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Si è chiuso un calciomercato molto particolare, che ha dovuto fare i conti con la crisi di liquidità dovuta alla pandemia globale. I dirigenti delle varie società hanno dovuto fare i salti mortali per completare le rose contenendo i costi e per piazzare gli esuberi. 

Tra pagamenti dilazionati, prestiti con riscatti condizionati, cartellini regalati con promesse di percentuali future, ingaggi a parametro zero e rescissioni con trattative infinite sulle buonuscite, vediamo quali sono i promossi e i bocciati della Serie A 

PromossiRimandatiBocciati
InterLazioJuventus
RomaNapoliTorino
MilanUdineseBologna
AtalantaSassuoloVenezia
FiorentinaSampdoriaSpezia
EmpoliVeronaCagliari
Salernitana
Genoa

Promossi 

Inter 

Dal disastro annunciato ad una squadra che nel complesso sembra quasi rinforzata rispetto alla scorsa stagione. Il clima di austerity imposto dai vertici cinesi ha costretto i meneghini a cedere prima un pezzo da 90 come Achraf Hakimi, e poco dopo l’attaccante simbolo di questi ultimi due anni nerazzurri, Romelu Lukaku, che ha preferito tornare a vestire la maglia del Chelsea. Da queste due cessioni i nerazzurri hanno incassato circa 200 milioni, i quali però sono stati destinati per la maggior parte a sanare le casse societarie. 

Il malore subito da Christian Eriksen, che lo costringe ad accantonare l’attività sportiva al momento, aggiungeva un’altra casella vuota nella formazione affidata a Simone Inzaghi (altra scelta improntata al risparmio rispetto al superpagato Antonio Conte). Ma in questa situazione l’abilità di una vecchia volpe del calciomercato come Beppe Marotta ha fatto sentire tutto il suo peso. 

L’acquisto di Edin Dzeko dalla Roma è stata una soluzione low-cost che mette nelle mani di Inzaghi un attaccante completo e di esperienza, e ha lasciato spazio di manovra per l’acquisto di un ulteriore attaccante di livello superiore a Pinamonti, mandato ad Empoli a cercare la definitiva maturazione. La scelta è ricaduta su Joaquin Correa, già nelle mani di Inzaghi alla Lazio e pagato 30 milioni. Altri 12,5 milioni sono stati investiti sul miglior sostituto di Hakimi presente sul mercato, quel Denzel Dumfries che si è messo in luce con la maglia dell’Olanda. Con l’ingaggio di Hakan Calhanoglu a parametro zero dai cugini del Milan e il ritorno da Verona di Federico Dimarco, la rosa dell’Inter sembra più completa, se non più forte rispetto alla scorsa stagione.

Roma 

L’arrivo di José Mourinho di per sé è una mossa di calciomercato di primissimo livello. Ma a livello di rosa, la Roma ha lavorato per correggere alcuni grandi errori del passato (è finalmente arrivata la rescissione con Javier Pastore, pesante zavorra a livello di ingaggio) e ha speso tanto per fornire gli uomini giusti al tecnico lusitano. 

Ecco quindi 40 milioni investiti per Tammy Abraham, centravanti inglese desideroso di riscatto dopo essere stato accantonato dal Chelsea che l’ha cresciuto, 17,5 per Eldor Shomurodov dal Genoa, attaccante veloce capace anche di disimpegnarsi in fascia all’occorrenza, 13 milioni per Matias Vina, terzino uruguaiano dal Palmeiras che dovrà tamponare la fascia sinistra almeno fino al rientro dell’infortunato Spinazzola a fine anno, e 11,5 milioni per Rui Patricio, esperto portiere portoghese del Wolverhampton che dovrebbe dare quella sicurezza tra i pali che è mancata con Paul Lopez e Robin Olsen. 

Qualche dubbio sulle cessioni, operate esclusivamente attraverso prestiti: se i riscatti e i bonus si concretizzeranno, i giallorossi avranno un buon flusso di entrate in futuro, ma bisognerà poi comunque far quadrare i conti con le spese sostenute in questa sessione. Unica pecca, non essere riusciti a piazzare alcuni esuberi come Fazio, Nzonzi e Santon. 

Milan 

Il Milan, nonostante la perdita a parametro zero di due giocatori di primissima grandezza come Gigio DonnarummaHakan Calhanoglu, ha investito molto per completare la rosa a disposizione di Stefano Pioli. I 16 milioni investiti in Mike Maignan hanno coperto la partenza dell’ex portiere bandiera, mentre alla casella trequartista si è puntato sul rinnovo del prestito di Brahim Diaz dal Real Madrid e sulla scommessa Junior Messias, funambolico brasiliano arrivato alla Serie A con il Crotone alla soglia dei 30 anni, dopo essere passato per i campionati dilettantistici. 

La rosa è stata rinforzata con i riscatti di alcuni prestiti della scorsa stagione, Fikayo Tomori dal Chelsea (quasi 30 milioni) e Sandro Tonali dal Brescia, oltre a vari altri innesti che offrono varietà tattiche e alternative di livello ai titolari: Fodé Ballo-Touré e Alessandro Florenzi sulle fasce, Tiemué Bakayoko sulla mediana e il mix di esperienza rappresentata da Olivier Giroud e di gioventù, incarnata da Pietro Pellegri, per l’attacco, dove il quarantenne Ibrahimovic rappresenta di certo un valore aggiunto ma non più una certezza.  

Atalanta 

Cosa si può dire all’Atalanta? Ha venduto due giocatori fondamentali incassando cifre più che adeguate, sostituendoli prontamente con due dei prospetti più interessanti del campionato italiano. Il Tottenham ha infatti prelevato sia il portiere Pierluigi Gollini che il difensore Cristian Romero, e l’Atalanta si è cautelata ingaggiando dei pezzi pregiati del mercato come Juan Musso dall’Udinese per la porta e Merih Demiral dalla Juventus per la difesa, il tutto mentre le altre  squadre dovevano ancora entrare nel vivo delle varie trattative.

Inoltre, come da prassi, gli orobici hanno distribuito gli innumerevoli giovani di valore cresciuti nel vivaio in prestito in tutta Italia, al fine di aumentarne il valore e di scovare chi possa essere all’altezza di integrare la rosa in futuro. È il caso per esempio di Roberto Piccoli, che dopo la buona stagione passata a La Spezia sembra il maggior candidato al ruolo di vice-Zapata. Per il resto, una serie di investimenti oculati e di prospettiva, come Matteo Lovato dal Verona, Giuseppe Pezzella dal Parma e soprattutto Teun Koopmeiners dall’AZ Alkmaar, giocatore di prospettiva, polivalente, che arriva per dare respiro alla coppia Freuler-de Roon. 

Per ovviare all’operazione a cui si è sottoposto Hans Hateboer, è stato acquistato Davide Zappacosta dal Chelsea, dopo l’ottima stagione in prestito al Genoa dove ha dimostrato di aver recuperato dagli infortuni subiti negli ultimi anni. Particolare non da poco, il giocatore è un prodotto del vivaio atalantino, per cui non occuperà un posto nelle liste UEFA al momento del rientro dell’omologo olandese. 

Fiorentina 

Il grande colpo di mercato della Fiorentina è la permanenza di Dusan Vlahovic. Il giovane attaccante serbo appare in continua crescita e questa stagione si preannuncia come quella della definitiva consacrazione. 

Nell’operazione di rinnovamento simboleggiata dall’ingaggio di un tecnico emergente come Vincenzo Italiano, si è scelto di lasciar libero un veterano come Frank Ribery e puntare sull’argentino Nicolas Gonzales, oltre che sul terzino destro Alvaro Odriozola in prestito dal Real Madrid e sul regista Lucas Torreira in prestito dall’Arsenal. 

Una rosa con un ottimo mix di talento ed esperienza che ha le potenzialità per essere la sorpresa del campionato. 

Empoli 

Il mercato per una neopromossa non è mai semplice, ma normalmente la formula giusta è mantenere salda l’ossatura dei titolari che hanno conquistato la Serie A e rinforzare con alcuni innesti con talento ed esperienza. 

L’Empoli era nettamente la squadra più solida e attrezzata della serie B, e ha mantenuto intatto il suo ottimo centrocampo. Al bomber Mancuso sono stati affiancati un terzetto di possibili partner d’attacco che hanno voglia di riscatto e di scrollarsi di dosso l’etichetta di “mancata promessa”: Patrick Cutrone, Andrea Pinamonti e Federico Di Francesco

In difesa torna il figliol prodigo Lorenzo Tonelli, dopo 5 anni tra Napoli e Sampdoria, che rinforza il reparto insieme a Luperto, Marchizza, Ismajli, Stojanovic e Fiamozzi. In porta è arrivato Vicario, che deve dimostrare di poter essere il post-Cragno a Cagliari. 

Rimandati 

Lazio 

Un mercato fermo per buona parte dell’estate e una rosa imbottita di esuberi che non troveranno spazio in lista, come Jordan Lukaku, Riza Durmisi, Cristiano Lombardi e Cedric Gondo. Sono arrivati sotto forma di occasione gli esterni necessari al gioco di Maurizio Sarri, ovvero Felipe Anderson di ritorno dal West Ham per 3 milioni e Pedro, svincolatosi dai rivali della Roma. Arrivato a zero anche un altro fedelissimo di Sarri, il terzino Hysaj dal Napoli.  

Eppure negli ultimi giorni di mercato la cessione di Correa all’Inter ha sbloccato il mercato biancoceleste e si sono chiusi alcuni degli altri acquisti necessari, il centrocampista Toma Basic e il trequartista Mattia Zaccagni dal Verona.  

La rosa sembra più che adeguata al gioco di Sarri, ma c’è l’incognita riguardante i rincalzi che non sembrano all’altezza dei titolari, e con il doppio impegno in Europa League potrebbe essere un problema. Attenzione però ad alcuni giovani, come Raul Moro promosso dalla Primavera e soprattutto il giovanissimo Luka Romero, sedicenne strappato al Maiorca seguito da innumerevoli scout europei. 

Napoli 

La rosa del Napoli era già di buonissimo livello e adatta al gioco di Luciano Spalletti. È arrivato quindi il solo André Zambo Anguissa a sostituire Bakayoko, rientrato al Chelsea e girato al Milan, innesto fondamentale visto l’infortunio di Diego Demme. Il ruolo di quarto difensore centrale viene preso da Juan Jesus, preso a parametro zero dalla Roma, al posto dello svincolato Maksimovic. 

Hysaj, svincolatosi e passato alla Lazio, viene invece sostituito da Kevin Malcuit, rientrato dal prestito alla Fiorentina e desideroso di lasciarsi alle spalle i problemi fisici. Il gol decisivo di Andrea Petagna contro l’Udinese sembra poi aver determinato il ritiro dal mercato del centravanti triestino, che sembrava promesso alla Sampdoria. 

La rosa sembra attrezzata e ricca di alternative, ma la mancanza di “linfa nuova” potrebbe far riemergere alcuni problemi ambientali che il solo arrivo di Spalletti non può aver già risolto. Attenzione alla questione del rinnovo del capitano Lorenzo Insigne, che può generare varie tensioni. 

Udinese 

Il giocatore simbolo della passata stagione, Rodrigo De Paul, è stato ceduto all’Atletico Madrid, e al suo posto è arrivato il giovanissimo Lazar Samardzic dal Lipsia. Se il giovane tedesco è una scommessa, per sostituire Musso in porta si è scelta una certezza, ovvero Marco Silvestri dal Verona. 

Come ogni anno, la rosa dell’Udinese deve essere verificata sul campo. Ci possono essere sconosciuto che si rivelano giocatori di livello internazionale come successo a Nahuel Molina, così come investimenti completamente sbagliati. 

Vedremo se Isaac Success, attaccante arrivato dal Watford, terrà fede al suo nome, così come il compagno di reparto portoghese Beto, ex Portimonense. Giovanissimi e da verificare gli innesti per le fasce, Destiny Udogie dal Verona e Brandon Soppy dal Rennes, mentre il ventunenne difensore Nahuen Perez in prestito dall’Atletico Madrid ha già fatto vedere buone cose in Spagna e Portogallo. 

Sassuolo 

Finita l’era De Zerbi, Alessio Dionisi deve rinunciare all’esperienza in zona gol di Ciccio Caputo, affidandosi alla gioventù di Alessio Raspadori e Gianluca Scamacca, rientrato dal prestito al Genoa così come il difensore Edoardo Goldaniga

Gli innesti più importanti sono a centrocampo, reparto orfano di Bourabia e soprattutto di Locatelli, ovvero il brasiliano Matheus Henrique, ex Gremio nel giro della Seleçao, il marocchino Abdou Harroui dallo Sparta Rotterdam e Davide Frattesi, rientrato dal prestito al Monza.  

Sono rimasti Djuricic, Boga e Berardi, giocatori che per il Sassuolo possono rappresentare un valore aggiunto, sempre se hanno ancora la giusta motivazione per indossare la maglia neroverde. 

Sampdoria 

Arrivata all’ultimo giorno di mercato senza nessun movimento di rilievo, fatta eccezione per la cessione di Jakub Jankto al Getafe, la Sampdoria ha messo a disposizione di D’Aversa una serie di rinforzi last minute. 

L’arrivo di Ciccio Caputo fa balenare l’idea di una coppia d’attacco con Fabio Quagliarella tutta gol ed esperienza. Il talento olandese Mohammed Ihattaren, prima esploso e poi imploso con la maglia del PSV Eindhoven, è stato mandato a Genova dalla Juventus per prendere confidenza con il campionato italiano. 

Pochissimo movimenti per una rosa che doveva molto dei suoi risultati al lavoro di Claudio Ranieri. Basterà a Roberto D’Aversa? L’impressione è che qualche faccia nuova in più avrebbe aiutato. 

Verona 

Lorenzo Montipò, reduce buone prestazioni nel brutto campionato del Benevento, è un buon sostituto in porta per Marco Silvestri. Giovanni Simeone può portare quei gol che Nikola Kalinic e Kevin Lasagna non riescono a garantire. Gianluca Caprari ha esperienza e qualità, Matteo Cancellieri ha giovinezza e altrettanta qualità, e i due possono alzare il livello della trequarti veronese, orfana di Zaccagni. 

Il mercato veronese di per sé non è stato malvagio, nei limiti dell’austerity che gli scaligeri mettevano in atto già in tempi non sospetti. Il quesito maggiore riguarda la composizione della rosa: Eusebio Di Francesco in carriera ha sempre preferito il 4-2-3-1, ma questa rosa non sembra adatta per questo modulo. 

Salernitana 

Zitta zitta la Salernitana, nonostante un assetto societario precario dopo la forzata uscita dalla società delle figure che avevano legami con la Lazio, ha costruito una squadra che alla fine potrebbe dire la sua in Serie A. 

Ai pochi titolari di proprietà protagonisti della promozione dalla Serie B si sono aggiunti attaccanti con esperienza nella categoria come Federico Bonazzoli e soprattutto Simy, il nigeriano che nella scorsa stagione ha segnato 20 gol con la maglia del Crotone. 

Il resto dei nuovi acquisti è un buon mix di giocatori con già qualche esperienza di Serie A come Matteo Ruggeri dall’Atalanta, Luca Ranieri dalla Fiorentina, Joel Obi dal Chievo o Riccardo Gagliolo dal Parma, e scommesse più suggestive come il maliano Lassana Coulibaly a centrocampo o il tunisino Wajdi Kechrida sulla fascia destra. 

Il gioco di Castori non è particolarmente elaborato, e se i giocatori trovano un minimo di intesa e le giuste motivazioni, la Salernitana potrebbe ottenere risultati sorprendenti. 

Genoa 

Quanto durerà questo Genoa? Squadra nuovamente rivoluzionata, acquisti e cessioni continue senza una vera e propria logica e una rosa extra-large di difficile gestione. Con la prospettiva che a gennaio si ripeta la stessa giostra che ad ogni sessione di mercato coinvolge il Grifone. 

Davide Ballardini è allenatore bravo a lavorare in queste situazioni, ma anche lui ha i suoi limiti. Ci sono state molte mancate cessioni per cui si ritrova con 8 attaccanti per 2 posti, 9 centrocampisti per un modulo che ne prevede al massimo 3, e 9 difensori centrali quando normalmente si gioca con la difesa a 3. 

Tra gli acquisti degni di nota ci sono Salvatore Sirigu per la porta, Nikola Maksimovic per la difesa o Felipe Caicedo (il quale però viene da anni come “attaccante degli ultimi minuti) per l’attacco. Dalla Lazio arriva anche Mohamed Fares, che copre il buco sulla fascia sinistra finora coperto dal giovane Cambiaso. Tra quelli indecifrabili ci sono gli altri due portieri Semper dal Chievo e Andreanacci dal Brescia (vista la presenza in rosa anche di Marchetti), del difensore messicano Johan Vásquez e del mediano francese Abdoulaye Touré. Se si riesce a trovare una logica in questo Genoa, può anche diventare una buona squadra. Sarebbe l’ennesimo capolavoro di Ballardini con il Grifone. 

Bocciati 

Juventus 

Non possiamo girarci in torno: l’addio di Cristiano Ronaldo, visti anche i tempi e i modi, è stato un disastro per la Juventus. In un mercato già complicato, in cui l’acquisto di Manuel Locatelli, giocatore essenziale ma non sufficiente per il centrocampo che ha in mente Allegri, era stato concluso grazie ad una lunghissima dilazione dei pagamenti, la sostituzione dell’ultimo capocannoniere e giocatore a dir poco polarizzante è stato un problema enorme. 

Un problema risolto parzialmente in maniera intelligente, con il ritorno a casa dall’Everton di Moise Kean, giocatore dal grande potenziale e utile in ottica liste UEFA in quanto prodotto del vivaio bianconero. Ma se sei la Juventus non puoi pensare di sostituire il più grande cannoniere della storia della Champions League con un buon prospetto come Kean. Ancor più futuribile l’acquisto di Kaio Jorge, attaccante brasiliano che può crescere molto. 

Ma per il presente la situazione è drammatica, con una rosa composta di giocatori a cui Allegri non riesce a trovare collocazione tattica (Ramsey, McKennie), lacune evidenti a cui non si è riuscito a porre rimedio (sfumato il ritorno di Pjanic per l’ingaggio troppo alto, anche dimezzato) e riserve in rosa che già in passato hanno dimostrato di non dare garanzie come Rugani e De Sciglio

Si è lavorato con un occhio al futuro, ma il presente bianconere non sembra certo roseo. 

Torino 

È stato lo stesso Ivan Juric a bocciare davanti ai giornalisti il mercato della sua squadra. Incassate le critiche, la dirigenza ha provato a correre ai ripari negli ultimi giorni di mercato. Sono quindi arrivati il talento croato Josip Brekalo, dal Wolfsburg, il giovane difensore ceco David Zima dallo Slavia Praga e il centrocampista belga ex Samp Dennis Praet dal Leicester. 

Sarà soddisfatto Juric? Non lo sappiamo, ma notiamo che tra tutti gli arrivi manca una prima punta alternativa al Gallo Belotti e a Simone Zaza, entrambi infortunati al momento. La rosa si è rinforzata rispetto alla scorsa stagione, ma non si è sicuramente risolta quella dipendenza da Belotti che è stato il limite principale del Toro prima di Juric. 

Bologna 

Il Bologna punta molto su Marko Arnautovic, che dovrebbe prendere le chiavi dell’attacco felsineo, con il figlio d’arte Sydney van Hooijdonk, arrivato grati dal NAC Breda, come prima alternativa. Ingaggiare però il centravanti austriaco di rientro dalla Cina, giocatore eclettico, per usare un eufemismo, in sostituzione di un esempio di abnegazione come Rodrigo Palacio è certamente un azzardo. 

Aver perso anche due colonne difensive come Takehiro Tomiyasu, ceduto all’Arsenal per 23 milioni, e Danilo, svincolatosi, può però essere fatale ad una difesa che ha dimostrato decisamente troppa fragilità. Kevin Bonifazi, arrivato dall’Udinese via SPAL, e il belga Kevin Theate sono buoni giocatori ma Mihajlovic vorrebbe più certezze in quel reparto. 

Nonostante gli innesti in attacco, il Bologna sembra decisamente meno forte della scorsa stagione in difesa. Se non dovessero arrivare i gol, ci potrebbero essere seri problemi per i felsinei. 

Venezia 

Se fosse una partita di Football Manager, il mercato del Venezia sarebbe da oscar. Giocatori promettenti provenienti da tutto il mondo a prezzi d’occasione. Ma mettere in mano ad un allenatore come Zanetti, che cerca sempre il gioco e gli automatismi nella costruzione dal basso, una tale Babilonia di giocatori a campionato iniziato può rivelarsi una mossa deleteria. 

La rosa lagunare aveva sicuramente necessità di rinforzi, soprattutto in attacco, per affrontare la categoria superiore, conquistata con una rosa pensata per la salvezza in Serie B. Presi singolarmente, i vari acquisti degli arancioneroverdi sono validi e promettenti, in particolare il talento statunitense Gianluca Busio e il suo compagno di squadra e nazionale Tanner Tessman. Ottime sensazioni anche dal centravanti francese Thomas Henry e da David Okereke, ex Spezia rientrato in Italia dal Club Bruges. 

Il problema maggiore è trovare in tempo un amalgama giusta tra tutti questi giocatori dalle più disparate provenienze. Il tempo e i punti persi a inizio campionato potrebbero pesare tantissimo a fine stagione. 

Spezia 

Dopo due giornate di campionato in cui Thiago Motta ha fatto fatica a fare sostituzioni visti i pochi giocatori a disposizione, lo Spezia è riuscito a rimpolpare la rosa nelle ultime ore di mercato, con ben 8 acquisti nell’ultimo giorno utile. 

Resta da capire che squadra potrà schierare il tecnico italobrasiliano e in che tempi riuscirà a integrare tutti questi nuovi arrivi. A centrocampo, dove c’era il solo capitano Giulio Maggiore a inizio ritiro, sono arrivati in prestito Kovalenko dall’Atalanta e Bourabia dal Sassuolo, oltre al giovanissimo svedese Aimar Sher e il cavallo di ritorno Leo Sena. Un po’ poco per un allenatore che ha sempre cercato densità e possesso palla in mezzo al campo. 

Una caterva di arrivi in attacco, dove però non si è riusciti a cedere M’Bala Nzola. Rey Manaj dal Barcellona, Ebrima Colley dall’Atalanta, la giovane promessa Janis Antiste dal Tolosa, Samuel Mraz dall’Empoli e Eddie Salcedo dall’Inter sono solo alcuni dei nomi che animano la competizione in attacco. 

Di contro, in difesa sembra mancare decisamente esperienza, con il ventitreenne Martin Erlic a recitare il ruolo del veterano insieme ai giovani nuovi arrivi Nikolaou dall’Empoli, Hristov dalla Fiorentina e Kiwior dallo Zilina. Una squadra piena di giovani promettenti, ma con un ricambio generazionale che è stato decisamente troppo affrettato e radicale. 

Cagliari 

Doveva tornare Nainggolan e alla fine non è successo. In attacco, uscito Simeone, a parte i cavalli di ritorno Ceter e Farias è arrivato Keita Balde, una seconda punta che entra in competizione con Joao Pedro piuttosto che offrire l’alternativa a Pavoletti che serviva. A centrocampo è arrivato Strootman, ma si dovrà fare ancora a meno a lungo di Marko Rog, infortunatosi nuovamente al ginocchio.  

In difesa, per interpretare il 3-5-2 di Leonardo Semplici, servirebbero più difensori centrali, dal mercato sono arrivati solo terzini come Dalbert e Bellanova. In genere il mercato del Cagliari non sembra essere intervenuto nei reparti dove necessitavano rinforzi, e abbia portato solo rincalzi di livello medio-basso, fatta eccezione per Strootman. Fare meglio della scorsa stagione con questa rosa appare francamente difficile.