La corsa al quinto posto Champions per l’Italia si fa sempre più complicata. Dopo le notti europee di questa settimana, il ranking UEFA stagionale si è aggiornato e, pur con tutte le squadre ancora in gioco, la Serie A è scivolata in quinta posizione, superata persino da Cipro e Portogallo, con Inghilterra e Germania ormai lanciate in fuga. Il sogno di portare una quinta squadra italiana in Champions League nella prossima stagione – come accaduto due anni fa con l’exploit europeo del 2023/24 – si allontana, ma non è ancora tramontato.
La classifica UEFA aggiornata: Italia quinta, ma ancora in corsa
Dopo le partite di questa settimana, ecco la classifica completa del ranking UEFA stagionale (2025/26):
- Inghilterra – 9.388 punti (9/9 squadre)
- Germania – 8.000 (7/7)
- Portogallo – 7.800 (4/5)
- Cipro – 7.750 (3/4)
- Italia – 7.714 (7/7)
- Spagna – 7.625 (8/8)
- Polonia – 7.375 (4/4)
- Danimarca – 7.125 (2/4)
- Francia – 6.357 (7/7)
- Olanda – 5.916 (6/6)
Un dato su tutti colpisce: Cipro è davanti all’Italia. Un risultato sorprendente, figlio del rendimento incredibile del Pafos, capace di battere il Villarreal e strappare pareggi contro Kairat e Olympiacos. Non è un caso isolato: i ciprioti hanno saputo capitalizzare al massimo ogni punto in proporzione alle sole quattro squadre iscritte. Per l’Italia, invece, il coefficiente resta penalizzato dalla divisione dei punti per sette club partecipanti – quattro in Champions (Inter, Napoli, Atalanta, Juventus), due in Europa League (Roma e Bologna) e uno in Conference League (Fiorentina) – anche se tutte sono ancora in corsa.
Come funziona il ranking UEFA e perché conta tanto
Il Ranking UEFA per nazioni non fotografa solo la forza complessiva dei campionati, ma assegna posti extra nelle coppe europee. Dalla stagione 2024/25, infatti, il nuovo format Champions prevede un posto aggiuntivo per le due Federazioni con il miglior coefficiente stagionale. Tradotto: le prime due nazioni del ranking 2025/26 potranno iscrivere cinque squadre alla Champions 2026/27. Un vantaggio enorme, sia sportivo che economico. Il punteggio si ottiene sommando i risultati delle squadre di ciascun Paese in tutte e tre le coppe europee (Champions, Europa, Conference), attribuendo 2 punti per vittoria e 1 per pareggio, con bonus per passaggi del turno. Il totale viene poi diviso per il numero di club partecipanti. Ecco perché, nonostante la Serie A abbia ancora sette rappresentanti, il suo coefficiente cresce lentamente: più squadre ci sono, più è difficile mantenere una media elevata.
Champions League: luci e ombre per le italiane
Sul fronte Champions, le italiane hanno vissuto una due giorni agrodolce. L’Inter ha mantenuto il passo battendo il Kairat a San Siro e consolidando il primato del girone, mentre il Napoli non è riuscita a andare oltre il pareggio con l’Eintracht Francoforte, continuando a mostrare difficoltà in europa. L’Atalanta vince una partita incredibile grazie al suo fantasista Samardzic mentre più complesso invece il momento della Juventus, che ha frenato anche contro lo Sporting a Torino, perdendo terreno nel girone e nel ranking. Per la squadra di Spalletti, chiamata anche a tenere alto il vessillo italiano, la missione è chiara: servono vittorie pesanti per rimettere l’Italia in corsa. Il pareggio interno pesa doppio: penalizza i bianconeri in classifica e toglie punti preziosi al coefficiente UEFA.
Europa League: la Roma risorge a Glasgow
Una boccata d’ossigeno arriva invece dall’Europa League, grazie del Gasp, che ha sbancato l’Ibrox Stadium di Glasgow battendo per 2 a 0 i Rangers. Dopo due sconfitte consecutive, i giallorossi tornano a respirare e lo fanno con una prestazione convincente: Soulé ha sbloccato il match al 13esimo sfruttando una sponda di Cristante su corner di Pellegrini, mentre lo stesso capitano ha firmato il raddoppio al 37’ con un destro preciso dal limite. Una vittoria pesantissima non solo per la classifica del girone (Roma a 6 punti, in zona qualificazione), ma anche per il ranking UEFA, dove ogni successo vale oro. La Roma si conferma il club italiano più redditizio in Europa League degli ultimi anni, capace di portare costantemente punti alla media nazionale.
Bologna: tanto cuore ma zero punti
Serata meno felice per il Bologna, fermato sullo 0 a 0 dal Btrann al Dall’Ara. La partita è stata condizionata dall’espulsione di Lykogiannis dopo appena 23 minuti, episodio che ha costretto la squadra di Italiano – tornato in panchina dopo la pausa forzata – a giocare quasi tutta la gara in inferiorità numerica. Il pareggio lascia i rossoblù a 5 punti, uno in meno della Roma, comunque in piena zona qualificazione. In ottica ranking, però, il punto guadagnato pesa poco: per risalire servono vittorie, soprattutto nelle gare casalinghe.
Conference League: Fiorentina beffata nel finale
Delusione invece per la Fiorentina, sconfitta all’ultimo minuto nella trasferta europea di ieri sera contro il Mainz. prosegue il periodo nerissimo dei viola. Un risultato che pesa più del previsto: la Conference è spesso il terreno su cui si costruiscono i recuperi nel ranking, e una vittoria in più della Fiorentina avrebbe potuto spingere l’Italia di nuovo al quarto posto.
Perché la Serie A fatica nel ranking?
Il problema principale non è tanto nei risultati singoli, quanto nella mancanza di continuità. Le squadre italiane alternano prestazioni di alto livello a passi falsi inattesi. La Juventus ha frenato in casa, la Fiorentina si è fatta beffare, il Bologna non è riuscito e il Napoli fa fatica a segnare. Mentre Inghilterra e Germania macinano vittorie con quasi tutte le loro squadre, l’Italia perde terreno nei dettagli. Cipro e Portogallo, con meno club, ottengono medie più alte perché ogni successo vale di più. Eppure, il potenziale resta enorme: sette squadre ancora in corsa significano tante occasioni per accumulare punti, soprattutto nelle fasi a eliminazione diretta, dove i bonus UEFA per i passaggi di turno diventano decisivi.
Conclusione: l’Italia deve rialzarsi, come la Roma a Glasgow
Il 2 a 0 della Roma ai Rangers può essere il simbolo della serata europea: una squadra ferita dalle due sconfitte precedenti che reagisce, un capitano che guida, un gruppo che non molla. È questa la mentalità che serve alle italiane per risalire. Perché dietro i numeri del ranking ci sono anche orgoglio, prestigio e credibilità internazionale. E se la Serie A saprà ritrovare compattezza e fame, la rimonta è tutt’altro che impossibile. Il sogno del quinto posto Champions è ancora lì, sospeso tra i numeri del ranking e la magia delle notti europee.
Servono solo una cosa: vittorie, vittorie, vittorie.

