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La seconda giornata del massimo Campionato spagnolo ha dato qualche indicazione in più rispetto all’esordio delle 20 squadre della Liga di una settimana fa. 

Sono arrivate le conferme di Siviglia e Atletico Madrid, Real e Barcellona non vanno oltre il pareggio in quel di Valencia e di Bilbao e intanto prendono quota le azioni di alcune squadre che potrebbero regalarci qualche sorpresa da qui alla fine del torneo.

Ecco chi ha iniziato bene e chi può prendere il volo nelle prossime giornate. 

Simeone ancora a gonfie vele

Dopo la difficilissima e per certi versi molto nervosa partita dell’esordio che ha visto gli uomini di Simeone andare ad espugnare il campo di Vigo, l’Atletico Madrid ha faticato anche nella serata di domenica, quando ha sconfitto per una rete a zero il coriaceo Elche

Gli uomini di Escriba hanno offerto una prova gagliarda al cospetto di una delle tre candidate al titolo finale, ma l’Atletico non è ancora certamente quello che ci aspettavamo. 

È vero che il Cholo aspetta il rientro di pedine fondamentali come Joao Felix ed Hector Herrera che solo in due formano la dorsale di centrocampo e trequarti madridista, ma dai Colchoneros ci si deve aspettare di più soprattutto in fase offensiva, dove l’unico a tirare la carretta sembra essere l’argentino Angel Correa, pallino del suo allenatore. 

Per fortuna dell’Atletico la difesa continua ad essere l’arma in più, visto che lo schieramento a quattro continua ad essere imperforabile con Gimenez e Stefan Savic che continuano a regalare sicurezza, in attesa del rientro degli uomini che dovrebbero dare una mano al reparto avanzato. 

Benino Rodrigo De Paul, che deve probabilmente trovare una perfetta collocazione, visto nella partita di domenica, ha giocato a destra insieme a Carrasco, Llorente e Koke, trovandosi alcune volte un po’ spaesato. 

Super Siviglia

La squadra che è invece essere partita col piede giusto, è il Siviglia di Lopetegui, probabilmente il team che fin dal precampionato spagnolo sembrava essere quella che avrebbe potuto dare maggior filo da torcere a Real, Atletico e Barça. 

Le vittorie contro il Rayo alla prima giornata e quella di Getafe di lunedì, hanno messo in chiaro che il Siviglia non scherza. 

La squadra ha un’ossatura piuttosto solida, a partire dal portiere Bono che regala certezze dietro a una difesa dove Kounde e Diego Carlos si fanno difficilmente sorprendere dagli attacchi avversari. 

Navas e Acuna garantiscono spinta sugli esterni, dove Suso da una parte e Rodriguez dall’altra possono dare una mano al Papu Gomez in fase di costruzione dell’ultimo passaggio. 

Là davanti En Nesyri è atteso dalla conferma della scorsa stagione quando scrisse 18 nella casella segnature, ma la forza di Lopetegui sta nel poter giostrare un collettivo importante, in virtù del quale, a partita in corso, possono entrare Lamela e Rakitic, il primo autore del gol della vittoria contro il Getafe allo scadere. 

Real e Barcellona non esplodono

La partita d’esordio delle due rivali storiche del campionato spagnolo, aveva fatto ben sperare i rispettivi tifosi di Real Madrid e Barcellona, ma i match contro Levante e Bilbao non hanno offerto lo stesso riscontro. 

Ancelotti avrebbe anche qualche buon motivo per recriminare, visto che alla fine della fiera la sua squadra ha tenuto il possesso della palla per oltre il 60% del tempo, ma qualche disattenzione difensiva di troppo è costata cara. 

Inoltre il match contro il Levante è stato piuttosto atipico rispetto alle partite degli uomini di Paco Lopez, peraltro alle prese con le assenze di Blesa, Postigo, Saldado e Dani Gomez, ma con un Marti in versione scintillante. 

Per il Real da rivedere tutto il reparto difensivo, con Lucas in ombra sostituito da Carvajal, insieme ad Hazard, Bale e Isco, che hanno fatto spazio ad Asensio, Rodry e Vinicius Junior, quest’ultimo assoluto protagonista della rimonta conclusiva. 

Notizie ancor più allarmanti per il Barcellona di Koeman, che aveva dato l’impressione di essere partito alla grandissima con quel 4-2 rifilato alla Real Sociedad. 

Nella partita di sabato sera, i blaugrana hanno faticato non poco contro l’Athletic Bilbao, imbrigliati dal 4-4-2 di Marcelino che ha sfruttato per quasi tutta la partita l’uomo in più in mediana, al cospetto del fin troppo statico 4-3-3 dell’allenatore olandese, che non ha avuto le stesse risposte dell’esordio da parte di Braithwaite, Pedri e Griezmann

Depay si è inventato un gol dei suoi, una saetta partita dal lato sinistro dell’attacco catalano, che non ha dato scampo ad Agirrezabala. 

Se è vero come è vero che il gol del Bilbao è arrivato per una probabilmente episodica disattenzione dei difensori che si sono persi uno tra i più pericolosi saltatori, Martinez, è altrettanto vero che urge una migliore organizzazione difensiva e una disposizione in campo che si adatti meglio a quella degli avversari e su questo Koeman dovrà lavorare non poco, anche in vista dei rientri di gente come Aguero, Coutinho, Dembele, Ansu Fati e Mingueza. 

Valencia, Maiorca ed Espanyol possibili sorprese

Il Valencia sta provando a rivivere i fasti di qualche anno fa, stagione dopo stagione, e quest’anno vorrà riuscirci con uno degli allenatori più seguiti della Liga degli ultimi 5 anni, Bordalás Jimenez, che ha messo le ali al Getafe fino all’anno scorso. 

Il suo percorso con il nuovo Valencia sembra cominciato nel migliore dei modi, e, dopo la vittoria all’esordio proprio contro la sua ex squadra, Jimenez è andato a cogliere un punto sul difficile campo del Granada, seppur a fine partita e grazie a un rigore realizzato dal solito Soler.

Occhio a questo allenatore che potrebbe riuscire nell’impresa di riportare in alto i valenciani

Forse con meno chance per via del materiale tecnico a disposizione, Maiorca ed Espanyol potrebbero invece essere due tra le sorprese maggiori della Liga di quest’anno.

Dopo il pareggio interno contro il Betis, per nulla deludente, i maiorchini sono andati a vincere in quel di Vitoria, contro l’Alaves, sfruttando una prestazione incoraggiante, che li ha visti prevalere sugli avversari, non solo sotto il profilo del punteggio, ma anche in quello del gioco. 

La mano dell’allenatore Luis Garcia si vede tutta, anche grazie al doppio mediano con il quale schiera sempre le sue squadre, convinto utilizzatore del 4-2-3-1, con Baba Mohammed e Luiz de la Gallarreta schierati davanti alla difesa. 

Discorso a parte merita l’Espanyol, l’altra neopromossa, che è una delle quattro squadre a non aver ancora subito nemmeno una rete, essendo, comunque, all’asciutto anche in attacco. 

Il 4-4-2 di Vicente Moreno ha tenuto lontani dalla propria porta gli avanti di Osasuna e Villarreal, altre due squadre che in realtà segnano poco e niente, ma con qualche invenzione in più da parte di gente come De Tomas, Dimata e l’ex Napoli David Lopez, questa squadra potrebbe togliersi qualche soddisfazione.