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Il Marocco fa sognare mezzo mondo eliminando il Portogallo e piantando la bandierina di prima squadra africana a raggiungere la semifinale di Coppa del Mondo.

In uno stadio Al-Thumama che in grandissima maggioranza ha spinto i Leoni dall’Atlante dall’inizio alla fine si è consumata anche l’ultima, triste recita sul palcoscenico mondiale di Cristiano Ronaldo.

Vediamo insieme le pagelle dei protagonisti di Marocco-Portogallo.

Le pagelle del Marocco

Yassine Bono 7 – Salvato dalla traversa a fine primo tempo su un tiro-cross fantascientifico di Bruno Fernandes, blinda la qualificazione con una splendida parata su Joao Felix nel secondo tempo. Più passano le partite e più trasmette sicurezza e tranquillità.

Achraf Hakimi 7 – Corsa inesauribile, ripiegamenti difensivi e sgroppate a ribaltare l’azione senza soluzione di continuità. 

Jawad El Yamiq 6,5 – Lo ricordate con la maglia del Genoa in Italia, mai troppo convincente? Beh, nel caso dimenticatelo: il giocatore che ha sostituito un pilastro come Aguerd si è rivelato di ben altro livello. Sicuro e attento, non concede mai spazio di tiro agli attaccanti portoghesi.

Romain Saiss 7 – Con esperienza e intelligenza riesce per quasi un’ora a guidare la difesa in maniera impeccabile nonostante una coscia che già contro la Spagna l’aveva tradito nel finale. È costretto ad uscire dal campo in barella e in lacrime, più per il fatto di dover lasciare i compagni in quel momento che per il dolore, immaginiamo. Dal 57° Achraf Dari 6 – Insieme a El Yamiq deve rimpiazzare una coppia difensiva come Saiss-Aguerd che è stata praticamente insuperabile finora. Offre subito qualche brivido e non ha sempre i tempi perfetti, ma acquista confidenza con il passare dei minuti e alla fine è importantissimo nel respingere di testa gli ultimi assalti portoghesi.

Yahal Attiyat-Allah 7,5 – In trance agonistica per tutta la partita, nel primo tempo brucia l’erba nella sua fascia di competenza tra proposizioni offensive e rientri preventivi. Incredibile la tenacia con cui difende ogni pallone. Finora riserva di Mazraoui, non fa per nulla rimpiangere il terzino del Bayern.

Azzedine Ounahi 8 – Un’altra prestazione stratosferica di questo ventiduenne dell’Angers che sarà senza dubbio un pezzo pregiato del prossimo calciomercato. Uomo ovunque a centrocampo, i portoghesi devono aver avuto paura di ritrovarselo pure negli spogliatoi. Recupera tantissimi palloni e soprattuto li gestisce benissimo, vanificando qualsiasi tentativo di pressione lusitano e alimentando le ripartenze dei compagni.

Sofyan Amrabat 8 – Ok, a Verona avevamo visto che era un buonissimo giocatore, a Firenza dopo qualche difficoltà stava tornando ad esprimersi a buoni livelli, ma il giocatore che stiamo ammirando in Qatar è l’upgrade lvl 100 dell’Ambrabat visto in Serie A. Schermo quasi impenetrabile davanti alla difesa, le sue uscite palla al piede denotano lucidità e rapidità di pensiero rare. Con gli infurtuni di Aguerd e Saiss è lui il leader in campo della squadra.

Selim Amallah 6,5 – Come i compagni di reparto, fa una grande partita in fase di pressione e recupero palla. A differenza degli altri due, con la palla non ha la stessa qualità nella gestione. Dal 65° Badr Benoun 6 – Entra a rinforzare la difesa e a dare una mano a Dari, compito eseguito.

Hakim Ziyech 6,5 – Non si vede moltissimo in avanti, ma i suoi ripiegamenti difensivi sono fondamentali per limitare Raphael Guerreiro prima e Joao Cancelo dopo. Per una volta più quantità che qualità. Dall’81° Zakaria Aboukhal 5 – Ha suoi piedi una palla incredibile per chiudere il match e la spreca con un goffo tentativo di pallonetto che finisce dritto tra le braccia di Diogo Costa. Gli ultimi minuti di sofferenza con il Portogallo vicinissimo al pareggio sono praticamente colpa sua.

Youssef En-Nesyri 8 – Partita difficile lì davanti a fare a sportellate con Ruben Dias. Ma appena ha uno spiraglio salta altissimo in cielo davanti a Diogo Costa e insacca un gol storico per lui, per la sua nazione, per il suo continente e per il suo popolo. Tanto basta. Dal 65° Walid Cheddira 5 – Si vede che purtroppo ha sempre giocato in categorie inferiori: il ragazzo di Loreto mette in mostra buoni mezzi, ma gli manca la prontezza e la rapidità di pensiero nel prendere la decisione giusta con la palla. E anche in fase difensiva paga quest’inesperienza con due falli stupidi in rapida successione che lasciano il Marocco in 10 nel finale.

Sofiane Boufal 7 – La sua foto festante insieme alla madre nel finale è già uno dei simboli dell’impresa di questo Marocco. Anche lui come Ziyech si spende moltissimo nei recuperi difensivi, ma riesce anche a far vedere le sue qualità in avanti.

CT Walid Regragui 9 – Zero gol incassati da Croazia, Belgio, Spagna e Portogallo. Quest’anonimo allenatore chiamato in extremis per guidare una nazionale ai ferri corti con il precedente selezionatore ha compiuto un miracolo sportivo. Per la prima volta una nazionale africana arriva in semifinale in un Mondiale, e cosa più importante lo fa con un allenatore autoctono. Ora la Francia, in un match che ha tanti di quei significati che potrebbe risultare soverchiante. Ma se l’unico limite di questo Marocco è il cielo, il colpo di testa di En-Nesyri ha già dimostrato che lo si può superare.

Le pagelle del Portogallo

Diogo Costa 4 – L’uscita a vuoto in occasione del gol di En-Nesyri è un errore troppo grave in una partita del genere. È il classico errore che un portiere si porta avanti per tutta la carriera. Nel finale inoltre rischia tantissimo con un’uscita dai tempi non perfetti sull’avanzata di Aboukhal, che lo grazie con un goffo tentativo di pallonetto.

Diogo Dalot 5,5 – Tra Boufal e Attyat-Allah deve fare gli straordinari, e se il primo riesce a contenerlo, il secondo si rivela a sorpresa un cliente scomodissimo, tanto che è proprio da lui che nasce il gol, con Dalot che lo guarda crossare senza fare nulla. Dal 79° Ricardo Horta sv – Partecipa all’assalto finale ma non ha grandi possibilità di mettersi in luce.

Pepe 5 – Con esperienza e senso della posizione riesce a fare una discreta partita in fase difensiva, anche se sulla corsa nulla può contro gli attacchi marocchini. Ma in fase offensiva si rende protagonista di una vergognoa simulazione e soprattutto sbaglia clamorosamente il gol del pareggio all’ultima azione utile.

Ruben Dias 5,5 – Partita attenta in cui tampona anche le lacune dovute allo scarso dinamismo di Pepe. Ma sul gol di En-Nesyri, nonostante l’errore clamoroso di Diogo Costa, ha la colpa di farsi bruciare dal centravanti marocchino.

Raphael Guerreiro 5 – Preferito a Joao Cancelo dopo la gran prestazione contro la Svizzera, non trova nessuna avanzata incisiva e lascia il campo all’inizio della ripresa. Dal 51° Joao Cancelo 5 – Il suo ingresso non sortisce nessun cambiamento rilevante.

Otavio 4,5 – Completamente bullizzato dai mediani del Marocco, scompare completamente dal match. Dal 69° Vitinha 6 – Decisamente meglio del compagno, grazie a lui i portoghesi riescono ad alzare il baricentro nel forcing finale.

Ruben Neves 5 – Anche lui impotente di fronte allo strapotere atletico di Amrabat e soci, tenta di imbastire qualche azione manovrata senza troppo successo. Dal 51° Cristiano Ronaldo 3 – Un Mondiale che chiude la sua carriera ad alti livelli in maniera ignobile. Gli rimane un inutile record personale (a segno in 5 mondiali, grazie solamente al rigore trasformato alla prima giornata) e un’immagine infangata da atteggiamenti puerili e dannosi per la squadra. In campo è un fantasma, fuori un bambino frignone. I compagni nel migliore dei casi lo ignorano, lui si isola (solo con il vecchio compagno Pepe c’è qualche sprazzo di cameratismo). Quello che doveva essere un leader diventa un divo viziato incapace di accettare i proprio limiti. L’era del dualismo Messi/CR7 si conclude con la schiacciante superiorità dell’argentino.

Bernardo Silva 5,5 – Cerca di mettere qualità nelle giocate portoghesi, ma trova pochi appoggi e viene sempre più ingabbiato dalla mediana marocchina.

Bruno Fernandes 7 –  La fascia di capitano passa da Pepe a Cristiano Ronaldo, ma è lui il cuore, l’anima e il trascinatore del Portogallo. Unico giocatore portoghese a rendersi pericoloso, corre senza sosta, cerca sempre la giocata e colpisce una traversa incredibile a fine primo tempo. La nazionale lusitana deve per forza ripartire da lui.

Gonçalo Ramos 5 – La tripletta alla Svizzera aveva alzato le aspettative, decisamente deluse. Arriva alla conclusione in maniera imprecisa un paio di volte e generalmente fa moltissima fatica per guadagnarsi gli spazi. Dal 69° Rafael Leao 5,5 – Ha il pregio (e il difetto) di entrare in campo con tranquillità, senza farsi prendere dalla frenesia. Allo stesso tempo, però, non sembra avvertire l’urgenza di dover raggiungere il pareggio. Certo, l’ennesima panchina dopo i due gol segnati nei pochi minuti avuti a disposizione può avergli anche spento un po’ l’entusiasmo.

Joao Felix 6 – Ha le occasioni migliori per il Portogallo e costringe ad una gran parata Bounou.

CT Fernando Santos 5,5 – Difficile gestire il gruppo con la mina vagante Cristiano Ronaldo, lui lo fa bene ma la cosa sembra assorbirgli tante energie che non riesce a leggere bene il Marocco. Le scelte più discusse (Cancelo e Ronaldo) in realtà si rivelano azzeccate o quantomeno non decisive, ma forse la velocità di Leao, la fisicità in mezzo al campo di Palhinha o Carvalho e il maggior dialogo con la trequarti di André Silva potevano essere armi utili a scardinare il muro marocchino. Più in generale sembra che non avesse preparato alternative al piano di gioco che tanto aveva convinto contro la Svizzera.