La storia d’amore che lega Paulo Dybala alla Roma è sembrata spegnersi in più di un’occasione durante questa stagione che i giallorossi stanno affrontando all’insegna dell’incertezza e di un rapporto che è sembrato giungere al capolinea con una certa frequenza e che ha invece ripreso quota tra una promessa di abbandono reciproco, seguita sempre da dichiarazioni di unità d’intenti.
Oggi come oggi il trend è decisamente positivo, anche perché l’elemento di raccordo questa volta si chiama Claudio Ranieri e il mastice che tiene unite le parti, grazie a tale nome, appare più tenace.
Paulo Dybala e la Roma: finalmente un po’ di sereno
All’indomani dell’ennesima prestazione convincente da parte dei giallorossi in quel di San Siro contro il Milan, il fantasista argentino della squadra capitolina, ha mandato per l’ennesima volta messaggi d’amore alla Curva Sud e, più in generale, ai tifosi che hanno a cuore le sorti romaniste.
“Ci rivediamo al derby, grazie a tutti”, ha dichiarato Dybala nelle interviste post partita contro i giallorossi, dopo il pareggio nervoso e, comunque, spettacolare, di domenica sera.
Dichiarazione che appare di buon auspicio, esattamente come di buon auspicio sembra essere tutto il momento della Roma da quando Claudio Ranieri si è accomodato sulla panchina giallorossa.
Sono arrivati sia il gioco che i risultati e, cosa da non sottovalutare, si sentono molto meno i mugugni da parte di tutte le parti in causa.
“Chiudiamo l’anno con un punto importante in uno stadio difficile. Grazie a tutti i fan per il supporto di quest’anno. Romanisti, ci vediamo il 5 gennaio”.
Dybala e la margherita del trasferimento
“Rimane o va via“: è questo il tormentone che ha riguardato Paulo Dybala durante tutta la fase iniziale del campionato e, soprattutto quella che ha messo in discussione la sua permanenza nella Capitale, fino all’ultimo giorno del mercato estivo, quando, con una repentina mossa che ha cambiato tutti i piani in vista della sua partenza
Nell’ultima decade di agosto, quando da noi il campionato era già cominciato, sembrava ormai fatto il trasferimento del trequartista argentino in Arabia Saudita, tanto che non pochi tifosi romanisti sembravano delusi dall’addio de la Joya.
Tra le parti in causa era proprio Dybala quello che pareva non volere andare via e continuare a lottare in un campionato di assoluto livello come quello della Serie A. Anche la convocazione con l’Argentina sarebbe stata piuttosto lontana in caso di trasferimento e, alla fine, Dybala, tra scelta di cuore e un occhio alla propria carriera professionale, ha detto addio agli arabi ed è rimasto a Roma.
Le cose non sono comunque andate bene, nemmeno con Juric, che la Roma non è riuscito a governarla pur prendendola in corsa, anzi, rendendola probabilmente ancora più difficile da seguire, con giocatori fuori ruolo, tanta delusione nello spogliatoio e un gioco latitante.
Ranieri non è un mago
Lo stesso Claudio Ranieri è stato molto chiaro su questo aspetto: “date troppa importanza al lavoro dell’allenatore“.
L’allenatore di Testaccio ha messo subito le cose in chiaro, subito dopo la rinascita tecnica di Dybala, ma non solo.
“Bisogna cavalcare il momento del giocatore“, ha dichiarato l’ex allenatore del Cagliari in merito alle prestazioni dei redivivi giocatori giallorossi.
Ricorderete tutti il momento in cui si mormorava dello spogliatoio completamente spaccato, anche e soprattutto per via della scomoda e ingombrante posizione di giocatori come Pellegrini, Mancini e Cristante, sempre più lontani dal processo giallorosso, per via delle frizioni mai fortemente negate dai giocatori nei confronti di Daniele De Rossi.
Ma Ranieri ha sempre pensato di non dover mettere a repentaglio il rapporto con i proprio colleghi e, soprattutto, con i suoi ragazzi, tanto che Pellegrini è stato reintegrato dopo qualche assenza tra i titolari, per poi tornare in pianta stabile quando l’allenatore giallorosso ha deciso fosse il momento.
Non è certo il Pellegrini perfetto di qualche stagione fa, ma sia lui che lo stesso Dybala, hanno probabilmente intravisto nella conduzione del coach ex campione con il Leicester, la possibilità di recuperare la via smarrita e, soprattutto, una stagione che era nata male e proseguita malissimo.
Il futuro
Allontanate dunque le sirene arabe, Dybala si è dunque ripreso, sfoderando un piccolo trenino di prestazioni che lo ha posto ancora una volta al centro del progetto di Trigoria, dove la Joya è tornato ad essere il primo ad arrivare e uno degli ultimi ad andarsene.
Lontanissimi, dunque, i tempi dei saluti con il cuore mesto e triste di rimpianti, che lo avevano allontanato dal gruppo giallorosso nella giornata del 22 agosto, la stessa che, dopo un blando allenamento in disparte, fece da cassa di risonanza alla notizia, data dallo stesso Dybala, che il fantasista sudamericano sarebbe rimasto con la squadra.
Risparmiare qualche soldino sul monte ingaggi e guadagnare dalla cessione di Dybala, rimaneva comunque un’impellenza della dirigenza giallorossa, ma gli errori fatti fin qui sono stati tanti e, soprattutto, pericolosi in una piazza come quella capitolina e adesso sembra ormai troppo tardi.
In realtà le trattative non si sono concluse per via della mancanza di una squadra che spingesse forte per avere l’argentino, Arabia o non Arabia.
L’interessamento di alcune squadre come il Galatasaray, orfano delle prestazioni di Mauro Icardi infortunato, è stato certificato dalla presenza del procuratore di Dybala, Carlos Novel, a Istanbul, dove, dopo il match con il Trabzonspor, le parti hanno parlato dell’interessamento al trequartista.
Il contratto in scadenza di Dybala, ha permesso al Galatasaray di fare un’offerta al solo giocatore, vicina ai 10 milioni a stagione e senza indennizzo economico alla Roma, che, in questo modo, risparmierebbe solo sulla voce salari e stipendi, ma non lucrerebbe sulla vendita.
Ma niente paura. Alla luce delle ultime uscite, Dybala sembrerebbe rimanere alla Roma, anche se la scadenza di giugno è vicinissima: in quell’ottica bisogna lavorare.