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Sempre in attesa di novità dal Governo, oggi ha parlato nuovamente il Ministro dello Sport Spadafora: dichiarazioni che sembrano spaventare i possibilisti della ripartenza della Serie A.

La prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva per il futuro del calcio italiano: il presidente del Consiglio Conte dovrebbe incontrare il presidente della FIGC Gravina per trovare un punto di incontro tra il Governo e il mondo del pallone, che attende il parere del Cts in merito al nuovo protocollo. Gravina e gli ambienti calcistici sembravano essere fiduciosi per una pronta ripresa a tal punto da anticipare che ci sarebbero state due settimane di ritiro per ogni squadre – anziché tre – prima di iniziare il campionato. Ma le parole di Spadafora, rilasciate in giornata, spaventano.

“Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quando non capiremo quale sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata “prudenza”. Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24 ore certamente non aiuta”, spiega Spadafora a Seila TV Bergamo. Parole che di fatto rappresentano un messaggio forte e chiaro per quel che concerne la ripresa della massima serie anche se il fronte dei possibilisti è ben nutrito. I club puntano ad avere l’ok del Comitato tecnico scientifico circa il protocollo medico da seguire entro pochi giorni, per avere la possibilità di riprendere gli allenamenti di gruppo il 18 maggio, pensando così di riprendere il campionato con le prime partite da svolgersi nella prima metà di giugno. “La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla Figc. Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere”, ammette Spadafora che, di fatto, prende tempo. Ma la prossima settimana è quella del dentro o fuori: che succederà al calcio italiano? Il tempo sta per scadere.

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