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Il Napoli batte la Juventus ai calci di rigore e conquista la sesta Coppa Italia della storia: per i bianconeri, la sfida con i partenopei in finale resta un tabù

Al termine di un match con poche emozioni, il Napoli di Gennaro Gattuso riesce a battere la Juventus nella lotteria dei calci di rigore e si aggiudica la Coppa Italia numero 6 della propria storia. Decisivi gli errori dal dischetto di Dybala e Danilo, mentre tra i partenopei non sbaglia nessuno, con Milik che sigla il quarto gol decisivo che regala il primo trofeo da allenatore per Gattuso (dopo due finali perse contro la Juventus sulla panchina del Milan) mentre Sarri finisce sul banco degli imputati.

Pronti-via e la Juventus sfiora il vantaggio con Cristiano Ronaldo ma il tiro del portoghese viene neutralizzato da Meret al 5′. La partita è a ritmo molto basso e l’unica occasione degna di nota è il palo esterno colpito da Insigne su punizione al 24′, con Buffon che sembrava comunque sulla traiettoria. E l’ultima occasione del primo tempo arriva al 41′ con Demme che, davanti a Buffon, calcia addosso al portiere bianconero. Nella ripresa, i ritmi si fanno ancora più bassi e la densità difensiva del Napoli scherma ogni potenziale azione della Juventus: al 68′ Politano ci prova dal limite ma Buffon para, mentre 4′ più tardi ci pensa Milik a sprecare una ghiotta occasione da rete. All’ultimo minuto regolamentare, il Napoli spreca la chance più ghiotta del match: colpo di testa di Maksimovic, Buffon in qualche modo respinge ma arriva Elmas che colpisce il palo a botta sicura. Lo 0-0 di partenza resiste dunque fino al terzo minuto di recupero e si procede ai calci di rigore. Qui entra in scena Meret che para il rigore di Dybala e ipnotizza Danilo (alto) mentre i quattro rigoristi del Napoli (Insigne, Politano, Maksimovic e Milik) sono perfetti. Il Napoli può gioire ed è una soddisfazione tanto meritata quanto sudata per Gennaro Gattuso che può alzare al cielo il primo trofeo. Discorso rinviato per Sarri che ora ha solo due obiettivi alla portata: scudetto e Champions. Ma in caso di 0/2, la panchina potrebbe vacillare.

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