troveranno un’intesa sul protocollo di sicurezza, gli allenamenti riprenderanno; viceversa sarà il governo a decretare la chiusura del campionato. Se non ci sarà quell’accordo, ci assumeremo noi questa responsabilità, facendo in modo che il calcio come altri settori possa avere meno danni possibili”, il messaggio del Ministro che ha manifestato la sua delusione nei confronti di coloro i quali stanno attaccando il Governo in un momento così difficile, con chiaro riferimento al presidente della Lazio Lotito che, in maniera diretta o indiretta (interviste ai giocatori), sta lanciando, quasi in solitaria, la battaglia per la ripresa del campionato, suscitando reazioni contrastanti dal mondo del calcio. In attesa del prossimo botta e risposta, il Governo prende posizione: in caso di mancato accordo sul protocollo, il calcio chiuderà i battenti. Con tutte le ripercussioni del caso.

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