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Due su due per il neoallenatore della Roma, Daniele De Rossi, che vince anche sul campo della Salernitana per 2 a 1 contro la squadra capitana dal suo ex compagno della famosa spedizione azzurra del 2006. Il ventiduesimo turno di Serie A si conclude con il posticipo di Salerno, dunque, tra la squadra allenata da SuperPippo Inzaghi e, appunto, i giallorossi che vogliono riemergere dalle macerie in cui si erano ridotti. All’Arechi la Roma ha sofferto per buona parte del primo tempo sbloccando il match al 51esimo con un calcio di rigore di Dybala. Il raddoppio è stato firmato da Pellegrini al 66esimo con un inserimento sul secondo palo e per la Salernitana a nulla è servito il gol di testa di Kastanos quattro minuti più tardi. Per tornare al quinto posto, recuperi di campionato permettendo, serve una serata in cui finisci a mascherarti da neopromossa anche contro l’ultima in classifica.

Il match

Nella prima frazione di gioco la fase offensiva a tre impostata da De Rossi con il controllo del ritmo e del gioco si è scontrata con la difesa compatta della Salernitana. Se nei primi venticinque minuti la sfida è stata quindi giocata a basso ritmo a ridosso dell’area di rigore granata, nella seconda parte del primo tempo i contropiedi dei padroni di casa hanno creato grossi problemi alla difesa giallorossa.

L’episodio che cambia la partita arriva, però, a inizio secondo tempo quando un colpo di testa di Cristante trova il braccio larghissimo di Maggiore in area. Dybala, leader dei giallorossi, si incarica della battuta. Di fronte ha un pararigori del calibro di Ochoa e, nonostante questo, è glaciale e non sbaglia cambiando faccia alla sua serata, al match e agli equilibri. La Salernitana alza il ritmo e il baricentro alla ricerca del pareggio, finendo però con essere punita in ripartenza da una giocata rifinita di tacco da Dybala per Karsdorp sul cui cross è arrivato puntuale Pellegrini.

Al raddoppio della Roma però la Salernitana ha risposto subito trovando il colpo di testa vincente di Kastanos che ha regalato 25 minuti, recupero incluso, di battaglia nella metà campo giallorossa. Due parate di Rui Patricio hanno fatto tirare un sospiro di sollievo al popolo romanista che si ritrovano ora al quinto posto in campionato, a meno uno dall’Atalanta.

Cambio in panchina coincide con il cambio di rotta?

Di solito quando la società prende scelte drastiche come, per esempio, il cambio dell’allenatore è perché spera di ottenere un cambio di mentalità, sia a livello emotivo che in termini di risultati. Un piccolo sorriso De Rossi può certamente permetterselo perché, se i risultati erano stati il grande problema dell’ultima Roma di Mourinho, in queste due partite il bottino portato a casa è stato sicuramente ben diverso rispetto al passato. Però come ogni medaglia, che ha due facce opposte, non si può badare solo all’aspetto positivo, si deve tener conto soprattutto delle cose che ancora fanno fatica a funzionare, e questo l’allenatore giallorosso lo sa benissimo.

Guardando il primo tempo della squadra capitolina, De Rossi, non può essere soddisfatto di quel che la sua squadra ha prodotto dato che ha portato a casa uno sterile possesso palla fine a sé stesso. Infatti, nella prima frazione di gioco la Roma ha ottenuto il 72% di possesso palla, addirittura se guardiamo i primi 15 minuti il 77%, senza produrre assolutamente nulla. Anzi, la squadra più pericolosa è stata proprio quella di Inzaghi.

Un altro problema che è emerso da queste due partite è la gestione del vantaggio per i giallorossi. Con il Verona, infatti, stessa situazione della partita contro la Salernitana, due goal di vantaggio che rischiano di non bastare per portare i tre punti a casa. il Calo della condizione fisica e le disattenzioni difensive sono il tallone d’Achille sul quale l’allenatore giallorosso dovrà lavorare per evitare finali da cardiopalma e avere, così, una maggiore compattezza della squadra.

Il bicchiere mezzo pieno

Con tanta fatica la Roma vince ancora e la classifica dopo due giornate di cura De Rossi ha tutto un altro aspetto. I sei punti raccolti dai giallorossi sono frutto di qualche cambiamento tattico, e della stessa identica combattività nel saper soffrire fino all’ultimo secondo per far passare la bufera. Dall’Arechi contro una Salernitana tanto volenterosa quanto imprecisa e distratta, la Roma esce con l’intera posta in palio e con l’umore alle stelle data la posizione in classifica. Infatti, il quinto posto (anche se con una partita in più rispetto alle dirette concorrenti) a un punto dall’Atalanta può dare una grande dose di spinta a tutto l’ambiente, che in quest’ultimo mese è stato scosso, e non poco, dall’addio del tecnico portoghese. Dunque, se anche il gioco non decolla quel che conta è il risultato. L’erede di Mourinho è partito con il piede giusto e può guardare al futuro con ottimismo.