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L’emergenza coronavirus continua ad imperversare in Italia e non è da escludere che si possa optare per la sospensione della Serie A: a rivelarlo è il presidente della FIGC Gabriele Gravina

La Serie A è pronta a riprendere il proprio corso a partire da domenica 8 marzo (si parte alle 12.30 con Parma-SPAL) ma l’allerta per il Coronavirus è massima a tal punto che si è parlato oggi di possibile sospensione del torneo. A confermarlo è il presidente della FIGC Gravina che, intervistato da Dribbling, ha aperto all’opzione che il campionato possa essere fermato, qualora un giocatore fosse trovato positivo al test: “Dobbiamo essere realisti, c’è anche la possibilità, il rischio reale che qualcosa di questo tipo esiste. Adotteremo in quelle circostante tutti i provvedimenti necessari per garantire prima la tutela dei nostri atleti e poi capire che cosa si può fare e che impatto può avere sulla competizione sportiva. Non possiamo escludere nulla né possiamo azzardare ipotesi che oggi non riusciamo ancora a prevedere”, il commento laconico di Gravina che di fatto sottolinea come la positività di un calciatore (o anche di un membro dello staff) sia un evento purtroppo possibile.

Chiaramente lo sport passa in secondo piano quando accadono situazioni del genere e di questa gravità. Inoltre è giusto prendere provvedimenti – lo stadio a porte chiuse è una di quelle – atti a prevenire il contagio e l’ampia diffusione del virus, come fatto (forse tardivamente) dalla Lega Serie A che, dopo il Decreto Legge del Premier Conte, ha appunto vietato l’accesso allo stadio ai tifosi. Il calcio, tuttavia, è un’industria tra le più redditizie e produttive per l’Italia e un’altra (eventuale) fermata, che sia temporanea o definitiva, rischierebbe dapprima di impoverire la stessa Serie A – siamo in periodo di assegnazioni dei nuovi diritti TV – oltre che di ingolfare il processo di crescita del Paese, andando a provocare un cambiamento drastico nella vita di ognuno di noi. Il calcio, dunque, si trova ad un bivio, tra la prosecuzione fisiologica del proprio calendario e i rischi attorno a sé. Per il momento si riprende a giocare.

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