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L’8 marzo scorso è uscito sul sito del CIES – l’osservatorio calcistico internazionale – un reportage statistico sulla top 100 mondiale degli assist-man.

Lo studio, condotto su un arco di tempo e spazio limitati (8 marzo 2022-8 marzo 2023, partite di campionato) è interessante per due motivi: calcolando non solo il numero totale degli assist per calciatore ma il coefficiente di difficoltà (calcolato partita dopo partita) della competizione domestica – secondo gli standard valevoli per l’assegnazione della Scarpa d’oro –, permette di mettere in luce l’effettiva qualità di un calciatore rispetto a un altro; ma ripropone, spiattellandone l’essenza in forma statistica, il grande problema di che cosa sia un assist.

A livello di fantacalcio, ad esempio, viene considerato assist quel passaggio in seguito al quale il marcatore tocca la palla massimo tre volte prima di segnare. Sul sito del CIES non è specificato cosa sia assist, ma probabilmente si considera tale solo quel passaggio decisivo ai fini del gol, indipendentemente dai tocchi del marcatore.

De Bruyne n°1

Stando alla classifica ponderata del Cies – quella cioè che tiene conto della difficoltà della competizione nella quale gioca il calciatore –, è Kevin De Bruyne (Manchester City) l’assistmen più prolifico del pianeta: con un coefficiente di 1.30 (Premier League), De Bruyne ha infatti realizzato 18 assist in un anno (ha quindi uno score pari a 23.4). «Ho sempre preferito l’assist al gol: mi dà una sensazione diversa, che non posso spiegare», affermò un giorno il belga.

C’è da credergli. Alle sue spalle, sempre tenendo conto del coefficiente di difficoltà della competizione giocata, troviamo Ousmane Dembélé (14 assist per 1.25 di coefficiente difficoltà) e Lionel Messi (17 assist per 0.99 di coefficiente).

La sorpresa Kulusevski

In mezzo a tanti nomi illustri, non ce ne voglia lo svedese, la grande sorpresa è Dejan Kulusevski (Tottenham) che ha realizzato in maglia Spurs 12 assist (= 13.8 il totale, considerando il coefficiente della Premier, il più alto al mondo), piazzandosi così al sesto posto della speciale classifica.

L’ex Juventus è anche al top della lista tra gli Under23. Anche sopra fenomeni come Saka (13.3), Kvaratskhelia (11.6; ma se consideriamo che è arrivato quest’anno nel calcio che conta, i numeri del georgiano sono paurosi), Szoboszlai (11.4) e Vinicius Junior (8 assist, 10.7 come il compagno di squadra e reparto Rodrigo Goes).

Il migliore uscendo dall’Europa è invece Sebastian Villa (Boca Juniors) con 11.9 (14 assist).

Qualche nome da scoprire

A livello puramente statistico, senza contare cioè il coefficiente di difficoltà della competizione giocata, nella top 3 troviamo Dusan Tadic, Ahmed Sayed Zizo (Zamalek SC) ed Emil Hansson (Heracles) tutti a 19 assist.

Rimanendo invece sulla media ponderata, sorprendono i nomi di Mike Tresor (Genk, decimo posto in classifica con 18 assist per 0.70 di coefficiente difficoltà) e Gustavo Scarpa (Nottingham, 12esimo posto con 14 assist in Premier).

E in Serie A? Oltre al già citato Kvaratskhelia, troviamo Leao con 11 assist in tredicesima posizione mondiale e Sergej Milinkovic-Savic con 11 assist (coefficiente 1, 21esima posizione nel mondo). Segue subito dopo Nicolò Barella con 10 assist. Poi, sorprendentemente, non un centrocampista ma un terzino come Mario Rui (9 assist); più sotto Luis Alberto, sempre con 9 assist ma con un coefficiente di difficoltà inferiore.

Sono numeri, certo, ma qualcosa vogliono pur dire. Se il New Yorker in un articolo di quasi 10 anni fa ridimensionava l’importanza dell’assist, noi siamo pronti ad affermare il contrario: in un calcio infatti sempre più standardizzato a livello tattico, avere in squadra un fantasista, un calciatore con una visione superiore, fa sempre la differenza.