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La decima giornata della serie cadetta, ha sancito in qualche modo alcune gerarchie dell’alta classifica, con le prime tre che stanno prendendo il largo grazie anche alla contemporanea sconfitta delle dirette inseguitrici.

Troppo presto per tirare le somme? Forse sì, visto anche che ci sono diverse gare da recuperare e un campionato ancora lunghissimo. Ma certo, quanto mostrato fino ad ora, Parma, Catanzaro e Palermo sono in pole position per quanto riguarda la promozione diretta.

Crociati all’arrembaggio

In vetta praticamente per tutta questa prima parte di stagione, il Parma si è presentato ai nastri di partenza con tutte le legittime ambizioni di puntare alla massima serie, con acquisti mirati e funzionali che hanno regalato a Fabio Pecchia una rosa completa in ogni reparto.

L’età è tutta dalla parte degli emiliani, che possono vantare la terza media più bassa di tutta la serie B al momento: 25.3 l’età media dei giocatori utilizzati in queste prime dieci giornate, dietro solo a Spezia (24.4) e Sampdoria (24.7).

Margini di miglioramento enormi quindi, in un’alchimia perfetta di giovani in grande crescita (Benedyczak, Mihaila, Bonny, Bernabè e Sohm) e una buona dose di esperienza (Hernani, Di Chiara, Colak).

Contro il Como la squadra si è subito messa alle spalle la prima sconfitta stagionale (in quel di Venezia) con una partita di grande sostanza (un gol per tempo di Man e Charpentier), ma anche qualche sbavatura soprattutto in difesa che ha regalato qualche occasione di troppo agli ospiti, tra cui il gol di Barba nel recupero.

Confermato il miglior attacco della Serie B con i suoi 20 gol all’attivo, anche se il dato degli “expected goal” ci dice che dovrebbero essere solo 13. Cinismo e fortuna, sono però componenti essenziali per fare il grande salto.

Volano i calabresi

La vera sorpresa di questo inizio stagione, è però certamente il Catanzaro. I calabresi, da neo promossi, non erano certo partiti con l’obiettivo promozione, anche se l’incredibile cavalcata a suon di record dello scorso anno, lasciava intravedere un gruppo pronto anche per questa categoria.

Il merito in questo caso, è in parte di un tecnico come Vivarini, che ha creato un’amalgama perfetta e un gioco sempre molto costruttivo per la sua squadra. Secondo attacco della cadetteria con 18 reti (anche in questo caso il dato degli expected sarebbe decisamente più basso, intorno a 13), ma anche una difesa che subisce parecchie reti (13 al momento, la terza peggiore di tutte).

Nella vittoria dell’ultima giornata contro il FeralpiSalò, c’è però tutto quanto di buono visto fino ad ora. A cominciare dall’estro di Vandeputte, che ha realizzato la sua quarta rete stagionale ma soprattutto resta il faro del gioco di Vivarini, come un vero e proprio fuori categoria.

Ma in generale il Catanzaro è la squadra che fino a questo momento ha saputo più di tutte imporre il suo gioco: nessuna ha tenuto di più il possesso del pallone (57.9%) e nessuna ha effettuato più passaggi (4961). Insomma, non è un caso vederla al secondo posto in classifica, anche se ora c’è un ciclo terribile da affrontare (Como, Modena, Venezia, Cosenza e Palermo) che potrebbe dirci davvero fino a che punto considerarla una valida contendente per la promozione.

Il Palermo di Corini

Mai come questa volta, la squadra dei rosa nero sembra costruita a immagine e somiglianza del suo tecnico Corini (con i pro e i contro del caso). Tanto che non erano mancate le critiche, soprattutto a inizio stagione, poi placate dai risultati sul campo che hanno proiettato i siciliani al vertice della classifica (con una partita da recuperare che potrebbe valere l’aggancio al Parma).

Una rosa di grande qualità, con un reparto offensivo di buona qualità ed esperienza, tanto da essere la terza forza d’attacco del campionato (16 reti, tutte ben distribuite nel gruppo visto che i bomber Mancuso e Brunori sono entrambi a quota 3).

La mano del mister però, si vede nel reparto difensivo, capace di subire appena 6 reti al momento (solo il Brescia ha fatto meglio con 2, ma ha due partite in meno giocate), oltre a essere la squadra che concede meno conclusioni di tutte agli avversari (appena 19 in porta).

Resta da limare qualche passaggio a vuoto, che proprio tra le mura amiche del Barbera ha procurato qualche passo falso. Prima la sconfitta con il Cosenza e poi il pareggio dell’ultima giornata ottenuto in rimonta dopo essere stata sotto per 0-2 contro lo Spezia fino al settantesimo della ripresa.

Ci hanno pensato Mancuso prima e Stulac dopo addirittura quattordici minuti di recupero, a rimettere le cose a posto, ma è chiaro che per puntare seriamente ai primi due posti, i siciliani dovranno fare più attenzione, visto che hanno tutti i numeri per poter raggiungere l’obiettivo prefissato.

Gli altri outsiders dopo la decima giornata

Come detto, manca però ancora più tre quarti di campionato prima di poter dare i verdetti di stagione, per cui nonostante il vantaggio del momento, le prime tre non possono dormire sonni tranquilli.

L’impressione però, è che dietro non ci sia al momento nessuna squadra particolarmente in forma per poter ambire al sorpasso. Il Venezia appare ancora troppo altalenante (come dimostra la sconfitta a Reggio Emilia), così come la Cremonese di Stroppa, alla seconda sconfitta casalinga consecutiva.

Anche Cosenza e Como (sconfitte rispettivamente da Sampdoria e Parma) non sembrano avere al momento la possibilità di competere per i primissimi posti, mentre c’è forse da fare attenzione a un Brescia sornione, partito con l’handicap di un paio di partite in meno da recuperare, ma anche unica squadra rimasta con uno “zero” nella casella delle sconfitte (anche se parimenti il dato sul secondo peggior attacco a soli sei rete, non aiuta a metterla tra le candidate principali).

E ancora più indietro? Le grandi della vigilia continuano a stentare: il Bari è l’ombra di sè stesso per ora, lo Spezia è lontano dalla migliore condizione anche se in rimonta, la Sampdoria raccoglie la sua seconda vittoria ma sembra davvero tardi per pensare a una reale rimonta.

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