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L’Atletico Madrid ha vinto alla distanza la sfida con i campioni d’Europa e del mondo del Liverpool, facendo ai supplementari la voce grossa ad Anfield Road, dove i Reds non perdevano da 6 anni in campo europeo. Al Psg è riuscita la rimonta con il Borussia Dortmund.

Che l’Atletico Madrid sia una squadra inesauribile e dalle mille risorse lo si è visto in più occasioni, soprattutto nei palcoscenici europei, sotto la guida di Diego Pablo Simeone, un vero e proprio condottiero più che un allenatore. Ieri sera ad Anfield Road è andato in scena un altro capolavoro compiuto dal tecnico argentino, che ha guidato la propria squadra verso una strepitosa vittoria contro il Liverpool, la squadra che sembrava imbattibile e che invece si è sgretolata a meno di 30 minuti dal traguardo. Sembrava fatta quando Firmino al 4’ del primo supplementare aveva raddoppiato il gol di Wijnaldum, segnando il momentaneo sorpasso, ma è proprio qui che l’Atletico ha tirato fuori tutto il carattere e la personalità che in questi anni è stata trasmessa da Simeone, mettendo in ginocchio il Liverpool con l’uno-due firmato da Llorente, che era partito dalla panchina e non era esattamente uno degli eroi più attesi. A dare il colpo di grazia ci ha poi pensato Alvaro Morata, altra carta vincente giocata durante i supplementari, quando stavano iniziando già a scorrere i titoli di coda, trasformando la qualificazione in un trionfo perché ad Anfield Road nessuno si era permesso di vincere da ben 6 anni. L’ultima  fu l’altra formazione di Madrid, il Real, nel 2014.

Non è bastato un Anfield Road stracolmo (e in tempi di Coronavirus, almeno per noi, è stata un’immagine da brividi) per completare una rimonta che è invece riuscita al Paris Saint Germain, a porte chiuse, o almeno apparentemente. Perché, come accaduto la sera prima al Mestalla durante Valencia, Atalanta, i tifosi hanno pensato bene di sistemarsi in migliaia fuori dal Parco dei Principi per incitare i propri beniamini. In barba alla pandemia e ai possibili contagi, ci verrebbe da dire. E anche in questo caso l’immagine di Kurzawa che si butta tra la folla a festeggiare, a dirla tutta, non è stata proprio il massimo da vedere vista la situazione attuale. A permettere la festa sono state le reti segnate da Neymar prima e poi da Bernat già nei primi 45 minuti di gioco, più che sufficienti a ribaltare l’1-2 dell’andata e consentire ai parigini di sfatare finalmente il tabù degli ottavi di finale, turno in cui erano sempre usciti nelle passate tre edizioni dela Champions League.

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