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Dopo un lunghissimo dibattito, a partire dalla stagione 2022/2023 alle calciatrici che giocano in Italia sarà riconosciuto lo status di atlete professioniste.

In realtà negli ultimi anni, dall’introduzione della Divisione Calcio Femminile a partire dalla stagione 2018/2019, lo status delle calciatrici delle due serie maggiori era già migliorato, con le condizioni economiche decisamente differenti dagli altri calciatori dilettanti.

Inoltre, con il coinvolgimento dei grandi club nel calcio femminile, sono nettamente migliorate le strutture di allenamento e tutta una serie di possibilità di crescita collaterali, in termini di visibilità, sponsorizzazioni e altro.

Qual è lo status attuale delle calciatrici italiane

Il calcio femminile, in attesa dell’introduzione del professionismo, non rientra nella Legge n. 91 del 23 marzo 1981, quindi non può comportare alcuna forma di lavoro, sia subordinato che autonomo.

Questo significa che una calciatrice non può avere una serie di tutele incluse nei contratti professionistici, dal punto di vista sanitario, assicurativo e pensionistico.

Tra le giocatrici e la società sono in vigore degli accordi economici che rispondono alle norme organizzative della FIGC, che fissano un limite ai compensi economici 

Quanto guadagna una calciatrice in Italia

Il limite fissato dalla FIGC per il compenso ad una calciatrice è di 30.658 €  lordi per stagione, ma questa cifra viene integrata con indennità e rimborsi spese vari.

Ad esempio, l’indennità di trasferta può arrivare fino a 61,57 € lordi al giorno, che è possibile percepire per un massimo di cinque giorni a settimana durante il periodo in cui si gioca il campionato, oltre al periodo della preparazione che non può superare i 45 giorni.

Inoltre possono esserci degli accordi per bonus legati all’attività agonostica e ai risultati che però non possono superare i 77,47 € per prestazione.

Sommando il tutto, il massimo che potrebbe arrivare a percepire una calciatrice professionista in Italia si aggira attorno ai 40.000 € lordi all’anno.

Ma solo i nomi più importanti possono pensare di arrivare ad una cifra del genere. Mediamente, i compensi annuali delle giocatrice della massima divisione italiana sono pari a circa 15.000 € a stagione.

Quanto può guadagnare una calciatrice all’estero

In altri paesi europei come la Francia, nonostante il calcio femminile non sia pienamente professionistico, le società che al maschile sono professionistiche possono stipulare contratti professionistici con le calciatrici, arrivando quindi a garantire stipendi nettamente più alti che in Italia, arrivando anche a contratti da 400.000 € a stagione per le società più importanti come il Lione.

Negli Stati Uniti invece troviamo probabilmente il mercato più ricco per le calciatrici: nel paese il calcio è considerato uno sport principalmente femminile, e quindi troviamo alcuni dei contratti più ricchi al mondo, come quello di Samantha Kerr, australiana ingaggiata dai Chicago Red Stars dopo essersi messa in luce con il Chelsea in nella Women Super League in Inghilterra (primo campionato femminile professionistico europeo), a cui vengono corrisposti 726.500 euro a stagione.

Nonostante sia il contratto più ricco sottoscritto, la Kerr non è la calciatrice che guadagna di più: Alex Morgan, vera e propria regina del calcio a stelle e strisce, percepisce uno stipendio da 408.000 € a stagione (che la rendeva la più pagata prima dell’ingaggio della Kerr), ma attraverso la rete di sponsorizzazioni varie arriva a percepire addirittura 4.6 milioni di dollari l’anno (3.88 milioni di euro).