Vai al contenuto

La lite dopo il triplice fischio tra Sergio Conceicao e Davide Calabria è l’immagine che più ci resta di Milan-Parma. Peccato, perché l’antipasto domenicale di Serie A ci aveva offerto una vittoria al fotofinish dei rossoneri, capaci di ribaltare la sfida con due gol nei minuti di recupero finali segnati da Reijnders e Chukwueze.

L’acceso confronto tra il tecnico e il co-capitano del Diavolo non è una bella immagine e, sicuramente, non appartiene alla storia del club meneghino. Quanto accaduto sul campo potrebbe aver creato tensioni nello spogliatoio, tanto da generare ritardi sostanziosi nelle interviste post partita, dove entrambi i protagonisti della vicenda hanno espresso la propria opinione.

Da cosa nasce la lite tra Conceicao e Calabria

Milan batte Parma in rimonta per 3-2 grazie a due gol nei minuti di recupero di Reijnders e Chukwueze. Ci sarebbe da sorridere in casa rossonera dopo il triplice fischio, dato il risultato positivo, ma avviene l’esatto contrario. Al termine del match di San Siro si è infatti verificato un acceso confronto tra l’allenatore del Diavolo, Sergio Conceicao, e il difensore del club meneghino, Davide Calabria.

Dopo essere stato sostituito al 77′, il terzino ha preso a calci qualche oggetto presente in panchina, esprimendo la sua insoddisfazione per il cambio. Questo ha spinto il tecnico del Milan addirittura ad inseguire in mezzo al campo il proprio capitano al termine della partita. I due sono stati separati dal resto squadra e dai membri dello staff dell’allenatore portoghese, evitando che la situazione degenerasse. Animi decisamente troppo caldi e, soprattutto, davanti a tutto lo stadio e a tutti gli spettatori tv. Una scena della quale si fatica a trovare precedenti nella storia del Diavolo.

Le parole di Conceicao e Calabria al termine di Milan-Parma

Sergio Conceicao, tecnico del Milan, dopo un sostanzioso ritardo rispetto al solito, ha dichiarato nel post partita: “Vivo le partite con molta passione e desiderio di vincere. Alla fine, c’era un po’ di adrenalina in più, stavo parlando di una situazione di gioco con Davide e, a mio avviso, è stata detta una parola di troppo”. Ha aggiunto che considera la squadra come una famiglia e che tali confronti possono accadere: “I giocatori sanno che sono tutti importanti per me, come una famiglia. Se sono al ristorante e mio figlio fa qualcosa che non mi piace, glielo dico, non c’è ipocrisia. Non è stato bello da vedere, ma nel calcio va bene. Non siamo in chiesa”.

Della stessa opinione anche Davide Calabria, che si è espresso così nel post partita: “Non è un anno positivo come altri sono stati. Ci sono situazioni che non sono semplici, anche private e personali che nessuno conosce. Non voglio nemmeno parlarne troppo. Voglio finire questa stagione nel miglior modo possibile per il bene della squadra, che è la cosa a cui tengo di più, a volte anche più di me stesso. Onestamente, sto pensando a rimanere concentrato su questo, essendo cresciuto con questa maglia. Poi ci sono situazioni come oggi che possono accadere, ma fanno parte del percorso”.

Un Milan da rifondare, ma su quali basi?

Uno dei motivi della tensione tra Conceicao e Calabria potrebbe essere il fatto che il terzino, insieme ad alcuni compagni, abbia partecipato ad un concerto del rapper Lazza nei giorni antecedenti alla partita. Tale comportamento che potrebbe non essere stato gradito dall’allenatore, tenendo conto che i calciatori in questione sarebbero rientrati a tarda notte. Il tecnico potrebbe aver letto questa scelta come mancanza di professionalità.

Nei giorni scorsi è girata sui social una foto che ritraeva proprio Lazza, in compagnia di Calabria e Theo Hernandez, ma anche di Loftus-Cheek e il giovane Camarda. Un contenuto che potrebbe non essere particolarmente piaciuto al tecnico, che starebbe cercando le giuste basi sulle quali fondare il suo Milan. lo stesso rapper è intervenuto nel tentativo di stemperare la tensione, sui social, invitando scherzosamente Conceicao a partecipare a uno dei suoi concerti per divertirsi. Quello che resta è che, agli atti, sia l’allenatore che il terzino hanno sottolineato l’importanza di mantenere la concentrazione sugli obiettivi della squadra per il resto della stagione.

In tal senso, ci sarebbe da capire come mai Conceicao ci tenga tanto a confermare che Theo e Leao saranno titolari contro la Dinamo Zagabria in Champions League, nel post partita. Soprattutto, dopo una sfida nella quale ha tolto entrambi all’intervallo. Prima il bastone e poi la carota, ma qual è il senso? Il tecnico ha parlato con estremo ritardo rispetto al solito e avrebbe lasciato lo spogliatoio diversi minuti dopo il resto della squadra, Calabria compreso.

Cosa sia avvenuto non ci è dato saperlo, ma l’allenatore apparso nel post gara sembrava la sbiadita copia di Fonseca. Lo si denota dalla pacatezza della risposta sul mercato, dopo le richieste fatte appena pochi giorni fa. Un atteggiamento diverso dal suo solito, che manifesta il turbinio di emozioni vissute nelle settimane dentro l’ambiente Milan. Questa sembra una squadra sportivamente da rifondare, ma su quali basi?