La 13ª giornata di Ligue 1 ha visto il Paris Saint-Germain consolidare il suo primato in classifica infliggendo una pesante sconfitta per 5-2 al Monaco, teoricamente altra pretendente al titolo, ma soprattutto in Italia i titoli sono stati tutti per l’errore di Gigio Donnarumma che aveva portato al provvisorio 1-1 dei monegaschi.
PSG-Monaco, spettacolo e papere dei portieri
La partita è stata a dir poco spettacolare, ma sicuramente c’è molto da dire sui portieri. Il PSG è passato in vantaggio grazie ad un clamoroso errore di Philipp Kohn, che non trattiene un pallone a pochi passi da Gonçalo Ramos che lo calcia velocemente in porta.
Un errore dal punto di vista tecnico più grave di quello che 4 minuti più tardi compie Donnarumma, che in fase di impostazione non si accorge subito della pressione di Balogun e calciando di fretta il pallone lo serve dritto sui piedi di Minamino che prontamente calcia in rete trovando il pareggio.
Prima dell’intervallo un goffo intervento di Magassa ai danni di Dembélé porta al rigore trasformato da Mbappé per il vantaggio parigino.
Nella ripresa il risultato è bloccato fino al 70°, quando nell’arco di 5 minuti succede di tutto: Dembélé aggancia un lungo lancio di Fabian Ruiz entrando in area e calciando in gol da posizione defilata, Vitinha raccoglie un suggerimento di Mbappé al limite dell’area disegnando una parabola perfetta per il 4-1 e Balogun brucia tutta la difesa parigini scattando sul filo del fuorigioco e segnando il 4-2 anticipando l’uscita di Donnarumma.
Al 96°, al termine di un batti e ribatti in area monegasca, Kolo Muani chiude tutti i discorsi con la rete del definitivo 5-2.
L’errore di Donnarumma e le sue prodezze
Immediatamente i media italiani si sono scatenati a proporre clip dell’errore in impostazione di Donnarumma, alimentando il clima di polemica che circonda il portiere della nazionale e titillando gli animi dei più rancorosi tifosi milanisti.
Ciò che non hanno però in quasi nessun caso sottolineato sono i numerosi interventi prodigiosi del portiere italiano che hanno mantenuto il PSG in partita nelle fasi più delicate del match: già al 10° mantiene il punteggio sullo 0-0 con una bellissima parata su colpo di testa di Balogun solo in area, poi sul 2-1 evita il pareggio monegasco con un’intervento fantascientifico su Minamino, riuscendo a scendere a terra in un’istante per deviare in angolo la traiettoria rasoterra del tiro del giapponese, e ancora nel finale riesce a chiudere l’angolino basso su un tiro di Ben Yedder che avrebbe potuto portare il Monaco sul 4-3.
Alla luce del risultato finale quindi Donnarumma è stato sì decisivo, ma più in positivo che in negativo per il Paris Saint-Germain (e discorso simile può essere fatto per il monegasco Kohn, che al di là del grave errore sul primo gol ha compiuto ottime parate). Certo, è l’ingrato destino del portiere venire crocifisso per un errore che spesso ha maggior peso di tutte le prodezze compiute in una partita.
Donnarumma è il portiere giusto per Luis Enrique?
Ciò non toglie comunque che forse qualche riflessione su Donnarumma al Paris Saint-Germain dovrebbe essere fatta. Gigio è un portiere fenomenale, dotato di un talento naturale che ha pochi pari al mondo in termini di reattività e istinto.
Ma è anche un portiere cresciuto alla scuola italiana, che un tempo sfornava alcuni dei migliori estremi difensori del pianeta ma che è colpevolmente rimasta indietro. Non è un caso che in Serie A quasi tutte le squadre di alta classifica abbiano un portiere straniero tra i pali: Sommer, Szczesny, Maignan, Rui Patricio, Skorupski, Musso…
In Italia si formano ottimi portieri tra i pali, ma in termini di mobilità in area, gioco con i piedi e velocità nella circolazione della palla i portieri italiani sembrano sempre qualche gradino sotto ai colleghi stranieri.
Donnarumma è un portiere che è entrato stabilmente in prima squadra da giovanissimo e talvolta sembra che la sua “formazione” non sia stata del tutto completata: non è la prima volta che si prende dei grandissimi rischi in fase di costruzione perché non presta la giusta attenzione, o non valuta correttamente, ciò che gli accade attorno.
Con un allenatore di scuola barcelonista come Luis Enrique, che insiste moltissimo sulla costruzione dell’azione a partire dalla propria area di rigore, si tratta di lacune che rischiano di essere sempre sollecitate.
E fa pensare che il tecnico spagnolo abbia chiesto e ottenuto come portiere di riserva, pur avendo a disposizione anche Keylor Navas, il giovane Arnau Tenas, proveniente dal Barcellona B e cresciuto proprio con la stessa idea di gioco di Luis Enrique. Di certo non è stato preso per fare il titolare, ma quanto meno per avere quella tipologia di portiere in allenamento e cercare quindi di impostare quel lavoro anche con Donnarumma.
Se però Gigio non dovesse soddisfare pienamente le richieste di Luis Enrique, non sarebbe così assurdo pensare che il PSG possa cercare un altro portiere. A quel punto, dove potrebbe finire a giocare Donnarumma?