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La tre giorni europea non ha sorriso all’Italia come ci si sarebbe aspettato. Dopo un avvio di stagione che aveva fatto sperare in una corsa solida al mantenimento del quinto posto Champions – e magari in un rilancio verso le posizioni più alte – l’ultimo turno di coppe ha riportato tutti con i piedi per terra. Il bilancio complessivo parla chiaro: tre vittorie (Inter, Bologna e Fiorentina), un pareggio (Atalanta) e tre sconfitte (Juventus, Napoli e Roma). Un bottino che non può soddisfare né sul piano del rendimento complessivo né, soprattutto, su quello del Ranking UEFA, che vede l’Italia rallentare proprio nel momento in cui gli altri Paesi stanno accelerando.

La classifica aggiornata infatti mostra numeri che preoccupano

Nel ranking UEFA aggiornato al 24 ottobre, al primo posto troviamo l’Inghilterra, che quest’anno conta ben nove squadre impegnate nelle coppe europee. A sorpresa, in seconda posizione si colloca il Portogallo, che precede anche campionati più prestigiosi come quelli di Germania e Spagna. L’Italia, rispetto ai portoghesi che hanno un punteggio di 7.600 con cinque squadre partecipanti, è attualmente più indietro, ferma a 6.857 punti pur avendo sette club coinvolti. Questo perché il coefficiente UEFA viene ottenuto dividendo i punti totalizzati dalle squadre di un Paese per il numero dei suoi club iscritti alle competizioni europee. C’è ancora tempo per colmare il distacco, ma servirà cambiare passo già dal prossimo turno europeo, in programma dal 4 al 6 novembre.

  1. Inghilterra – 8.166 punti
  2. Portogallo – 7.600
  3. Polonia – 7.375
  4. Germania – 7.285
  5. Spagna – 7.250
  6. Cipro – 7.250
  7. Danimarca – 7.125
  8. Italia – 6.857
  9. Francia – 6.071
  10. Olanda – 5.750

L’Italia resta ottava, a distanza importante dalle prime posizioni. Una situazione da analizzare con lucidità, perché la lotta per il quinto posto in Champions per la prossima stagione è appena iniziata e già sembra essere in salita!

Perché la situazione si è complicata?

Il Ranking UEFA di quest’anno dipende solo dai risultati delle squadre italiane in Europa: ogni vittoria, pareggio o sconfitta pesa moltissimo, soprattutto perché il coefficiente è diviso per il numero totale di squadre partecipanti (sette, nel caso italiano: Inter, Juventus, Napoli, Atalanta, Bologna, Fiorentina, Roma). La settimana è iniziata bene con la vittoria dell’Inter, autoritaria e ormai stabilmente nella fascia delle migliori squadre del continente. Infatti, il 4 a 0 della squadra di Chivu, non solo da tranquillità in classifica, ma scaccia anche i demoni della finale di Champions della scorsa stagione, persa amaramente. Questa Inter appare solida, cinica, consapevole: i nerazzurri sanno di doversi caricare spesso sulle spalle il peso dell’Italia in Europa e non tradiscono quasi mai.

Bene anche il Bologna, che continua a mostrare una maturità sorprendente alla sua seconda stagione europea, dopo l’annata magica dello scorso anno vissuta tra le stelle europee. La squadra di Italiano ha identità e personalità, e questo aiuta moltissimo quando si scende in campo fuori dai confini. Il basilea è sconfitto 2 a 1. La Fiorentina, dal canto suo, ha fatto il suo dovere in Conference League, confermando un percorso europeo sempre positivo e regolare nelle ultime stagioni. Un 3 a 0 che vede sbloccarsi sia Dzeko che Gudmunsson, sarà la vittoria della svolta? Ma tornando a noi e girando la medaglia, la situazione sembra precipitare.

Le sconfitte che pesano

La sconfitta della Juventus ha fatto rumore e, soprattutto, ha pesato in maniera significativa sui conteggi del ranking. La squadra di Tudor continua a non trovare la via della vittoria, né tantomeno quella del gol: i bianconeri sono infatti reduci da tre partite senza segnare. È vero, la sconfitta è arrivata a Madrid, contro una delle squadre più forti del torneo, ma – per citare un celebre motto legato alla storia juventina – “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. E quindi poco importa se la prestazione è stata dignitosa o se ci sono stati segnali incoraggianti: alla Juventus non basta accontentarsi. E in Europa, soprattutto, ogni punto pesa doppio.

Discorso simile per il Napoli, reduce da un pesantissimo 6-2 che ha fatto rumore tanto in Italia quanto fuori dai confini. Una caduta netta, rumorosa, che ha sollevato più di un dubbio attorno alla squadra di Conte, mettendo in evidenza fragilità tecniche e mentali ancora tutte da risolvere. Anche in questo caso, non solo la sconfitta, ma proprio il modo in cui è maturata rappresenta una zavorra significativa nella corsa al ranking.

E non è finita qui: anche la Roma, ora guidata da Gasperini, ha mancato l’appuntamento con una vittoria alla portata. Il ko in una gara che sembrava perfettamente gestibile ha interrotto una tendenza positiva costruita nelle ultime stagioni, riducendo ulteriormente il margine sull’immediata inseguitrice del ranking, ovvero la Francia. Un peccato, perché la Roma è sempre stata una delle squadre italiane più costanti in Europa.

Capitolo Atalanta: il pareggio è stato comunque utile, ma non quanto sarebbe servito. A Bergamo ci si aspettava una vittoria piena, perché la squadra di Juric aveva tutte le carte in regola per portarla a casa. L’1 punto raccattato, invece dei 3 previsti, contribuisce poco alla crescita del bottino italiano, rallentando ulteriormente la rincorsa.

La corsa al quinto posto: cosa serve ora

Per mantenere il quinto posto Champions serve una cosa semplice da dire ma difficile da ottenere: continuità.

  • Le big devono tornare a vincere con regolarità.
  • Chi gioca in Europa League e Conference League deve evitare passi falsi contro squadre di livello inferiore.
  • Ogni pareggio va trasformato in vittoria quando possibile.
  • Le italiane devono arrivare più avanti possibile nelle fasi a eliminazione.

Quindi..

Non è il momento di allarmarsi, ma nemmeno di sottovalutare la situazione. L’Italia ha la qualità per difendere la propria posizione, ma deve dimostrarlo settimana dopo settimana. La volata è appena iniziata. E i punti, adesso, pesano il doppio. L’Europa non perdona. E non aspetta.